lunaticamente

Luna crescente nel cielo di Luglio,
ogni sera quasi impercettibilmente diversa,
ogni volta un’emozione nuova…

 

Amore mio,
sono stati giorni caldi e tremanti, sono state notti di sogni e paure, dubbi e sbagli, felicità immensa e fonda angoscia…
e non scrivevo più qui, ma tu senti ogni mio battito del cuore e ti culli al mio respiro, lo so

Lunedì 23 ti ho rivisto, non con l’emozione fortissima e irripetibile della prima volta (ancora non so se sia meglio dimenticare il giovedì dello spavento grosso o tenerne in mente soltanto il lieto fine), ma insieme con il tuo babbo, con calma, alla prima visita fissata con la ginecologa (che ancora non avevo).
Eri minuscolo (lo sei ancora, ma forse già più lungo… non vedo l’ora di rivederti e lasciare che ti misurino e mi rassicurino), solo 2,3 centimetri: 23 millimetri di felicità.
La tua culla crescente è ben chiusa, senza accenni di distacco, sei al sicuro.
Agitavi già le braccia mentre la dottoressa muoveva dentro me quel sondino fastidioso: ci salutavi o chiedevi di esser lasciato in pace?

Anche se lo smalto è concesso  (il veleno è l’acetone di molti solventi, mi sono procurata un solvente delicato senza quella roba), per te rinuncio ai colori accesi che si tolgono a fatica, per un po’ basta con i pasticci impressionisti, meglio una delicata french


Sorseggiando un bicchiere di latte sto ascoltando Mozart, Sinfonia concertante Es-dur KV364 – 1 movimento (Allegro maestoso), ma la musica più bella al mondo è stato il suono del cuore che batte: 
Tu tum tu tum tu tum

nove settimane

e nuova voglia di colori

e i conti non mi tornano mai, li lascio a chi sa ragionare anche nel turbinio delle più forti emozioni. Lo sposo mi ha portato il “calendario dell’attesa”, si è studiato il tutto, mi ha detto che siamo alla nona settimana, si preoccupa delle mie possibili reazioni al naturale incremento ponderale (una sciocchezza solo per chi non avesse sofferto di anoressia fino a pochi anni fa) preparandomi alle prossime tappe. E mi accompagna sempre, non solo alle visite e agli esami. Mi è vicino sempre, invitandomi a non esagerare con le riduzioni e i tagli (togliere di colpo ansiolitico e fumo mi sbatacchia e non giova a chi si è accomodato dentro me mentre prendevo l’ansiolitico e non mi negavo il conforto delle sigarette, conforto tossico, ma non di puro capriccio… *) e incoraggiandomi a pensare al bello del nuovo viaggio.
Quando lui non c’è, per placare le ondate di ansia, gioco con gli smalti e stringo i cuscini (per non spezzarmi i denti, che è bene non stringere alla lettera).
Mi avevan detto che gli smalti vanno evitati in gravidanza… non è vero! L’acetone non è l’ideale, ma esistono tanti solventi senza acetone.
Mi avevan detto di non mangiare carne e pesce crudi. In attesa dell’esito del toxotest, eviterò prosciutto crudo, salumi in genere, bistecca al sangue, carpaccio di manzo, verdura non lavata a fondo, ma… i pesci non hanno la toxoplasmosi.
Ripeto: i pesci non c’entrano proprio con la toxo. Quindi… via libera a sushi e sashimi!


* vedi anche Progetto “Gravidanza senza Fumo”
c) È inutile insistere eccessivamente sui danni da fumo, dato che le gestanti che non riescono a smettere di fumare quasi sempre già vivono con senso di colpa la loro condizione, ma piuttosto dare degli argomenti su cui riflettere e di cui discutere con i propri familiari e amici, e proporre programmi per la soluzione del problema. Se una fumatrice, malgrado la fortissima motivazione che indubbiamente dà la gravidanza, non riesce a modificare il suo comportamento, ha evidentemente seri problemi alle spalle, e quindi occorre tentare una riduzione del danno, motivandola a ridurre il numero delle sigarette fumate per poi affrontare in seguito il problema in modo definitivo. Se la paziente, una volta nato il bambino eviterà di fumare in sua presenza, sarà un fatto sicuramente positivo, anche perché questo nuovo modo di porsi nei riguardi della propria abitudine tabagica la renderà più consapevole del proprio problema e costituirà uno stimolo reiterato alla decisione di una cessazione definitiva.

con le mani, sulle mani

se il mondo è grigio, colora le tue idee

La mia “Colazione da Tiffany”

altro che diamanti! Datemi colori, colori, colori…
E li ho trovati nella passeggiata di giovedì mattina, un paradiso in mezzo all’afa della periferia fiorentina.

Per farmi perdonare dallo sposo la “French” del 19 giugno,

per avversione verso l’avversario: non solo quella storica che rende Italia-Germania (o Germania-Italia,) LA partita nei tornei internazionali, quasi come Fiorentina- j**e per noi viola, per me viola nel cuore brucia ancora il ricordo di Monaco. E per l’affetto nei confronti di Cesare Prandelli (da quando c’è lui non tifo contro, anche se da diversi anni mi risulta difficile tifare gli azzurri), giovedì 28 giugno 2012 la mia mano sinistra è diventata così:

sulla destra solo azzurro

Un amico su facebook mi chiedeva: “e il viola dove lo metti? In cantina?” No, il VIOLA è sempre nel cuore. E anche indosso (la sera della semifinale ero vestita di viola). Ma fare il dito medio col tricolore a Schweinsteiger, Lahm, Badstuber, Klose, Müller, Gomez …  è stato troppo bello, per chi non dimentica il Bayern Monaco! Dito medio che ha fatto furore sulle pagine delle amiche tifose azzurre… incredule che per una sera fossi con loro 😉

Tornata ai miei colori, ieri mi sono creata uno strumento mancante

e divertita con l’acrilico bianco sul mio viola scuro

anche con la sinistra sulle unghie della mano destra (non sono mancina, ma…basta prenderci la mano)!

con qualche tocco violetto

mi pare possa andare per il sashimi di stasera …

e ancora colori

in cielo…

in attesa dei fòchi, lo spettacolo era offerto da nuvole e Luna

e, durante la partita, potevo fare foto in terrazza senza curarmi di sguardi straniti (ormai per i vicini sono la pazza che fotografa Luna, nuvole, rondini…), anche durante i fòchi di allegrezza

erano tutti concentrati sulla sfida con gli inglesi.
Amo il calcio, ma quando non ho voglia di tifare mi astengo, senza disturbare chi si gusta le speciali emozioni che quella palla regala.
Non tifo azzurri, abitualmente, da diversi anni, ma giovedì contro la Germania sì, ci sarò anch’io! Con il mio cuore viola.

Ier sera mi sono lasciata incantare dai fuochi d’artificio per il patrono di Firenze. E da Firenze di sera (ci sono nata, ci vivo… eppure ogni sera mi commuove ancora)

E in camera, colori ancora per giocare sulle unghie. Volevo farmi l’Union Jack sui piedi, ma rischiavo il linciaggio… così mi è rimasto solo il blu

Oggi, chiacchierando con amiche su facebook, ritirata fuori la creazione di Sogno per me (l’artista delle perline colorate non sapeva che non indosso mai collane).

Seguendo i suggerimenti delle amiche on line, provata come braccialetto (ma non mi bastano due giri per non rischiare di perderla, troppo larga al polso)

e come cavigliera

da mettere magari la prossima volta che andremo a vedere i Fòchi sull’Arno, come un anno che non ricordo… perché il viola in cielo riflesso nell’acqua e sul Ponte Vecchio è uno spettacolo unico al mondo

frivolezze e (f)utilità

Foto di Adriano Locci

Voglia di colori, bisogno di leggerezza… ringrazio l’amico Adriano che mi ha dedicato una sua splendida foto. Un fiore viola per una viola fiorentina è sempre un pensiero assai gradito.
Se poi mi porta con la mente all’Elba… non vedo l’ora di rivedere l’agapanto, non solo in foto.
L’Elba me la sono portata a colazione dall’estate scorsa e proprio sulla tovaglietta presa a Fetovaia (la mia nuova meta elbana preferita) mi sono divertita nei giorni scorsi a pasticciare con gli smalti per colorarmi le unghie. In mancanza di “dotter” o altri strumenti per la nail art (ma se ci prendo gusto, prima o poi vedrò di procurarmene), riutilizzata una vaschetta per gli acquarelli e uno spaghetto spezzato.

con il viola scuro e il bianco, una cosa semplice,

ma con effetto carino la sera del compleanno di un amico che non poteva vedermi con il tricolore francese in punta di dita

Non è durato molto, con le faccende … e poi un’altra foto di Adriano, ieri sera mi portava al mare con la mente…

Fotografia di Adriano Locci

e così, con uno smalto blu e uno bianco, mescolati nella solita vaschetta degli acquarelli, tirati fuori diversi toni di azzurro, poi sfumati con un pennellino per ombretto ormai sciupato

… con unghie meno corte, sarebbe un’altra cosa, ma vedermi le mani così mi tira su

quasi quanto, dopo sere senza Luna (il 19 era nuova e spesso il cielo era coperto in queste serate afose) mi ha commossa vederla spuntare tra i palazzi

fuori le unghie!

Il dubbio che lo smalto colorato sulle unghie avesse qualche significato marziale (e non solo un delizioso scopo decorativo) mi era venuto già da espressioni come “la squadra ha perso smalto”, “ha perso lo smalto dei suoi anni migliori” (riferito spesso a uomini, atleti, dirigenti), ma una certa educazione mi imponeva di non dare troppa importanza a queste frivolezze. Poi mi è tornata la voglia di pitturarmi le unghie e la curiosità è rinata. Cercando cenni di storia dello smalto, sono finita qui e non mi sono meravigliata a leggere che in origine la manicure (invenzione babilonese) fosse riservata agli uomini, ai soldati in particolare. Non è molto diverso dalle pitture sulla pelle per i guerrieri nativi americani, no?

L’ultima volta che mi ero dipinta le unghie prima dello spettacolo di danza araba (per cui ho rispolverato un rosso fuoco) risale al 9 marzo 2010.
La Viola ospitava in casa i ladri di Monaco.
La vittoria (Fiorentina 3Bayern Monaco 2) non bastò per andare avanti in Champions League…


Poi solo smalto trasparente e spesso neanche quello, con le faccende di casa si sciupa presto e …in generale avevo “perso smalto”.
Ma per esibirmi sul palco, rosso fuoco sulle mani

e, visto che ci ho ripreso gusto, smalto rosso anche ai piedi

e un esperimento sulle mani, con uno smalto bianco e il mio buon vecchio viola scuro, mi sono divertita a creare diverse gradazioni del mio colore preferito:

Stasera, per tifare Francia…

la mia personale interpretazione della french manicure  😉

(chiedo scusa alle autentiche nail artits, anzi ringrazio:
Clio per il tutorial che mi ha ispirata per le gradazioni di viola
Tartofraises che mi mette nuove voglie e mi rilassa con i suoi video
e la nuova blogamica annatì davvero brava )