Trenta

Ieri, per il compleanno di Emanuele, ci siamo riuniti in campagna, vicino Certaldo, a casa dei futuri consuoceri, i genitori di Elena.

Emanuele ha compiuto 30 (TRENTA!) anni. Gira la testa… certo, anche la sua sorellina è cresciuta, ma continua a farsi prendere in collo da lui.

Il paesaggio, l’aria pulita, i colori dell’autunno in arrivo…

e la gioia di stare insieme, in un posto bello, con semplicità e amore.

GRAZIE

intorno a Viola

24.2 ManuSandroViolaCate

tanto amore per questa piccina che è nata prima…
Viola era attesa per oggi, invece è con noi da due settimane, fuori dalla mia pancia, dentro un abbraccio di affetti che la cullano: il fratellone che tanto l’aspettava

23.2 Manu e Violae se la coccola fiero e commosso.

23.2 Manu e Viola2

E oggi lo zio Pietro e il cuginetto Bernardo, un po’ geloso della nuova arrivata (“anch’io sono un mimmo piccolo”).

24.2 con Viola, Sandro, Bernardo e PietroAssorbita da lei, non riesco più a fare altro che nutrirla, cullarla, amarla… resta poco tempo e poco fiato per il mondo, per comunicare con gli adulti… vivo per lei, ma ogni tanto me ne devo staccare per non uscire di testa. A volte è durissima, ma mi basta contemplarla beata dopo ogni poppata per sentirmi felice

22.2 dopo colazione stretching

Amore … tutti i giorni

che oggi sia San Valentino è un dettaglio.
Amore è questa scena, anche: il babbo tornato a casa dopo una giornata di lavoro e la piccina (nata pretermine, sottopeso e giudicata a rischio) che a soli sei giorni si attacca come un koala senza bisogno che qualcuno le regga la testa. E il fratellone commosso che mi ordina: “Falle una foto, una foto col babbo… così!”

14 febbraio Viola e il babbo

Viola, questo è il primo giovedì della tua vita fuori dalla mia pancia! Ancora non è una settimana che sei nata e già riempi ogni istante delle nostre vite come fossimo qui per te da sempre.

14 febbraio Viola in cullaOggi, ci si risposa…

le nostre fedi

mi ero tolta la fede (unico gioiello che indossi, a parte qualche braccialetto particolare ogni tanto… quelli comprati dagli ambulanti senegalesi di Firenze, per esempio, o il braccialettino del Mali “che toglie tutti i mali” dono di Roberta) perché mi avevan detto che in sala travaglio era meglio arrivare senza anelli, anche lo sposo si era tolto la sua per “solidarietà” (e per un problema di pelle screpolata…). Le avevo riannodate al cuscino delle “nozze viola” (portato da Manu, ancora bambino, in Palazzo Vecchio il giorno del mio matrimonio col suo babbo). Oggi, con Viola tra noi, le rimettiamo l’una all’altro al dito della mano dal lato del cuore…

14 febbraio Viola su di me


senza quell’unico anello mi sento nuda…

13 febbraio dopo la poppata

e poi piano piano guarirò dalla ferita e mi rimetterò in forze… per ora le cerimonie si fanno sul lettone, il posto delle coccole, in attesa del ritorno senza fretta ad altra passione… ora siamo persi beatamente tra latte e filastrocche inventate da me

c’ero una volta

Tra le braccia del babbo

… primo assalto alla libreria del babbo, curiosa sempre

e quindi rinchiusa in gabbia

quando sorridevo senza pensieri.

Con il fratellino sulla nave, golosa di vento

e con le prime perplessità, forse

…però il ricordo preferito degli anni senza quasi ricordi, una foto per anni attaccata in bacheca. Una bacheca vera, di sughero, appesa in cucina, non la bacheca virtuale delle foto digitali. Si vedono anche i buchi delle puntine:

 con Pietro, piccini, quando ero ancora più alta del fratellino
(ora babbo del mio nipotino)

E, tra i ricordi dei nostri anni da fratelli quasi gemelli, con la camera in comune, il poster di Mordillo per Amnesty.

C’è un filo che non si spezza, oltre ogni nodo e groviglio… tra noi e tra quel che si sognava allora e quel che crediamo ancora.
Non si ferma il vento, nessuno è padrone della nuvole