l’acqua di San Giovanni, vigilia fiorita

Punirò con la verga la loro ribellione
e con flagelli la loro colpa.
Ma non annullerò il mio amore
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

(Mt 6,24-34)

 

e domani è San Giovanni
e il Salmo canta


Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.

Mentre tornavo a casa dopo la mattinata di lavoro (con l’orario estivo, il sabato pomeriggio chiudo il negozio), ho preso da un muro per via alcuni fiori che notavo da qualche giorno… la bellissima passiflora veste il tragitto casa-lavoro, sopra un grigio marciapiedi, davanti ai cassonetti… non c’è bisogno di andar in una serra per trovare le meraviglie della flora. A gennaio ho smesso di fumare, sono quasi sei mesi e ancora a volte non ci credo, dopo più di trent’anni mi sono liberata di una brutta dipendenza, anche grazie a un gruppo di altri ex fumatori… per stanotte qualcuno ha proposto di preparare l’acqua di San Giovanni, antica tradizione da solstizio d’estate, rito contadino, omaggio popolare al Santo più amato da tanti (stessa tradizione per la Madonna, almeno al sud, l’ho saputo da un amico un po’ anziano, a Firenze da tanti anni, ma originario di Napoli) e l’idea mi è piaciuta. Oltre la passiflora presa per strada, nella bacinella ho messo i fiori colti alle Cascine, tra un po’ di corsa e un po’ di camminata al parco con Jacopo e la sua innamorata arrivata da poco dal Perù… dolcissima Vanesa, che gioia vedere due giovani belli e innamorati e indicarle la Luna in una pausa per cogliere anche con gli occhi la bellezza gratis

 

e poi al tramonto misticanza in terrazza…

dove passerà la notte, sotto la Luna e le stelle

mescolando la rugiada dell’alba di San Giovanni con il raccolto senza semina della vigilia.
Un tempo tornavo a casa con le dita che puzzavano di fumo, stasera profumata di fiori dalle mani ai capelli… GRAZIE