3 Marzo, 3 anni da una morte assurda. Tre anni senza Riky

Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 diladdarno, moriva Riccardo Magherini, a Firenze, nella sua città, in Borgo San Frediano, dove tutti lo conoscevano. 

riky
Per la sua morte sono stati condannati dal Tribunale di Firenze tre carabinieri che intervennero in seguito a chiamate di altri cittadini residenti.
Oggi vogliamo ricordare la morte di questo giovane uomo che non aveva ancora quarant’anni.

3 Marzo 2015 con lo striscione per Riky

Vogliamo far capire che il “caso” Magherini altro non è se non la morte, violenta e inaccettabile, di una persona. Di un essere umano. Di un figlio, di un fratello, di un babbo, di un cugino, di un amico. Di una promessa dello sport, anche.
Riccardo Magherini era il babbo di un dolcissimo bambino, era un cittadino incensurato e di buona famiglia. E diciamo “di buona famiglia” non perché, se non lo fosse stato, la sua morte avrebbe potuto essere più accettabile come taluni politici si sarebbero affrettati a sostenere, ma perché il nonno di Riccardo era stato un grande Carabiniere. Egli, infatti, per essersi rifiutato di togliersi la divisa ignorando l’invito del generale Badoglio, ha affrontato a testa alta la deportazione nei campi di concentramento tedeschi.
Questa era la famiglia di Riccardo. Di Guido e Andrea e della loro appassionata, ma composta battaglia per ottenere verità e giustizia sulla morte del loro caro già tutti sappiamo. Abbiamo imparato a conoscerli e amarli.

3 marzo 2015 carezza di Ilaria Cucchi a Guido Maherini

Riccardo non aveva mai fatto male a nessuno ma, quella maledetta sera del 2 marzo, era in grave difficoltà.
Aveva paura e chiedeva aiuto.
Temeva per la sua vita. Aveva paura che qualcuno gli facesse del male e scappava, gridava e scappava, scappava e chiedeva aiuto. Aveva preso di mano un cellulare a qualcuno perché aveva perso il suo e voleva chiamare la polizia.
Di fronte ai Carabinieri che nel frattempo erano arrivati, si era inginocchiato chiedendo aiuto. Li aveva persino abbracciati.
Quell’intervento di soccorso richiesto da tutti i cittadini che li avevano chiamati si è poi trasformato in un arresto insensato terminato con la voce rotta di Riccardo che supplica AIUTO! e che dice di chiamare l’ambulanza perché aveva un bambino che lo aspettava a casa “AIUTO, HO UN FIGLIOLO”. Quelle parole dette con quella voce sono le ultime gocce di vitalità di quel ragazzo che muore, steso a terra, con la faccia sull’asfalto mentre viene sovrastato dai militari operanti.
Non possiamo accettare che una persona che si possa trovare in difficoltà emotiva e psichica debba subire un trattamento quale quello inflitto a Riccardo Magherini.
Per questo ci sono state le condanne.
Ma non possiamo accettare che questo processo venga strumentalizzato politicamente da coloro che lo vogliono faziosamente interpretare come una guerra contro l’Arma.
Noi siamo accanto alla famiglia Magherini proprio perché abbiamo profondo rispetto per l’Arma esattamente tanto quanto lo hanno loro. Prova ne sia il fatto che, il 10 aprile, al processo d’appello, ci sarà con loro anche la procura generale per tutelare lo Stato dì Diritto.

3-marzo-2017

P.S. fino alle 19.30 dovrò stare in negozio, ma per tutto il giorno terrò Riky in vetrina e di ora in ora racconto la sua storia a chi passa. Qui non si vendono solo creme, qui si AMA e ci si mette sempre il cuore.

I ♥ Riky

3-marzo-2017-in-vetrina

…di giustizia

11 giugno 2015 azzo di giu

e la parte di scritta del “mostro” di Novoli venuta nella foto potrebbe restare come unico commento a stamattina.
Iniziava il processo per la morte di Riccardo Magherini. Al Palazzo di Giustizia di Firenze.
Udienza subito sospesa per cercare la notifica della ricezione dell’avviso a comparire per uno degli imputati. L’Avvocato che difende la famiglia Magherini, il grande Fabio Anselmo, invano ha suggerito che la pec (posta elettronica certificata) non lascia molto margine a certi dubbi, ma, si sa, ogni scusa è buona per temporeggiare, rinviare, sospendere e far saltare i nervi alla parte civile e a parenti e amici della vittima. Che non contino sul calo emotivo col tempo, però… anzi, qui più passa il tempo più persone si informano e comprendono quale tremenda infamia sia stata commessa!

11 giugno 2015 gruppoAppurato che gli imputati assenti erano stati informati della data dell’udienza (!), il processo poteva iniziare?
Illuso chi pensava che l’udienza preliminare avesse esaurito le questioni preliminari; dopo poco, un’altra interruzione con invito a lasciare l’aula per soppesare e valutare e alla fine respingere le istanze di costituzione di parte civile di tre associazioni, oltre alla famiglia Magherini, cioè A buon diritto (l’associazione di Luigi Manconi), ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa da non confondere con ACAB…) e Cittadinanza attiva.

Il punto cruciale, tra le questioni preliminari, è però un altro: contestare un reato di percosse invece che lesioni è scorretto, perché per le percosse occorre la querela di chi le ha subite e Riky purtroppo non poteva fare alcuna denuncia. Le lesioni ci sono state e non richiedono querela di parte offesa, si processano d’ufficio. Fabio Anselmo ha chiesto di modificare il capo di imputazione da percosse a lesioni gravi, speriamo lo ascoltino!

11 giugno 2015 striscioneAssenti gli imputati, presenti gli amici, di Firenze e di fuori Firenze, amici di vecchia data e nuovi amici, persone colpite dalla tragedia dei primi di marzo dell’anno passato, persone colpite da simili drammi. Poteva mancare Ilaria, la sorella di Stefano Cucchi? Ci teneva moltissimo e si sente come le stia davvero a cuore la ricerca di verità e giustizia per questo caso come per altre storie di abusi da parte di chi dovrebbe proteggere i cittadini disarmati. Onorata di essere stata accanto a lei per tutto il (poco) tempo che è durata l’udienza più volte interrotta.

11 giugno 2015 Ilaria e GuidoAlla fine, tutto rimandato al 14 luglio.
 Me ne sono tornata a casa dalla mia bimba…
con un regalo di Riky per Viola:

11 giugno 2015saccoasilo

un sacchetto per l’asilo (per quando ce la prenderanno, non ci sono abbastanza posti alla materna comunale e Viola non avrà ancora tre anni a settembre, solo a febbraio 2016, quindi precedenza ai nati in data precedente al 2013). Stamattina mi aveva vista per la prima volta con la maglietta gialla indossata per il processo, all’inizio non voleva che la mettessi, perché non ama i cambiamenti e ogni volta che cambio maglietta, scarpe, (s)pettinatura …Viola protesta “questo no!” ma quando mi sono girata e ha visto il cuore rosso del logo I LOVE RIKY ha collegato subito quel cuore a Riccardo e ha iniziato a saltellare
“per Riky per Riky per Riky”

 P.S. il video a cura di Matteo Calì del Sito di Firenze

Raccontiamo a tutti la tua storia

12 present

Matteo Calì è un giornalista giornalista (ricordate la definizione di Giancarlo Siani? “c’è il giornalista giornalista e il giornalista impiegato”… ecco, Matteo Calì non è un giornalista impiegato). Il suo lavoro è importante per continuare a tenere accesi i riflettori sulla storia che qualcuno voleva far scivolare tra le brevi di cronaca. La storia di Riccardo Magherini. La storia di un fiore strappato troppo presto. La storia di chi incappa in chi si sente impunito e ci rimette ore, giorni, forse la vita stessa. La vita di Riky è stata schiacciata in una notte di marzo, ma Riky vive in tutti noi che lo ricordiamo e chiediamo giustizia per il suo nome, per suo padre, per suo fratello, per il suo bambino.
Non è la prima volta che ne scrivo qui, ma stavolta voglio parlare di una persona che non avevo mai nominato. La mamma di Riccardo, la dolcissima Clementina, non partecipa in prima fila come Guido e Andrea, come non capirla?

Clem Riky e Brando
Ieri pomeriggio, prima della presentazione del libro “Raccontate la mia storia” alla libreria Marabuk, mi sono fermata a parlare con Andrea e sua madre.
All’arrivo di Matteo Calì e di alcuni invitati all’evento, Andrea ha chiesto alla mamma se voleva salire, se le doveva tenere un posto.
Clem “no, Andrea, lo sai che io non entro mai”.
Siamo rimaste fuori a fumare qualche sigaretta e a parlare di figli, le ho fatto vedere le foto di Viola, la mia speperina di casa alla libreria accanto al giardino…

12 mattina Viola alla Marabuke poi Clementina è venuta dentro. Dopo aver detto che “tanto Riccardo non c’è più”…
“…però c’è Brando, che crescerà e vorrà sapere perché il suo babbo non è più qui”
“via, provo a salire… ma vai tu in prima fila”

12 alla Marabuk, con Clem dietroIeri pomeriggio è stato un pieno di emozioni.

Andrea mi ha risposto con la consueta gentilezza a una specie di mini intervista per “Radio Tegame”

Stamattina mi sono registrata io… dopo tanti mesi sentivo il bisogno di dare voce almeno a qualche pensiero, anche se la voce mi tremava e i lavori intorno disturbano l’audio. Non si smette più di raccontarla, questa storia

La prefazione è stata scritta da Ilaria Cucchi, con il suo cuore generoso di sorella. E parlando del libro dedicato a Riccardo Magherini, Ilaria rivolge più di un pensiero a un’altra sorella, Claudia Budroni, rimasta a ricordare Dino e a chiedere giustizia.
E tutti noi abbiamo pensato a una mamma, Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi. Forse solo Clementina può capire la sua sofferenza. Le donne si abbracciano con il cuore.

Non ci arrenderemo

Ieri, con i Magheri

“… cercate la giustizia,
soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova…”

(Isaia, alla messa di ieri per Riky in Santo Spirito)

foto di Chiara Scali

foto di Chiara Scali

Confesso che quando il sacerdote ha detto “un anno fa il Signore ha chiamato a sé Riccardo…” mi sono dovuta mordere le labbra per non gridare “il Signore lo ha chiamato? O ce l’hanno spedito a suon di botte?”… poi, però, il celebrante ha chinato il capo e aggiunto “lo ha chiamato a sé con modalità così dolorose che è difficile accettare…” e ha ribadito che “la giustizia terrena deve fare il suo corso”. E al presidio in piazza Santo Spirito c’era anche l’avvocato Fabio Anselmo.
Una messa per cercare consolazione, pregare per chi non c’è più e ancora di più per chi resta (Brando senza il babbo, Rosangela senza lo sposo, Guido senza un figlio, Andrea senza il fratello, tanti amici senza l’indimenticabile sorriso di Riky), ricordare con spirito nuovo, continuare a cercare verità e giustizia senza violenza ulteriore, senza perdere fiducia nell’umanità che in Riky brillava più delle stelle.

Un ritrovo per tenerci la mano, affogare in un abbraccio, in mille abbracci, il dolore e la rabbia, accendere luci di candele, fiaccole, sorrisi contro il buio della sera che calava un anno dopo la fine assurda di un giovane uomo disarmato e disarmante.

Ieri a Firenze sembrava primavera.
In autobus, all’andata, un attacco di panico vinto solo pensando a dove andavo e perché… incontri strani (e pure buffi) lungo le rive dell’Arno, a passi svelti per paura di fare tardi, quasi di corsa contro l’ansia che montava… e una sosta sul ponte Santa Trinita per godermi la Luna e il Ponte Vecchio.

3 Marzo 2015 Ponte Vecchio e LunaAppena arrivata in piazza Santo Spirito, appena visti i Magheri…mi sono sentita a casa, tra fratelli e sorelle. E l’abbraccio di Guido Magherini, ancora una volta, mi ha confortata e stupita (un babbo straziato da una simile perdita che regala forza e affetto con tanta spontaneità… la mela non era caduta lontana dall’albero), come il sorriso e l’abbraccio di Andrea, poco dopo, entrando in chiesa per la funzione.

3 Marzo 2015 con lo striscione per Riky

Prima della messa abbiamo steso uno striscione che il vento faceva volare via… nastro adesivo e mani a tenerlo lì con noi. Lo striscione. E il ricordo di Riky. Mi hanno persino immortalata con il mio cappello rosso e un’amica rasserenante (Anna Maria, siamo finite nella galleria di Repubblica on line).
Dopo la messa, una fiaccolata e tanti ricordi…

3 marzo 2015 Andrea Magherini per Riky
Ieri a Firenze, per Riky, c’era anche Giancarlo Antognoni, l’UNICO DIECI.

3 marzo 2015 Antognoni e Guido Magherini in piazza per RikyC’era la Curva Fiesole, il cuore del tifo viola.

3 marzo 2015 Curva Fiesole per RikyIeri a Firenze c’era Ilaria Cucchi, splendore di donna, sorella privata crudelmente del fratello, sempre vicina a chi subisce perdite così ingiuste. La sua carezza a Guido Magherini dice tutto.

3 marzo 2015 carezza di Ilaria Cucchi a Guido Maherini

C’era e c’è sempre il coraggio di Andrea.

3 marzo 2015 Andrea Magherini per Riky

Ieri a Firenze nessuno poteva dimenticare l’anniversario della morte di Riccardo Magherini, in tanti, davvero in tanti in piazza Santo Spirito per abbracciare Guido e Andrea, salutare gli amici di sempre e nuovi amici incontrati in questo lungo intenso anno senza Riky. E poi tornare a casa, soffocando lacrime lungo il percorso di quella notte…

3 Marzo 2015 dal ponte Santa Trinita

Ieri a Firenze sembrava già primavera.
Oggi tornato a piovere un mondo freddo e grigio. Con tristi scontri e caos…

Rinvio a giudizio

3 febbraio striscione. jpg

Ulteriore udienza preliminare. Dopo il rinvio di gennaio.
Schieramento di forze dell’ordine degno di altri eventi, ma nessuno si è fatto intimidire, dal momento che siamo con la coscienza a posto.

3 febbraio 3 maghere
Ore di attesa, emozioni,

3 febbraio Andrea mostra la foto del fratello ucciso

incontri (senza parole e senza foto per gli abbracci di Guido Magherini e di Ilaria Cucchi, che avevano ogni emozione a fior di pelle, sempre gentili e sorridenti con il dolore straziante in fondo al cuore),

3 febbraio con Jeanne

parole bisbigliate, sussurri diventati voci troppo forti – e si chiede scusa, d’altra parte se non si può entrare in aula,

3 febbraio fuori... anche Nico

tante persone che aspettano verità e giustizia un pochino si fanno sentire – amici ritrovati,

3 febbraio fotografata da Francesca

  3 febbraio verita per riky

3 febbraio con Cristina

lacrime trattenute, sorrisi tesi e …

martedi 3 febbraio Andrea
Rinvio a giudizio.

3 febbraio Love RikY
Si continua a cercare giustizia e verità.

3 febbraio davanti al palagiustizia foto di Nic

Un passo alla volta

martedì 3 febbraio maghere alla udienza

Non c’è vittoria, perché nessuno farà tornare in vita Riky, niente ridarà a Brando il suo babbo, nessuno potrà ridare un fratello stupendo al caro Andrea, un figlio amatissimo a Guido, un amico prezioso a tutti noi.
Ieri babbo Guido era provato, già nel corso dell’udienza tensione (erano presenti tre degli indagati ora imputati), alla fine le lacrime, senza smettere di invitare alla calma e alla non violenza, per Riky, che fino alla fine mai è stato violento.

Non c’è vittoria, ma ci sarà un processo e questo è un primo passo importante.

esserci

Riccardo-Magherini-Tutti per Riky

8 gennaio Cate e Guidoandare a portare sostegno e ricevere calore, affetto, sorrisi, abbracci…
Stamani, dentro il Tribunale di Firenze, fuori dall’aula per l’udienza preliminare, eravamo in tanti.

8.1.2015 Udienza preliminare

Dentro l’aula si sentono soli i familiari di Riccardo, come ha dichiarato l’avvocato Fabio Anselmo, come soli si sentono i parenti di altri morti tra le mani di chi dovrebbe difendere gli inermi e proteggere i cittadini.
Fuori dall’aula 12 del nuovo Palagiustizia c’erano tanti amici del Maghero, c’era anche Ilaria Cucchi, sorella splendida… niente le ridarà suo fratello Stefano, ma lei continua a cercare giustizia e verità e a dare la sua presenza come una luce per chi vive un’altra storia sbagliata.

Ilaria e GuidoEsserci per stare accanto alla vedova di Riky, una splendida donna segnata dal lutto (e non ne metterò foto, infatti, perché rispetto chi non si mostra, mentre voglio dare spazio a chi cerca ascolto), accanto al babbo, il grande Guido, accanto al fratello, il caro Andrea, sempre gentile e coraggioso, educato e instancabile,

8 gennaio Cate e Andrea Magherini

accanto alle amiche e agli amici tremanti di lacrime trattenute, rabbia trattenuta, amore invincibile.

8 Maghere
Esserci per non starci.
No, non ci stiamo a vedere ancora una volta il processo alla vittima.
Non ci stiamo a sentir dire che in fondo è colpa di chi muore