la mia isola

… con il cuore a un’altra isola a me cara, colpita dal terremoto e da errori umani (tra Forio d’Ischia, Sant’Angelo, Casamicciola e Barano un’incantevole settimana con lo sposo all’inizio della nostra storia… ricordi indelebili appena velati di nostalgia senza rimedio, perché potremmo tornarci, ma non torneremo indietro nel tempo, quando ancora tutto o quasi tutto era da scoprire, provare, anche sbagliare).
E il sottile magone del sapermi viva davvero nei giorni che volano via tra scogli e pini, onde e stelle più che nei mesi in città, dove abito, lavoro, mi vesto, mi travesto (ci vogliono anche le maschere per affrontare il pubblico), parlo, ascolto, mi devo ricordare di respirare… 

 

Una leggenda narra che l’Arcipelago Toscano si formò quando Venere emerse con irruenza dal mare per raggiungere suo figlio Eros, rompendo la collana che indossava e perdendo sette perle che caddero in mare dando vita appunto alle isole toscane.

Ma le isole che compongono l’Arcipelago sono molte di più di sette. C’è chi dice di averne visitate più di 70 e chi addirittura oltre 200: stanno nel mare così come abitano in ciascuno di noi e la loro conoscenza è il frutto di un viaggio interiore che si compie ogni giorno vivendo e scegliendo in quale direzione condurre il timone della nostra mente.
Nel mio cuore vive l’Elba, negli occhi del cuore anche Pianosa, Montecristo, il Giglio… e di ogni isola un angolo più caro, una baia nascosta, uno scoglio speciale, un’insenatura apparentemente irraggiungibile, un promontorio senza nome…

Finalmente, dopo diversi anni di vago desiderio, stavolta raggiunta davvero la punta della Punta di Fetovaia.
Nuotare fuori dalla meravigliosa baia è affascinante, anche un po’ spaventoso, perché il mare aperto sa far paura, deve incutere almeno un po’ di timore a chi lo visita senza pinne e senza branchie. Un’emozione grande. Un senso di libertà e stupore che avevo quasi dimenticato, lasciato andar via dalla mente, ma non scordato, mai uscito dal cu
ore.


Non da sola, come promesso a chi si preoccupava per me, ma in compagnia di un grande amico, ottimo nuotatore e spettacolare fotografo: il “mago della luce”, Adriano! 
In attesa delle sue fotografie, scattate con la macchina subacquea mentre nuotavo oltre la punta, mentre facevo capriole tra i pesci e dopo anche nella gita in canoa (imparato pure a pagaiare quest’estate), qualche immagine sparsa della vacanza che ancora mi lascia un po’ di bronzo sulla pelle, un riflesso di sole sui capelli, una voglia di mare che non passerà fino al prossimo tuffo, tra meno di un anno.

ombre e luci prima e dopo la pioggia sul mare, luce nel cuore all’ombra del Pino solitario…

ogni tanto solo sposi, non solo babbo e mamma 

della reginetta della baia

innamorata anche lei dei miei scogli, 

Viola ha davvero fatto pace con i cani
Viola e Blu

 

e ci fa fare la pace

Non sono mancati i momenti di turbamento, non solo per l’incendio in Corsica che arrossava il cielo sopra Fetovaia ….
incendio in Corsica da Fetovaia

ma l’Elba è il mio nido e anche le rondini ormai ci stanno di casa…
al prossimo salto in “paradiso”

 

 

Nuvole e pini


16.8.2015 Pino4

Scogli e mirto, nuvole e pini, fulmini e stelle, eucalipto e pitosforo, vele e fichi d’India, gigli di mare… amo l’isola d’Elba.

17.8.2015 Gigli di mare

E da quest’agosto credo l’ami anche la mia bimba.

14.8.2015 in mare con Viola3

Viola, dopo dieci giorni nella mia isola che c’è, non voleva più tornare a casa.

16.8.2015 terrazza del Pino Viola Cate e Sandro foto di Adri

Lei, che l’estate scorsa non scendeva dal telo di spugna (passando dieci giorni sotto l’ombrellone), stavolta ha pianto solo un minuto il primo giorno per la sabbia, poi ci si è tuffata…

13.8.2015 castelli di sabbia

tra castelli di sabbia e corse in acqua, con bevuta di mare e cadute, ginocchia sbucciate, risate tra le onde, ormai è un’elbana di cuore.

16.8.2015 Fetovaia10

Non potrà mai accontentarsi di meno che di questo mare colorato, abbracciato dalle scogliere, tutto curve e scorci, insenature e sorprese. 

16.8.2015 Galli vista di Fetovaia dalla terrazzaDove a volte sembra tutto un sogno sfumato… specie se la lente è bagnata da uno schizzo di mare

15 agosto 2015 con lo sposo a FetovaiaDove ogni curva di scogli sotto le nuvole mi riporta all’estate infinita di quando ero bambina, quando il tempo non volava via…
19 agosto 2015 Portoferraio dalla nave2

Il tempo è sabbia che scorre tra le dita di una bimba che gioca…e ora quella bimba è la mia piccina. 

10 agosto 2015 Viola a riva2

Scesi dalla nave a Piombino ha sussurrato “e ora il mare va via e non torna più?” 

19 agosto 2015 sulla nave
Ci torneremo, certo che torneremo dove si prendono le stelle tra nuvole e pini, vele e scogli

a casa

siamo tornati a Firenze lunedì, con gli occhi, il cuore, la mente e l’anima tutta ricolmi di bellezza.
Dopo la vacanza all’Elba, qualche giorno ospiti di un’amica ritrovata in Maremma. Grazie!

A casa, però, mi sono sentita il 6 agosto appena arrivati a Portoferraio. Isola d’Elba, mio nido, casa del mio cuore…

Mi manca già troppo il profumo bianco del giglio…


Stanca (dormo troppo poco), ma sempre più felice per questa sorpresa della vita che mi cresce dentro…

ancora da finir di disfare la valigia! Presto, forse, tornerò su queste pagine con più calma (?)
Intanto racconto tutto alla Luna, riapparsa bella nel cielo bollente di Firenze

i fiori del mio nido

Mi piacciono tanto le rose, rosa, bianche, rosse e gialle, adoro l’iris, i papaveri, il girasole, mi commuovono glicine e mughetto, poi c’è un fiore che amo fino alle lacrime e che nessuno potrà regalarmi se non in foto, perché certi fiori meravigliosi e rari sono da guardare, disegnare, ammirare, fotografare, dipingere, ma non cogliere, non toccare.

L’isola d’Elba è da una vita il mio nido preferito, tra fiori e scogli, onde e stelle, curve, picchi, rami, luci e colori cari …  

dove da bambina vivevo lunghe vacanze incantate con babbo, mamma e il primo fratellino (il secondo, Paolo, è nato quando già la stagione magica dell’estate all’Elba era tramontata. Dopo, anni di buio).

Solo nel 2006, con Sandro, ci sono tornata per la prima volta dopo vent’anni dall’ultima avventura con Pietro (il primo fratellino) che tremava ogni volta che mi tuffavo dalla scogliera o scappavo di notte dalla finestra per inseguire le storie affidate alle stelle…

 quante storie ascoltate dai pescatori di Portoferraio, dai marinai e dalle guardie del carcere di Porto Azzurro…
Adesso le ferie durano un soffio, ma il tempo vissuto intensamente vola mentre si vive, si dilata nel ricordo.


Sono stata concepita su quest’isola in una notte di luglio resa più tremante e appassionata da un incendio… così mi hanno raccontato, così mi piace immaginare quel che non posso ricordare.
Per anni, ogni estate, l’Elba è stata il mio paradiso in terra, il grembo di dolci sogni e magiche avventure. Dopo vent’anni di altre storie e disavventure, con Sandro è tornata a far da cornice a una vita viva. Anche se per pochi giorni, solo in agosto.  

La Viola dell’Elba, variante relegata ad alta quota della Viola Corsica, fiorisce in primavera, tra le rocce e i cespugli della ginestra spinosa, in luoghi alti, battuti dal vento, in Corsica, appunto, in Sardegna e all’isola d’Elba sul versante nord del Monte Capanne.

Da qualche tempo altri fiori colorano i miei ricordi elbani, come il Giglio di mare

e un amico appassionato di foto me li ha fatti ricordare con un’insolita immagine a febbraio, dopo la nevicata anche all’Elba

foto di Adriano Locci

dove sbocciano i nivei gigli di mare…
l’oasi del San Pancrazio innevata mi mancava