Solo una delle più semplici dimostrazioni di come vediamo le cose per come le vediamo e non per come sono indipendentemente dal nostro sguardo e da come il cervello interpreti quel che arriva dagli occhi. Al Museo delle illusioni ci è stato possibile abitare in un disegno,
Staccarci dalla nostra ombra
camminare sul soffitto o danzare sulle pareti…
Illusione presto svelata:
Pensare che mi sento sempre tanto piccina accanto a Sandro e a Viola che cresce…
Un volto, ma se ti avvicini….
Da vicino o da lontano cambiano molte cose…
Cambiano anche le stagioni a seconda dell’angolo di visuale.
La visita è stata divertente
prima di entrare, però, un paio d’ore di coda. Un po’ faticosa per Viola, ma mentre eravamo in fila abbiamo scambiato parole con altri aspiranti visitatori, giocato e guardato in alto. Bella la mia Firenze, sempre, anche negli angoli e nei ritagli di cielo
appena tornati a casa, corsa alla finestra per vedere lo spicchio di Luna tra i tetti e le colline… era bellissima nell’ora blu dalla finestra dello studio medico, ma il contesto non consentiva foto e … c’era qualcosa di più emozionante del tramonto e della splendida consolatrice …
Consolarmi di che? Dovrei solo essere felice, aspettando te…
e sono piena di gioia, mentre tu mi cresci dentro. E le amiche mi riempiono di regali: Alessandra mi ha passato anche un bel vestito nero premaman,
oltre alla culla e al cuscinone per l’allattamento (già prezioso per cercare posizioni comode nella notte)
Ma ieri sono uscita stravolta dalla visita. Divisa a metà: felice per Viola che vive e cresce (solo un po’ piccina per l’epoca gestazionale, ma la ginecologa dice di non preoccuparsi per quello, se cresce in modo regolare… al limite nascerà meno grossa della media) e scalcia, si mostra contenta di vivere, si porta la mano alla bocca (una piccola manina perfetta con tutte le dita ben visibili), sbadiglia e tira fuori la lingua…
leggermente avvilita per la parte della visita che riguarda me. L’anemia c’è, non basta l’integratore di ferro, c’è poco da fare, ma è un’anemia quasi fisiologica in gravidanza, viene quasi a tutte… la pressione è molto bassa ( e questo spiega perché mi sento spesso stanca e giù), il peso non va. In poco tempo ho preso troppo peso e la ginecologa mi mette a dieta: mi ha chiesto il peso all’inizio della visita, ha consultato la sua rotellina con la tabella tedesca e ha visto che ho già sforato di quasi due chili l’aumento permesso. Così mi ha dato il foglio con la dieta stretta: niente biscotti, niente dolci, levare pizza, patate, tagliare anche pasta e pane… poi, però, a un certo punto (quando le ho raccontato da quanto tempo sento i calcetti della piccina) mi ha detto “i movimenti non si sentono così presto, in genere, ma tu sei magra… “. Dieta a parte (che secondo lo sposo è da ignorare, per chi come me è venuta fuori dall’anoressia non è il caso di tornare a contare grammi e calorie) mi ha detto che devo stare più a riposo (per il gonfiore alle gambe e per le contrazione uterine, di cui non mi accorgevo …e questo secondo lei è grave). La contrazione che l’ha così preoccupata da farmi anche un’eco transvaginale non l’avevo sentita, in effetti… mi ero irrigidita inconsapevolmente, quando, prima dell’ecografia normale, quella col gel sulla pancia, mi ha fatto la visita ginecologica manuale e … non è una visita piacevole, penso, per nessuna donna, per me … è stato il viatico a una notte insonne: bella l’ecografia, bellissimo vedere Viola che sta bene, ma … quella visita ginecologica … con stanchezza e debolezza i fantasmi ballano e non volevo raccontare tutta la mia storia alla dottoressa, invece ho dovuto almeno accennarle qualcosa e dopo mi veniva da piangere e basta.
Oggi mi sento meglio, mi basta sentire Viola che scalcia e rivederla nel filmato dell’ecografia (portata a casa grazie alla chiavetta bianca e viola che mi hanno procurato Manu e un suo amico… la nuvola salvata dai ragazzini)