A spasso per le vie della mia città, a volte mi perdo nelle curve a leggere segni nei segnali normali. Quel cartello stradale, messo così, sembrava indicare un divieto di accesso al fiume. Ribattezzato per gioco “Divieto di balneazione in Arno”. Era la fine del 2011.
In questo nuovo anno, però, mi sono spesso imbattuta nei segnali modificati, come quello che rivela la natura del bivio:
[dià-vo-lo]
dal greco: [dia] attraverso [ballo] metto. Propriamente: separare, metter in mezzo, creare fratture.
Sempre meglio che girare in tondo senza fine, però:
I segnali stradali modificati a Firenze sono quasi sempre opera di Clet Abraham.
Poi ci sono i segni nel cielo che, per una nuvola, sempre parlano direttamente all’anima
Luna rinata, sdraiata sopra un tetto. Con la curva aperta al cielo, in compagnia di un pianeta brillante come le stelle