Ieri sera si è aperta la settima edizione del Balagan Cafè, la perla preziosa dell’estate fiorentina, l’oasi di freschezza (almeno un filo d’aria persino ieri, nell’afa opprimente della conca, solo nel giardino della sinagoga), sapori, suoni, colori e incontri per fare SHALOM, pace come pienezza di vita, gioia di conoscersi, scambi di culture e profumi… nessuna crisi del settimo anno, nel segno del sogno l’iniziativa della comunità ebraica di Firenze vola alto già dall’inaugurazione.
Per me, anche, l’occasione di ripercorrere a piedi le vie di quando andavo a scuola e sognavo un mondo di scambi, pace, culture in danza…
e magari mi fumavo un cicchino (sì, purtroppo avevo iniziato presto a fumare e ho smesso tardi, ma meglio tardi che mai) tra lo Spedale degli Innocenti
e la finestra sempre aperta di piazza Santissima Annunziata, a proposito di sogni!
E non so dir la commozione davanti al portone del mio vecchio amatissimo liceo…
meglio tornare alla serata del sogno. Con le delizie preparate da Jean-Michel Albert Carasso e Michele Hagen ci si rinfranca subito dopo la strada nell’afosa calura di Firenze (e non oso pensare ai due amici chef che hanno cucinato per ore con queste temperature – non hanno chiamato Lucifero a caso quest’ondata di caldo atroce – per centinaia di ospiti!), si salutano gli amici, si cerca posto tra panche di legno e seggioline, tra un soffio di brezza, un gusto piccante, la novità del kibbeh libanese, la bontà della melanzana alla yemenita, un taboulé fresco, un panino al cumino… i deliziosi dolcetti di mandorle con cacao e le interviste nel giardino. Enrico Fink, direttore dell’Orchestra Multietnica di Arezzo (e direttore artistico del Balagan), prima ha fatto parlare di Ricette e precetti l’autrice del libro, la splendida Miriam Camerini,
poi Sara Funaro su sogni e diritti, tra i sogni anche il sogno collettivo di una società più accogliente e umana. E finalmente, col calar del buio intorno e l’accendersi di luci variopinte nel giardino, il concerto “Culture contro la paura”
Tra la cena e il concerto, una foto con gli amici:
lo chef Jean-Michel e i due sposi pratesi, il grande Emanuele Bresci e suo marito Marco Ravaioli.
GRAZIE