
L’immagine che mi ha toccata dentro forse più di tutte è quella del pianto dell’angelo mentre sorregge la fronte del Cristo morto. Imago Pietatis di Donatello, proveniente (per la mostra ammirata sabato a Palazzo Strozzi) dal Victoria and Albert Museum di Londra.

Dalla Basilica di Sant’Antonio, da Padova, veniva l’Imago Pietatis in bronzo parzialmente dorato, altro capolavoro di Donatello:

Se non piangi, di che pianger suoli? (cit.)
Belle, anche se non mi hanno scombussolata come le precedenti, le raffigurazioni di Flagellazione e Calvario, in terracotta e in bronzo e oro. Donatello lavorava tutto!



E a distanza di tempo dal Crocifisso ligneo della prima sala (proveniente da Santa Croce), il Crocifisso di bronzo in prestito da Padova, dalla Basilica di Sant’Antonio, come l’Imago Pietatis bronzea

E sempre da Padova, dalla Basilica del Santo, dalla serie dei Miracoli di Sant’Antonio per la decorazione dell’altare, a Palazzo Strozzi è arrivato il rilievo di Donatello con il miracolo della mula (o dell’asina):
Per concludere almeno la parte della mostra ospitata a Palazzo Strozzi, solo alcune immagini ancora: Andrea del Castagno, l’Apparizione della Trinità ai santi Girolamo, Paola e Giulia Eustochio, dalla Santissima Annunziata.

Niccolò di Giovanni Fiorentino, forse il misterioso quarto garzone di Donatello…

E tutta la serie degli spiritelli, poi il Pergamo del Sacro Cingolo dal Duomo di Prato (con Michelozzo), le porte di San Lorenzo, Fede e Speranza, l’enorme testa di cavallo… e opere di altri artisti. Mostra davvero ricca, meritava più giornate per godersela davvero.
Donatello se la meritava davvero, Vasari lo direbbe forte!


Uscita da Palazzo Strozzi ero incerta se continuare col Bargello, ma chi ha letto fin qui sa che poi ci sono andata. Ci vorrà almeno un altro post
(…continua)