“Nei giorni che seguirono si rinnovò il miracolo che unisce per un tratto di destino due persone provenienti da disuguali ferite, da diverse allegrie“
(da Un destino ridicolo)

Ci siamo conosciuti in Curva Fiesole, dove nuvola viola ero rinata, spesso Alterata…

innamorata della Fiorentina da quando, bambina, avevo visto danzare sull’erba del Franchi “il ragazzo che giocava guardando le stelle”,

mi ero abbonata in Curva Fiesole solo dopo il fallimento, mentre iniziavo a venire fuori da quel tunnel di dolore dell’anima che si stava divorando anche il corpo e tutta una vita interrotta:
” C’è chi mi dice che sono troppo tifosa… – iniziava così la mia prima pagina personale on line, il testo di presentazione su fiorentina.it –
Troppo? Il tifo, la passione, il vero amore non conosce misura e, se questa passione mi rianima e mi incoraggia a vivere con gioia, che male c’è? Sarà pure una follia, il mio amore per la VIOLA, ma è stata questa folle passione a guarirmi da altre follie, gioiosa questa e colorata, buie e distruttive le altre … (..) avevo perso la voglia di vivere e interrotto gli studi a pochi esami dalla laurea, ma con l’affetto dei cari, le cure dei medici e il desiderio di continuare ad amare la mia, anzi, la nostra VIOLA, mi sono impegnata ad uscire dal tunnel, mi sono fatta aiutare, ho vinto la vergogna di tornare in Facoltà dopo tanto tempo fuori dal mondo, ho finito gli esami (e, se mi prendeva l’ansia o lo sconforto, mi facevo coraggio cantando nel cuore “Garrisca al vento il labaro viola…”) e il 19 febbraio 2002 ho potuto discutere la tesi di laurea (…). Nell’estate che doveva essere la prima vera vacanza dopo anni di malattia e paure, invece dei festeggiamenti, mi sono arrivate due botte: un dolore personale (…) e il dolore condiviso della scomparsa della Fiorentina. “
Quell’estate era morta la Fiorentina: fallimento, condanna a non usare il nome storico e nemmeno il colore viola per la maglia. Chi non ha mai tifato non potrà capire, forse, ma fu vero lutto. Bruciante in ciascuno e feroce, gigantesco, aggregante lutto collettivo … ci univa, come prima tifare la stessa squadra, piangere ora insieme i colori perduti. Sui giornali e in tv non c’era verso di trovare uno straccio di notizia, la Fiorentina era scomparsa, del tutto. Una misera pagina del televideo aggiornava i tifosi orfani sui primi passi di una nuova squadra che si chiamava come uno stabilimento balneare: Florentia Viola. C’era solo fiorentina.it.
Il primo commento a quella stralunata presentazione fu di un certo Nuta, ma dopo qualche messaggio scambiato in privato non mi scrisse più, per un po’… intanto incontravo tifosi e tifose viola di tutta Italia che sono diventati i miei veri amici, la mia famiglia di cuore.

La prima volta che ci siamo visti e riconosciuti era il 25 Aprile 2004. In Curva Fiesole. La Fiorentina vinse e fu festa nella festa.
Come il 20 giugno 2004,
insieme allo stadio la sera della sfida che valeva la promozione in Serie A.

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Il 6 Novembre dello stesso anno eravamo nella Sala rossa di Palazzo Vecchio per unirci in matrimonio.

Con il suo cucciolo (ora un giovane uomo più alto del suo babbo e un fratellone emozionato in attesa della sorellina) a portare le fedi col giglio sul cuscino

e, pesco a caso tra i ricordi, insieme a Parigi, per un altro anniversario…

e insieme a Firenze

foto di Lara che guarda i girasole
Il simbolo dell’infinito è una specie di otto sdraiato…

6 Novembre 2004

6 Novembre 2012
Otto anni di te con me

e una Viola piccina in arrivo…