Black and White

nello specchietto dell'auto

Primo giorno. 3 Novembre 2014

Invitata da un’amica a partecipare al gioco ‪#‎fivedayblackandwhitechallenge‬, mi sono accorta che cambiare ogni tanto è salutare.
Ero convinta di non amare le foto in bianco e nero, in particolare di non essere portata a farne, perché quasi sempre sono i colori a suggerirmi di scattare una foto: le foglie gialle e rosse dell’autunno, le nuvole rosse e viola del tramonto, i blu del mare, il rosa di certi fiori e tutte le sfumature tra i capelli della mia bimba. E invece luci e ombre si esaltano levando la distrazione del giallo, verde, arancio, marrone…

Cinque foto in bianco e nero. Una al giorno per cinque giorni. Nominando un’altra persona ogni volta che se ne pubblica una su fb. Oggi è l’ultimo giorno del gioco, per me. E le raccolgo tutte insieme anche qui.

bw Dante Santa Croce scala

4 Novembre
” … non hai più salvezza
non hai più speranza
ovunque c’è cacca
in frenetica danza
e trascinato
dall’onda veloce
giungi stremato
in Santa Croce
Dante di marmo
poeta divino
mira sdegnato
l’immane casino
o fiorentini
m’avete esiliato
prendete la merda
che Iddio v’ha mandato”

***

sosta in piazza della Signoria

5 Novembre
Sosta in piazza della Signoria

***

Corte interno giorno6 Novembre
Corte. Interno giorno

***

bw in chiostro7 Novembre
In chiostro

Con l’aggiunta di due o tre che mi sono avanzate

 bw scorcio con campanile di Giotto

bw lanterne

5 bn Viola guarda la pioggia

c’ero una volta

Tra le braccia del babbo

… primo assalto alla libreria del babbo, curiosa sempre

e quindi rinchiusa in gabbia

quando sorridevo senza pensieri.

Con il fratellino sulla nave, golosa di vento

e con le prime perplessità, forse

…però il ricordo preferito degli anni senza quasi ricordi, una foto per anni attaccata in bacheca. Una bacheca vera, di sughero, appesa in cucina, non la bacheca virtuale delle foto digitali. Si vedono anche i buchi delle puntine:

 con Pietro, piccini, quando ero ancora più alta del fratellino
(ora babbo del mio nipotino)

E, tra i ricordi dei nostri anni da fratelli quasi gemelli, con la camera in comune, il poster di Mordillo per Amnesty.

C’è un filo che non si spezza, oltre ogni nodo e groviglio… tra noi e tra quel che si sognava allora e quel che crediamo ancora.
Non si ferma il vento, nessuno è padrone della nuvole