ricordi lontani nel tempo

più vicini al cuore del cuore che i ricordi di ieri.

Il mio battesimo, oltre mezzo secolo fa…

Era un ricordo senza foto. Raccontato da chi era con me. Ricordo personale che non ricordo personalmente… ero neonata.


27 giugno 1971 il mio battesimo.
L’ho saputo e imparato a ricordare quando ho chiesto di ricevere la Cresima da adulta, da pochi anni…
Oggi però foto di foto – chieste a mamma – foto di quando ero neonata e lei giovane e bellissima e babbo giovane e vivo e viva anche la nonna materna morta quando ero ancora bambina…


Grazie

Stamattina, mentre pregavo in silenzio appena sola in camera, un’ondata di dubbi e un rapido assalto di pensieri neri. Uno sguardo fugace alla finestra e un volo di farfalla mi ha consolata e scossa, contemporaneamente. Quando vedo una farfalla bianca penso al babbo, ma succede tra i prati, alle Cascine, non al quinto piano di un palazzo di periferia, in genere… oggi è venuto a trovarmi proprio a casa, al quinto piano, un angelo, un soffio di bene, una carezza dal mio babbo e un buffetto (se non un ceffone) per i brutti pensieri cui ho permesso di attraversarmi. GRAZIE

almeno piove

12.5.2013 pioggia e Viola

e la pioggia ci culla. Me e Viola.
Viola sta dormendo e …ride nel sonno!

Stamani vedevo nero, con lampi di luce grazie a lei e al di lei padre.
Maggio è sempre maggio. La primavera non è amica di chi tende alla depressione.
E i primi mesi da mamma pare siano duri per tutte o quasi, anche se poche lo raccontano.

Il giorno dei suoi tre mesi, però, alla fine ero riuscita a regalarmi un taglio di capelli dall’amica parrucchiera venuta via dall’Iran da tanti anni…

9.5.2013 col taglio

e anche una cosa così frivola a volte aiuta: non sembrare più la Maddalena addolorata mi ha tirata su di morale (senza contare che i capelli ormai troppo lunghi erano diventati un balocco per la piccina che si divertiva a tirarmeli e strapparli se la poppa tardava).

Oggi casco dal sonno … davvero tanto sonno. E non per “colpa” (non è mai una colpa) della piccina. Viola è stata un angelo stanotte. Sono i miei fantasmi che mi svegliano tra incubi e crisi d’angoscia che non posso tamponare con farmaci stavolta…
Maggio è sempre maggio. Per la prima volta senza la stampella chimica.
Ma c’è la mia bambina-medicina, ora. Meglio di qualsiasi xanax…

Viola dopo il  bagnetto

Restano i segni di giorno, dopo certe nottate, ma un sorriso tira l’altro e i suoi sono la mia felicità…

12.5.2013 con Paola e Viola

come veder vincere la Fiorentina da casa di amici se non si può più (per un po’) andare allo stadio.
12.5.2013 vittoria Viola

Neanche per l’allergia posso prendere medicine, niente antistaminici mentre si allatta.
Almeno piove

Toni e furmini

Tre mesi

… eri un desiderio in fondo al cuore
sei diventata un vero grande amore…

dopo novanta elefanti

A volte capitano momenti più duri, anche ieri è stata una giornata difficile. Non mi sento di riferire in pubblico (e neanche in privato, a dire il vero) i pensieri neri a un certo punto del pianto… ma penso sia la stanchezza, spero sia solo la stanchezza e … tutto quel che corpo e nervi si sono beccati in questi tre mesi, mentre l’anima si beava della gioia nuova. Tre mesi dal parto, altro che i quaranta giorni canonici (e ricordo “quaranta giorni una cippa” di Mati), ma mi sono ripresa davvero dal “lieto” evento? Felice sì, l’evento, per la nascita di chi amerò fino all’ultimo respiro, ma non una passeggiata.
E in questi mesi… tempo per me? Lasciamo stare.
Forse sarebbe strano non sentirsi a pezzi, spesso, ogni sera o quasi, e parecchio confusa e giù di morale, qualche volta.

Mi chiedo tutti i giorni se faccio bene con Viola, dal modo di nutrirla (“a richiesta?” “a orari?” “la lascio troppo al seno?”) a come aiutarla a dormire quando è troppo stanca… non sono mai in pace, o quasi.
Poi la vedo sempre più bella, che cresce col mio latte e il nostro amore e… ogni suo sorriso è un incoraggiamento incredibile.

domenica fuori

Ma è dura, ecco. Mi sembra che le altre mamme (incontrata oggi una ‘compagna di viaggio’ del corso preparto, fuori col suo bambino, agile e fresca col suo bel passeggino, truccata, i capelli curati… mentre io ero pallida, con le occhiaie, non vedo parrucchiere da ben prima che nascesse Viola e spesso – ogni volta che posso – esco da sola, lasciando la bimba con la nonna, solo per riprendere fiato camminando un pochino all’aria aperta, mentre mi scoraggiano le difficoltà con la carrozzina che non entra in ascensore e con Viola esco solo se qualcuno ci accompagna), mi sembra che le altre mamme, dicevo, siano tutte perfette, brave, belle, sicure di sé e io l’unica in preda all’angoscia… poi leggo le confidenze dell’amica neomamma dalla stessa data nostra e mi dico che se noi ci confidiamo molto, forse le altre tengono tutto dentro o si confidano ciascuna con una sola altra persona amica e fuori non fanno vedere troppo. Forse anch’io dall’esterno non sembrerò il disastro che mi sento… ma che importa quel che pensano gli altri? Mi sento uno straccio e ho paura di sbagliare di continuo.
Devo dormire di più, forse ho solo tanto tanto bisogno di dormire, farmi una doccia senza sensi di colpa, fumare qualche sigaretta in santa pace, vedere un film entro la fine dell’anno, leggere un libro che non parli di neonati…

8.5.2013 dorme

E non vergognarmi se oggi ho bisogno di vedere i suoi sorrisi per smettere di piangere in silenzio, ho bisogno di sentirla respirare bene, vederla dormire beata dopo tutto quel pianto di ieri, ne ho bisogno… per essere davvero felice che Viola sia nata da tre mesi.

8.5.2013

Mi rendo conto che ho parlato solo dei miei bisogni. Ma ne avevo bisogno, per poi tornare a pensare solo ai suoi bisogni e dedicarmi totalmente a lei quando sono sola con lei, da quando Viola riapre gli occhi (e la bocca) a quando crollo la sera, specie se non si placano le maledette coliche che dopo il terzo mese dovrebbero sparire…

diciamo

Viola 1 maggio 2013…ancora non ci credo. Questi occhi ogni giorno più attenti e curiosi, a volte assorti, seri e concentrati, spesso illuminati nei sorrisi più gioiosi che conosca… queste dolcissime labbra, questo nasino ancora col ‘morso della cicogna’ … questa persona tutta nuova che ogni giorno scopre qualcosa di sé e del mondo intorno… Viola, insomma, questa splendida sorpresa della vita, da me è venuta alla luce. Sono la sua mamma e voglio amarla per il resto dei miei giorni, nutrirla, farla crescere, darle tutto quel che posso e proteggerla sempre. E non sempre sarà possibile.

 con il body di Giovanna

Viola si diverte con tutto e con poco o nulla. Con le canzoni che le invento e con i video se qualcuno glieli mette in funzione, ma sa giocare bene anche da sola con le ombre sulle pareti e le luci sul soffitto. Si è fissata col lampadario in sala, sembra ne sia proprio innamorata e spesso il babbo la porta su a trovare il suo ‘fidanzato”

1 Viola al lampadario

A Viola piace conoscere i miei amici. Si è divertita tanto con Enrico, con cui s’è passato il pomeriggio del Primo Maggio, in casa causa pioggia, con una bella torta al cioccolato portata da lui per festeggiare in ritardo il mio compleanno (ottimo, doppio dolce per me quest’anno! Del resto, come dice Ilike, “in gravidanza si deve mangiare per due, quando si allatta … per quattro”).

1 EnricoViolaCateEnrico ha scoperto la forza della piccolina: non voleva rendergli il dito!

1 EnricoSandroViola2

A Viola, ancora, non abbiamo fatto fare i vaccini indicati per l’età. Un mese di letture, discussioni, raccolta di pareri difformi, paure, dubbi, domande, consigli a volte richiesti a volte arrivati a sproposito, ricerche di vario genere e … stamani telefonata al CUP per sfinimento (“non sono obbligatori, ma VANNO FATTI”, “sono obbligatori quattro, ma si può fare solo l’esavalente“, “no, non sono più obbligatori… e sono pericolosi”, “non vi dicono la verità…”, “fateli e basta, senza non si può…”) e non c’era posto a Firenze fino a giugno (al presidio sanitario vicino a casa non c’è posto fino a luglio). Ok, ci siamo decisi tardi noi, ma non era una decisione facile. E di certo non ci hanno aiutati il sito del Ministero o l’opuscolo della Regione. Mancanza totale di chiarezza. Prenotato per il 17 maggio a Campi. Leggermente in ritardo sulla ‘tabella di marcia’ consigliata (o imposta?). Non prima di aver tentato un’ultima volta di sapere “ma sono obbligatori o no?” “Diciamo che sono obbligatori”.

Diciamo.

Dico che non è una libera scelta. Dico che quel “diciamo” dice tutto.

E ci ho pianto per due ore, dopo. Pensieri neri mi hanno divorato …e me la sono tenuta stretta ogni istante. La mia bambina…

Che non le accada nulla di male, perché non risponderei di me …

la Luna e il dito

quando il dito indica la luna,
lo sciocco guarda il dito

24.4.2013 Luna verso il tramontoe volevo raccontare tante cose, ma come sempre da qualche tempo… mi manca il tempo per scrivere e dico tutto solo alla Luna

24.4.2013 Firenze Luna verso il tramontoprima di svenire per la notte. Senza quasi rendermi conto dei giorni che passano. Il 25 Aprile è iniziato alle due di notte con la “sirena” della fame: con un filo di voce assonnata mi rivolgo allo sposo “la cambi tu?” “Sì, tu preparati… ” e via, tira fuori le poppe e fai mangiare Viola. Ruttini, rigurgiti sparsi e tante coccole per farla riaddormentare. A me il sonno non torna subito, ma con un po’ di pazienza mi riappisolo fino all’alba. Altro pianto, altro cambio di pannolino, altra poppata, un po’ di crema lenitiva (non vorrai mica ti vengano le ragadi al seno?) e via, di nuovo, falle fare il ruttino, altre due canzoncine, una passeggiata per casa per vedere se si riaddormenta…no, vuole giocare. Va bene, tanto è festa, possiamo stare insieme, Sandro è a casa, non sarò sola tutto il giorno con una piccina bellissima e imprevedibile, tenera e incomprensibile… e poi qualche ora siamo riusciti a dormire, non ci ha fatto passare la notte in bianco come altre volte. E così, tra una poppata e l’altra, rubando il tempo per mangiare qualcosa (devo mangiare per fare il latte, nutrirmi per nutrirla) e preparare da mangiare per i non poppanti di casa (compreso il fratellone che non si sa mai se pranza o cena con noi o fuori con gli amici), appena uno sguardo al giornale di carta (la copia passata da mio babbo, perché uscire a comprarlo sarebbe un evento), di libri neanche a parlarne… arriva il pomeriggio e non ho risposto ai messaggi, non mi sono neanche fatta una doccia, ignoro le chiamate perse sul cellulare, qualcuno si offende, qualcuno capisce, andiamo avanti… oggi è festa, oggi c’è lo sposo con me… invece lo chiama sua madre, caduta (un’altra volta). Si è tagliata sopra un occhio, perde sangue… Sandro corre da lei, mi chiama mentre allatto (di nuovo) la nostra bambina “la porto all’ospedale o lascio stare?” mi descrive la ferita “non posso far diagnosi per telefono, non sono un medico” e allora me la porta a casa nostra, le medico il taglio, ma la suocera continua a perdere sangue (assume un anticoagulante per altri problemi) e allora andiamo insieme in farmacia (lasciando Viola a mia madre), ma non possono prendersi responsabilità e ci invitano a portarla al pronto soccorso. Torno da Viola, che trovo in lacrime, smarrita per la mia breve assenza (non la prima, ma forse stavolta aveva sentito la tensione nell’aria), mentre lo sposo sparisce fino a sera ingoiato dall’accettazione di Careggi con la sua mamma sofferente (e insofferente: “portami a casa, non ho nulla”) che poi verrà sottoposta a TAC (per la botta in testa). Mi difendo dallo scoramento e dal pianto ballando con Viola e per Viola… già, perché da un po’ la piccina vuole anche vedermi ballare davanti a lei distesa in carrozzina e mi guarda e mi imita, “danzando” da sdraiata e ci si diverte un mondo, mentre farsi cullare da me che ballo tenendola tra le braccia la consola. Arrivo cotta all’ora di cena e … all’ora dell’eclissi. E allora fermi tutti, la mamma guarda la Luna nel cielo sopra Firenze,

25.4.2013

in attesa dell’eclissi parziale, tra nuvole che si rincorrono e la scoprono a volte

25.4.2013 in attesae la ricoprono tutta. Poi si fanno scure scure… allora la bella signora del cielo si è oscurata!  
… se le nuvole velano in parte l’eclissi, lo spettacolo è magico comunque …le variazioni di luce dipingono il cielo in un modo che leva il fiato… infine la Luna riappare incantevole e magnetica. E Viola chiede ancora latte.
Si va finalmente a letto con la domanda di ogni sera: a che ora piangerà stanotte?
Poi un’altra giornata di latte e canzoni, fuori dal tempo del mondo. Stavolta con lo sposo a casa, a tenerla buona ogni tanto

26042013fame

(facendosi ciucciare il naso in attesa delle poppe della mamma) e a portarci a spasso… tutti e tre fuori, anche se per poco.

26042013fuori con Viola


Il dito? La firma sulle foto che non gli vengono mosse abbastanza…


Se sono stanca? Mai come se dovessi seguire le cose del mondo… nel nostro “mondo a parte” la fatica è ripagata a dismisura da un amore che non si racconta. E allora non è più fatica. Solo amore

P.S.
e poi, a fronte dell’inutilità dell’impegno in tanti altri ambiti, qui vedo dove va tutto il mio latte.
Viola è nata pretermine e sottopeso (Kg 2.340)

e ieri, a meno di tre mesi, la bilancia ha segnato cinque chili tondi tondi

26042013 visto 5

prima bella primavera

14.4.2013 sera

se la sera si può spalancare la finestra alla prima Luna di vera primavera. E di giorno uscire al sole, con gli occhiali scuri a nascondere le occhiaie…

14042013ae le lacrime commosse per la bellezza di questa mimmina che cresce incredibilmente

14042013fuorie della neonata pretermine e sottopeso restano solo gli enormi occhioni,

13042013bagnetto b

(sabato durante il bagnetto, beata e senza paura,  con la testa sulla mano del babbo)

perché lei lievita a latte di mamma e amore, circondata dai doni di amici di tutta Italia …
curiosa di tutto, maestra di meraviglia per noi “grandi” ormai incapaci di contemplare per ore ogni particolare di una stanza, in casa, come fuori ogni curva di nuvola, raggio di luce, bicicletta, automobile, pianta, passante, cane, uccellino… tutto è nuovo per lei, tutto è nuovo per me se guardo con i suoi occhi puri.

 

14042013scarpine di cotoneViola gode di essere alleggerita dalle cose di lana

14042013in cullae vuole sempre giocare, poppare, farsi cullare mentre ballo con lei tra le braccia o nella fascia … tanto che ci si addormenta

14.4.2013 con Viola in fascia

o guardarmi ballare per lei…
E allora si superano in un sorriso le nottate in bianco (ormai poche completamente  insonni, solo una ogni tanto) per le maledette coliche che ancora la tormentano. 
E dimentico le nottate in bianco di prima che Viola nascesse, anzi di quando soltanto l’idea di diventare mamma era più lontana della Luna. La primavera allora era un incubo. Stavolta forse ne saprò godere

Amandoti

Amarti mi consola
le notti bianche…

19.3 Luna

e poi arriva un momento di pace e posso uscire in terrazza a guardare il cielo e ci trovo LEI. Uno spicchio di Luna, una sorsata di libertà…
anche se a Viola continuo a cantare che è più bella di ogni stella e  “come te non c’è nessuna, sei più bella persino della Luna”
e lei sorride e mi guarda con amore…

20.3.2013 stuporeperché ora guarda e vede davvero, anche se nei siti e nei libri dicono che la vista non arriva prima dei tre mesi.
Lei vede e riconosce almeno me e il suo babbo

19.3.2013 babbo a casae dorme di più la notte, mentre di giorno non dorme quasi mai (ora sì, infatti posso stare un po’ qui a giocare con le canzoni e le foto al computer). Se non posso darle il conforto che sempre chiede, perché non è passato abbastanza tempo dall’ultima poppata, per calmarle il pianto la prendo tra le braccia e passeggio per casa e le racconto la storia del mio amore per il suo babbo e per il desiderio che lei era prima di arrivare a sconvolgermi la vita…

con Viola marzo 2013

oppure faccio partire una canzone e si balla

20.3.2013 ballando con Viola3

Amarti m’affatica, mi svuota dentro…
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m’affatica, mi dà malinconia
Che vuoi farci… è la vita…
è la vita, la mia.
Amami ancora, fallo dolcemente…
un anno un mese un’ora perdutamente…
Amarti mi consola le notti bianche
qualcosa che riempie vecchie storie fumanti
Amarti mi consola mi dà allegria
Che vuoi farci…è la vita
è la vita, la mia…
Amami ancora, fallo dolcemente
un anno un mese un’ora perdutamente…
Amami ancora, fallo dolcemente
solo per un’ora… perdutamente

(CCCP,  Amandoti)

20.3.2013 ballando con Viola4

l’autoscatto in mattinata è venuto meglio che la foto sfocata scattata dallo sposo, ma per i rari estimatori del suo inconfondibile stile mosso illusionista, ecco l’ultimo clic di Nuta Mandrake

19.3 sfocata

Il soprano e la bambina

il volo della fatina

foto di Annalisa dall’aereo

e ier sera, con un volo sopra le nuvole, la nostra amica cantante è arrivata a Firenze…

15.3.2013 Viola e la GAC

a portare taralli di Puglia alla mamma indebolita e un colorato completino alla mimmina

15.3.2013 doni della GAC

… che gioia riabbracciare un’amica incontrata all’inizio del vecchio blog scomparso ormai da tanto…

15.3.2013 Cate Viola e la GAC

una vicina di cuore, spesso distante nello spazio, ma ogni tanto portata nella città del Fiore dall’arte sua: a Firenze per studiare e cantare, ogni volta che è possibile ci viene a trovare 🙂

15.3.2013 Cate Sandro Viola e la GACA Viola piace la musica, come dubitare le piacesse un’artista?


Un soprano che è mamma, una mamma coraggiosa e generosa… che volere di più?

15.3.2013 Viola e la GAC2

beata solitudo

… sola beatitudo

nuvole verso il tramonto

potrebbe suonare come una bestemmia, ma non essere più sola, mai, dalla mattina alla sera, dalla sera alla mattina… sempre al servizio della principessa scalza (si leva le scarpine di continuo),

12.3 la principessa scalza

dover chiedere aiuto (qualcuno che mi guardi l’adorata neonata tanto desiderata) per fare due passi o una doccia, a volte mi pesa.  Anche se Viola è bellissima e quando dorme beata dopo una poppata starei le ore a contemplarla

13.3.13 beatae rischio di svegliarla perché non resisto… stamani sembrava dicesse “mi arrendo, mamma, per un po’ le terrò, le scarpine di lana”

13.3.13 mi arrendo

e raramente riesco a dormire quando lei dorme, perché voglio sempre sentire come respira, se ha freddo o caldo, se i suoi versini nel sonno sono segno di un brutto sogno. E se si sveglia e piange quando non è il caso di darle il conforto che cerca di continuo (allattamento a richiesta sì, ma se non poppa sul serio, perché non ha davvero fame, ma gioca e basta con le tette dolenti e mi si addormenta sul seno dopo una ciucciatina di consolazione e subito dopo, appena staccata, riattacca a piangere furibonda … ci si sfinisce entrambe), ballo con lei tra le braccia o me la tengo stretta nella fascia.

10.3.2013 con Viola nella fascia

Ottima la fascia, davvero:  libera le braccia,

con Viola nella fascia e le mani libere

avvolge e consola la creatura, permette di muoversi meglio in casa (per uscire con Viola nella fascia aspetto un clima meno piovoso e freddo), sostiene la piccina che inizia a pesare aiutando la sua mamma un tempo abbastanza sportiva, ma ultimamente indebolita…

10.3.2013conlafascia3

Arrivare a sera senza sapere nulla del mondo, non poter rispondere alla telefonata di un’amica, non poter più dormire quando arriva il sonno a me, ma non a lei, non poter mangiare quando mi viene fame (e non solo quando non ha fame lei), aspettare con ansia e salutare con sollievo il ritorno a casa dello sposo, non solo per la gioia di riabbracciarlo, ma perché mi può dare il cambio per un po’ (poppe escluse)…  soprattutto resistere al suo pianto quando accontentarla si rivela poco saggio, tutto questo e la folla di dubbi e paure che cambiano di nome, ma non si placano mai, mi porta a volte a invocare un’ora d’aria, per poi sentirmi in colpa se scappo via soltanto un quarto d’ora.

“Ricorderai tutto questo come l’esperienza più bella della tua vita” (sms di Ilike stasera)

“Lo so… lo è
però a volte, da nuvola, mi manca il vento… mi manca la libertà (in cui soffrivo la mancanza di un amore così)”

nuvole al tramontoOstaggio di un desiderio diventato amore vero e grande, dolcemente prigioniera di un angelo…

la mia bambina-medicina mi cura tanto e mi assorbe moltissimo…

inizio a fidarmi, però, di me e di lei abbastanza da fare le prime timide prove di momentaneo distacco.

Amore e libertà non si dovrebbero opporre, si abbracciano

(anche se all’inizio è difficile)

Primo mese, mia dolce vendetta

il primo Otto Marzo in cui mi sento di festeggiare … è una giornata di memoria e impegno, non una “festa”, ma oggi c’è da festeggiare una piccola donna che diventa sempre più bella e grande. La mia dolcissima vendetta.
Non c’è miglior vendetta del perdono, diceva qualcuno. Temo di non essere riuscita a perdonare chi mi fece così male da portarmi a odiare il mio corpo, l’essere donna e il desiderio maschile… però… però da quando sono mamma non ho più un briciolo di energie da sprecare in odio e memoria avvelenata.
Da quando mi sono accorta di essere in attesa, anzi, mi sono sentita alleggerita da un macigno che schiacciava il cuore anche negli anni della rinascita, anche nella felicità ritrovata nell’amore di Sandro… il corpo diventava più tondo e pesante, l’animo metteva le ali verso il futuro.
E poi quel dolore, un dolore nuovo, forse il più intenso provato fisicamente, ma il più felice e che rivivrei anche subito… le doglie mi sono care, non me ne volevo perdere mezza, altro che epidurale! Volevo esserci completamente, per far venire al mondo la mia bambina. E ora posso confermare quel che pensavo: sono dolori unici, speciali, si accettano per il fine cui son destinati. Non sono proprio nulla rispetto al dolore, non solo fisico, di una violenza. Magari non rivorrei i punti di sutura, ecco… ma il travaglio è un bel ricordo, forse perché il mio è stato breve e intenso, dalla danza alla fine della gravidanza nel giro di poche ore.

Prima di andare a letto ricordavo, a un mese preciso di distanza, l’ultima spinta… a mezzanotte e tre minuti di venerdì 8 febbraio è nata Viola.

8 febbraio 2013 con Viola neonata

Eri già bellissima, piccola mia, minuscola e vispa, con quei piedi lunghi, quelle manine incantevoli, la testa perfetta (forse merito del travaglio veloce), tutta occhi e capelli… ti ho amata dal primo istante, ma ogni giorno ti conosco meglio, anche se ancora non ti capisco (e forse non ti capirò mai… sei un mistero meraviglioso, una faticosa meraviglia che mi sfinisce e mi riempie di gioia).
Un mese di vita fuori dalla mia pancia e diventi sempre più forte, con le gote tonde e gli occhi spalancati, curiosi, svegli, attenti, dolci e … buffi.
Sei anche tanto buffa, piccola Viola scalciante… dal pianto disperato quando hai fame (e se non sono subito pronta sembra che ‘un tu mangi da un mese!)  alla beatitudine pura appena placato il bisogno.

7 marzo 2013 Viola in culla

Che il mondo sia anche appena appena più gentile con le donne … per te

p.s. e l’omaggio di Titti che ti augura lo stesso con altre parole “Tanti auguri Viola, donna nuova di zecca, che oggi compi  un mese. Spero che quando sarai grande il mondo sarà diventato un  posto migliore dove essere donna.  Tanti auguri piccola  donna.(…)” merita spazio anche qui

Viole da Titti