LA PAROLA LIBERA

Se vuoi Davide, non devi fermarti ai primi figli di Iesse, pur belli nelle loro apparenze

Spesso, prima di partire per una vacanza, mi porto almeno tre o quattro libri in valigia e spesso li riporto a casa non ancora letti. Stavolta un libro solo, perché “in questo periodo non ho la testa per leggere con calma” e invece LA PAROLA LIBERA di Alessandro Dehò mi ha presa, cullata, bruciata, strizzata, fatta piangere e consolata… me lo sono bevuto in tre mezzi pomeriggi tra scogli e pini, tra una corsa dietro la mia bambina e una nuotata al largo, tra le danze nascoste con lo sposo e le passeggiate in cerca di pace e fiori anche nel casino della settimana di ferragosto in un posto di vacanza (sarebbe bello andare in vacanza in altri momenti, ma non tutti possono scegliere le ferie e ringraziamo di poterle fare comunque le vacanze e in un bellissimo posto, casino agostano a parte). La Parola libera libera. GRAZIE

Il testo ha un ritmo e una melodia, il filo che tiene insieme le note è forse la storia del grande re Davide, da quando era un fanciullo fiero lontano dalle seduzioni del potere fino alla morte che arriva con certezza prima dell’ultimo respiro, rivelata dalla fine della potenza amorosa, una storia affascinante e vera, unica e semplice, attraverso tutte le contraddizioni della vita quando non (ci) si mente, ma forse è più liberante seguire, non le vicende della biografia corrotta e non corretta, quindi bellissima e imperfetta, autentica, vera, di quest’uomo straordinario, ma la danza della Parola nella storia e con la carne di Davide, la Parola libera, che è fedele a Davide più di quanto lui sia fedele a Lei, a Dio, agli uomini, re e profeti, seguaci e servitori, amanti e ruoli, a se stesso.

Stare in silenzio e svuotarsi, così da fare spazio alla Parola. E lasciarla cantare e farsi trascinare nella danza del suo fuoco e della nostra smarrita, vergognosa, bellissima debolezza. Affamati di senso, bisognosi di infinito

Ceneri e soffio di vita nuova

ceneri

 

Briciole di Parola

“… il simbolo delle ceneri riassume magnificamente tutta la Parola di Dio racchiusa nelle Scritture di oggi, esso non è soltanto un richiamo alla nostra creaturalità, l’imposizione delle ceneri sul capo orienta il nostro impegno quaresimale verso la gioia della Pasqua, perché ci ricorda che il fuoco dell’Amore di Dio è capace di consumare tutto il nostro peccato, sciogliendo ogni rigidità e vincendo ogni resistenza. Il simbolo delle ceneri esprime la fiducia che i nostri peccati quando sono immersi nella Misericordia di Dio perdono peso specifico, diventano leggeri, irrilevanti come polvere prossima a ricevere ancora il soffio di una vita nuova…”

   (trascrivo commossa dopo aver ascoltato più volte un dono del mio solito spacciatore di parole e Parola, canzoni e salvezza) 

Commento alle letture di mercoledì 14 febbraio 2018
Mercoledì delle Ceneri
Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18

Prima lettura
Dal libro del profeta Gioèle

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.

Salmo responsoriale
Sal 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Seconda lettura
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.
Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

Vangelo

Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».


Buon ritorno
a Dio e quindi anche a noi stessi…

Libera da e libera per

«Che hai fatto?».
Rispose la donna:
«Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».

 

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.

alla fine di una giornata speciale, con un senso nuovo di pace che rende dolce la stanchezza, dopo tanta pioggia e tanti passi e ore strane di lavoro in un giorno di festa …

8 dicembre 2017 foglie per via

prima di chiudere gli occhi quel che ricordo della meravigliosa omelia di don Fulvio Capitani (spero la memoria mi assista mentre il sonno forse arriva davvero benedetto)

L’Onnipotente si è fermato trattenendo il respiro del mondo in attesa del sì di una ragazza. Dio non era certo obbligato a farsi uomo, lo ha fatto per amore, per salvarci e lo ha fatto attraverso la porta della vita da cui siamo passati tutti noi. Davanti a quella porta tutti devono accostarsi con rispetto, rispetto della libertà.
Maria è stata preservata dalla debolezza davanti al male, pensata concepita creata libera dal peccato originale perché fosse perfettamente lucida (una ragazzina che parla come da pari a pari con l’angelo, con l’ambasciatore del Signore, in libertà «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?» – come è possibile? Che cosa accadrà e come e che mi aspetta? – Consenso informato darà, la fanciulla  diventata Madre del suo e nostro Creatore) e libera per acconsentire o rifiutare. Un sì senza forzatura, senza ricatto di sorta. 
Persino Dio chiede permesso prima di entrare nel corpo e nella vita di una donna.
E la prepara da prima che nasca perché sia libera di dare il suo assenso pieno … piena di Grazia

E in cuore la gratitudine per il momento di felicità al risveglio, contemplando l’amore di babbo e bimba… Viola, dono incredibile dell’Amore, Sandro sposo unico e immeritato… tenerezza infinita.

8 dicembre 2017 Viola e Sandro

Le Ceneri

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Tu ami tutte le tue creature, Signore,
e nulla disprezzi di ciò che hai creato;
tu dimentichi i peccati di quanti si convertono
e li perdoni,  perché tu sei il Signore nostro Dio.
( Sap 11,23-26)

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Laceratevi il cuore e non le vesti.

Dal libro del profeta Gioèle

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.

Parola di Dio

 

ceneri-quaresima

Le ceneri richiamano lo specifica funzione liturgica del primo giorno di quaresima, durante il quale il celebrante sparge un pizzico di cenere benedetta sulla fronte dei fedeli per ricordare la loro impermanenza nella vita terrena ed invitarli alla penitenza Quaresimale.

Il rito dell’imposizione delle ceneri comprende la frase rituale

Ricordati che sei polvere e che polvere tornerai”.

Le Ceneri sono il segno della debole e fragile condizione dell’uomo, così come Abramo rivolgendosi a Dio disse: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…(Gen 18,27), anche Giobbe riconoscendo il limite  della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, affermò: “Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere” (Gb 30,19). Sono numerosi i passi biblici dove possiamo riscontrare questa dimensione precaria dell’uomo raffigurata dalla cenere ad esempio in (Sap 2,3; Sir 10,9; ).

 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 50)
Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Sal 94,8)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO (Mt 6,1-6.16-18)
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

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