un mare di emozioni… ricordo del mare

Forse in una vita precedente ero un pesce? Non credo alle esistenze multiple, ma da qualche parte dentro di me c’è un richiamo invincibile al mare vero. Se già nuotare al largo mi rimette al mondo, come un grembo sconfinato il mare aperto, fuori dalle baie e dai ripari di scogliere e promontori, mi accoglie e mi abbraccia e mi regala la pace che altrove stento a trovare.
A volte mette i brividi, può fare anche tanta paura, ma lì come in pochi altri contesti sento la magnifica ricchezza dell’Amore che ha creato tutto. E allora sono brividi di emozione e gioia commossa, non di paura.

Solo che avevo promesso di non avventurarmi oltre la Punta da sola.
Ora la nuvola è mamma e deve rispettare doveri prima ignorati, come non mettere a rischio la pelle… questa estate, in agosto, qualcuno mi ha accompagnata e mi è stato regalato un sogno realizzato.

Solo ier sera il Mago della luce, grande fotografo, vero amico e ottimo nuotatore, mi ha mandato gli scatti della nostra nuotata oltre la Punta di Fetovaia… 

…gli scogli dietro la Punta non si vedono dalla riva,

la barca a vela non era nostra o saremmo arrivati in Corsica (ma l’estate prossima magari ci si prova a nuoto, come i messaggeri del mare… oggi è il compleanno di uno di loro),

Con la testa sott’acqua mi scordavo tutti i pensieri brutti…

Senza maschera, senza pinne, solo con il costume (e solo per decenza), confusa con i pesci veri e le onde oltre la baia.
Poi una gita in canoa, per la prima volta mi sono divertita a remare su una specie di kajak…

e tornata quasi alla base, che bel riposo per braccia e gambe felicemente stanche!
L’ho già detto che amo il mare?
E che all’Elba sono felice?
Quanto manca alla prossima nave per la mia isola?

 

Ricordi colorati per i momenti di buio.

GRAZIE

scelte

Stamattina sveglia all’alba (ma mi sono svegliata prima da sola, non dormo abbastanza, non reggo bene la riduzione drastica di ansiolitico e altri aiuti, anche se mi avevano rassicurata sull’assenza di rischi significativi, sono pur sempre nel primo trimestre e … mi è presa paura di danneggiare il pesciolino, preferivo l’insonnia, ora non so quanto potrò andare avanti così, con tre ore di sonno per notte e qualche raro pisolino di giorno che mi rintrona più che riposarmi). Dicevo? (la mancanza di sonno inizia a danneggiare la mia tenuta logico-verbale… ), dicevo… sveglia all’alba per arrivare puntuale all’appuntamento per la consulenza prenatale di gruppo all’IOT sul viale Michelangelo, stamattina.


Due ore con una psicologa, dolce e simpatica, con un’ostetrica molto preparata e un po’ nervosa, con diverse coppie in attesa di ogni età e provenienza.
Consegnati i moduli, riempiti tutti i questionari, ascoltate le lezioni teoriche…
al momento di prenotare i test di screening e di diagnosi prenatale… NO.
Non farò la villocentesi, non farò l’amniocentesi.


Non rischio un aborto (percentuale “bassa” di rischio, ma c’è quell’un per cento di rischio che i due esami invasivi provochino la morte di un feto sano) per sapere se farmi procurare un aborto. Perché alla fine a quello servono quei test, se viene fuori un certo tipo di risultato non ci sono rimedi, c’è solo da scegliere se portare avanti o no la gravidanza.

E se difendo da quando sono ragazzina il diritto di ogni donna di interrompere la gravidanza per qualsiasi ragione (perché è rimasta incinta  in seguito a uno stupro, perché non ha i mezzi per mantenere il nascituro, perché non lo voleva il figlio… per qualsiasi ragione che nessuno da fuori deve permettersi di giudicare), per me, per la mia storia, per la mia vita, la sola idea di interrompere la mia gravidanza è agghiacciante. Piangevo ancora per l’aborto spontaneo precoce che mi sembrava la parola “fine” sul mio sogno di diventare mamma, come potrei pensare di spezzare questo miracolo? Per me, per come sono stata, essere ora in attesa è un miracolo. Non farò neanche il test non invasivo, quello di screening, il test combinato che non procura alcun danno al feto, anche se stavo per prenotarlo, ma volevano fissarcelo per i giorni di agosto già riservati all’Elba.
Non ho bisogno di percentuali di rischio, ho bisogno di sogni, mare, riposo, aria.. acqua… luce

foto di Adriano Locci

Prima ecografia del Libretto fissata per il primo agosto all’Impruneta (non c’era posto prima, non c’è posto per un’eco in ospedale di Firenze prima della nostra partenza).

Quella, l’ecografia, non vedo l’ora di farla… voglio vederlo, ma soprattutto voglio che resti qui fino al termine.
Voglio che nasca e viva