sogni di neve

o soltanto di bianco, di luce, di silenzio.

Bisogno di spostare l’attenzione dai richiami velenosi di una dipendenza vinta per un bel po’ e poi tornata a schiacciarmi. Si riparte, ci riprovo, un giorno alla volta e intanto affido tutto, anche il passato che non deve più tenermi legata, ma mentre oso la fiducia in un aiuto invisibile, ci metto quel poco di impegno che posso, tengo le mani occupate a pasticciare con i colori e le immagini dei sogni confusi… una specie di terapia selvaggia.

Domenica pomeriggio in casa, a Firenze, nella Toscana zona rossa per tentare di arginare i contagi, nel primo freddo di questo autunno inoltrato… in piena pandemia.

Nei giorni scorsi ancora dolcezza di aria freddina, sì, ma caldo oro tra le foglie in danza dai rami tesi contro il cielo inondato di luce…

Mentre il mondo fronteggia il covid, dentro me altre battaglie… non da sola, però, mai da sola.

Dove le rose sbocciano in ogni stagione, dopo il buio dell’inganno e nella notte ancora dei dubbi, la luce della pace.

GRAZIE