Luna nuova, mese nuovo…

settembre è per me ancora l’inizio vero di un anno nuovo. E giro con ansia le pagine dei calendari, Van Gogh in sala,
1 Settembre 2016 Van Gogh campo di grano con volo di corvi

fiori in camera. Rose rosse per il mio vero Capodanno.

1 Settembre 2016 rose rosse

Anche se stavolta la svolta è iniziata in agosto.
Tengo in cuore le parole che non si possono condividere, gli incontri preziosi, i doni di fiducia da custodire e raccolgo ricordi, emozioni, immagini sparse…

La giratina a Collodi del settembre scorso, stregata dalla casa della “fata”

22.9.2015 Collodi casa della Fata3

con quel Pinocchio allettato che mi faceva piangere tanto da bambina,

22.9.2015 Collodi casa della Fata1

la nostra bambina che meno di un anno fa era così piccina ancora, coi capelli lunghi mai tagliati dalla nascita e curiosa dava da mangiare ai cigni neri del giardino Garzoni, 

22.9.2015 Collodi Giardino cigni neri4

giocava col cannocchiale nella piazzetta dei mosaici,
22.9.2015 Viola a Collodi mosaici3

sgattaiolava lieve tra carabinieri sul cammino…

22.9.2015 Collodi carabiniere

e ora, coi capelli tagliati più volte, tolto il pannolino, scalate le taglie di scarpe e vestitini, sempre curiosa, più vivace che mai, però con qualche timore e prime consapevolezze, cerca conferme, sfida limiti…  studia la carta delle birre all’Osteria del Gambero Rosso!

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E stringe amicizie all’istante con altre bambine e con le fatine, 

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sceglie libri tra una corsa in piazzetta (quella di cemento, asfalto e poca erba sbruciacchiata qui vicino, non la bella piazzetta dei mosaici del parco di Pinocchio) e un salto al giardino semichiuso per lavori in corso, nella sola vera oasi in zona, la Libreria Marabuk

Marabuk 30 agosto 2016

mentre la sua mamma confusa e in risalita precaria riascolta ogni tanto le canzoni di Bennato (passavano tutto Burattino senza fili al ristorante che a questo giro ha preso il tempo dedicato l’anno scorso alla Casa delle Farfalle e in queste sera a casa mi è tornata voglia di ascoltare note e parole di un tempo lontano)

22.9.2015 Collodi Casa delle farfalle14

Il vuoto e poi
ti svegli e c’è
un mondo intero
intorno a te
ti hanno iscritto
a un gioco grande
se non comprendi
se fai domande
chi ti risponde
ti dice è presto!
Quando sarai grande
allora saprai tutto,
saprai perché,
quando sarai grande…

22.9.2015 Collodi Casa delle farfalle13

Non correre troppo, tempo, non aver fretta di essere grande, piccina … 

22.9.2015 Collodi giocooca21

adesso che ragioni come uno di noi
i libri della scuola non te li venderai
come facesti quel giorno
per comprare il biglietto e entrare
nel teatro di Mangiafuoco
quei libri adesso li leggerai!

Vai, vai, e leggili tutti
e impara quei libri a memoria
c’è scritto che i saggi e gli onesti
son quelli che fanno la storia
fanno la guerra, la guerra è una cosa seria
buffoni e burattini, non la faranno mai!

È stata tua la scelta, allora adesso che vuoi?
Sei diventato proprio come uno di noi…
prima eri un buffone, un burattino di legno
ma adesso che sei normale
quanto è assurdo il gioco che fai!

 

pane e ciliegie

23 maggio 2015 pane e ciliegie

Tutte le stelle si sono spente, l’amore mio non vede…
tutte le acque si sono seccate, l’amore mio ha sete…
tutte le terre sono bruciate, l’amore mio ha fame…
tutte le favole le ho scordate, l’amore mio non dorme
 
Dormi, dormi, la notte passerà
 dormi, dormi, l’acqua risgorgherà
 
Tutte le stelle si sono spente, l’amore mio non vede
 tutte le acque si sono seccate, l’amore mio ha sete
 tutte le terre sono bruciate, l’amore mio ha fame
 tutte le favole le ho scordate, l’amore mio non dorme
 
Tutte le guerre si sono fermate, l’amore mio ha pace
 tutte le vele strappate dai venti, l’amore mio le cuce
 tutte le greggi sono tornate, l’amore mio le conta
 tutte le rondini fanno il nido, dove lui s’addormenta
 
Dormi, dormi, la notte passerà
 dormi, dormi, la vita tornerà
 
Tutte le guerre si sono fermate, l’amore mio ha pace
 tutte le vele strappate dai venti, l’amore mio le cuce
 tutte le greggi sono tornate, l’amore mio le conta
 tutte le rondini fanno il nido, dove lui s’addormenta
 
Tutte le terre di spighe d’oro, domani avranno pane
 dormi, dormi
 
Tutte le guerre si sono fermate, l’amore mio ha pace
 tutte le vele strappate dai venti, l’amore mio le cuce
 tutte le greggi sono tornate, l’amore mio le conta
 tutte le favole le ho ricordate, l’amore mio le ascolta
 tutte le terre dorate di spighe, domani avranno pane
 
Pane e ciliegie per il mio amore, l’amore mio che dorme…

16 maggio 2015 Peace and LoveDatele un pallone…o ruberà palla anche ai bambini grandi.

17 maggio 2015 brazil

C’è chi si toglie sassolini dalle scarpe e chi mette sassolini nei sandali di mamma.

17 maggio 2015 sassolini

Viola ha bisogno di stare con altri bambini

18 maggio con Leo e Viola

per questa settimana c’è stata l’animazione in parrocchia con i seminaristi venuti da Roma e i missionari che lunedì ripartiranno…

18 maggio 2015 intrufolata

Viola si è intrufolata ovunque, contesa come una bambola dalle bambine,

19 maggio 2015 contesa tra le bimbe

generosa di sorrisi e

19 maggio 2015 ride

serietà (nel gioco ci vuole concentrazione)

19 maggio 2015 cerchi

appena un po’ sbruffona con l’unico bimbo più piccolo di lei,

19 maggio 2015 cerchi e Leo

felice soprattutto di ballare in ogni momento

e quando finalmente sono riuscita a convincerla a mettere le maniche corte (era venuto un caldo estivo da sudare solo a vederla con le scarpe chiuse e le maniche lunghe), temporali e crollo delle temperature. Si sta un po’ in casa…ma ferma, mai

19 maggio 2015 maniche corte

Meglio in teatro che ladri…

11 Aprile 2015 ViolaPopViolaPop o, meglio, “Violapoppe” come diceva Borja Valero al telefono dal privé della coppe, non è stato soltanto uno spettacolo divertente, commovente e ironicamente surreale. ViolaPop, lo spettacolo in scena al Teatro Puccini di Firenze venerdì 10 e sabato 11 Aprile 2015 (perché una serata sola non bastava, biglietti subito esauriti per la prima, ma, a dirla tutta, per tutti noi esauriti ci vorrebbe qualche replica ancora, come terapia di mantenimento), rimescolando emozioni e ricordi, paure e speranze di una tifoseria indomabile e pluribastonata da Madama Sfortuna, ci ha fatto da psicoterapia di gruppo, con lacrime agli occhi dal ridere e sorrisi affiorati tra brividi e lacrime, tra “London calling” dei Clash e i cori dello stadio, tra un violino e la memoria vivida del gol di Bati a Wembley , la lista della spesa,  

11 Aprile 2015 Post it Violapop

la sciarpata finale (sì, in teatro ho portato la sciarpa magica indossata tante volte in Curva Fiesole, dalla C2 con Nicodemo e Longo al ritorno in serie A e successivi alterni rovesci di fortuna e delusioni, sogni europei e provinciali soddisfazioni),

22 ottobre 2011 col Norfo in Curva Fiesole

l’occasione di riabbracciare finalmente il Norfini (aveva lasciato i suoi guanti da neve in ospedale, quando è nata Viola e per due anni e passa sono rimasti a casa nostra dal reparto Maternità, anche se ci siamo rivisti al volo in qualche momento poco felice), Scaccomatto (sua la foto del trio ricostituito Lorenzo64, Cateviola e Nuta a cena prima dello spettacolo), tanti amici in sala e incontri per via,

11 Aprile 2015 Norfo Cate Nuta

…come i’ Pelle e Chiara, correndo a piedi verso il Puccini in via Baracca dopo la pizza da Tito. E i’ Pelle mi ha consegnato spilla e adesivo di Radio Tegame, dove da un po’ di tempo canto anch’io (da “Guarda che luna” alla “Vie en rose“, passando per “Geeg Robot d’acciaio”)

11 Aprile 2015 Phavitudine

e la grande Monica Ceccatelli (presidente di Piccino Picciò) e i’ Baratti (Barattistuta, leader vulcanico degli Alterati Viola) e, in sintesi, la Curva Fiesole in trasferta sulle poltroncine di un teatro a godersi la musica dal vivo di Alessandro Nutini e Andrea Orlandini (il Nuto e l’Orla della Bandabardò) e le battute geniali di Ben, ma pure la garbata simpatia del giovane Dovellini e il talento di Leonardo Venturi.

11 Aprile ViolaPop scenografia

Insomma, che confusione… Salah perché ti amo!

 11 aprile 2015 Violapop finale

p.s. il Maestro Borja Valero era davvero presente in sala, non sabato sera, ma venerdì, alla prima.
p.p.s. la partita di domenica a Napoli è andata come diceva Giancarlo (che in noi convive sempre con Gianfranco, quello che sogna e gode anche se un si vince una coppa neanche dal gelataio), ma passare un’altra serata a rammemorare Nicodemo e Longo o a scherzare sulle pagelle di Cois… non ha prezzo

Amandoti

Amarti mi consola
le notti bianche…

19.3 Luna

e poi arriva un momento di pace e posso uscire in terrazza a guardare il cielo e ci trovo LEI. Uno spicchio di Luna, una sorsata di libertà…
anche se a Viola continuo a cantare che è più bella di ogni stella e  “come te non c’è nessuna, sei più bella persino della Luna”
e lei sorride e mi guarda con amore…

20.3.2013 stuporeperché ora guarda e vede davvero, anche se nei siti e nei libri dicono che la vista non arriva prima dei tre mesi.
Lei vede e riconosce almeno me e il suo babbo

19.3.2013 babbo a casae dorme di più la notte, mentre di giorno non dorme quasi mai (ora sì, infatti posso stare un po’ qui a giocare con le canzoni e le foto al computer). Se non posso darle il conforto che sempre chiede, perché non è passato abbastanza tempo dall’ultima poppata, per calmarle il pianto la prendo tra le braccia e passeggio per casa e le racconto la storia del mio amore per il suo babbo e per il desiderio che lei era prima di arrivare a sconvolgermi la vita…

con Viola marzo 2013

oppure faccio partire una canzone e si balla

20.3.2013 ballando con Viola3

Amarti m’affatica, mi svuota dentro…
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m’affatica, mi dà malinconia
Che vuoi farci… è la vita…
è la vita, la mia.
Amami ancora, fallo dolcemente…
un anno un mese un’ora perdutamente…
Amarti mi consola le notti bianche
qualcosa che riempie vecchie storie fumanti
Amarti mi consola mi dà allegria
Che vuoi farci…è la vita
è la vita, la mia…
Amami ancora, fallo dolcemente
un anno un mese un’ora perdutamente…
Amami ancora, fallo dolcemente
solo per un’ora… perdutamente

(CCCP,  Amandoti)

20.3.2013 ballando con Viola4

l’autoscatto in mattinata è venuto meglio che la foto sfocata scattata dallo sposo, ma per i rari estimatori del suo inconfondibile stile mosso illusionista, ecco l’ultimo clic di Nuta Mandrake

19.3 sfocata

sarai una ballerina, forse

20.2 pugni chiusi, occhi aperti

o forse una scienziata, curiosa come sei già del mondo intorno a te (per ora ristretto, limitato a qualche stanza che dovrà sembrarti enorme). O quel che vorrai tu. Per ora si capisce che la danza ti piace, come quando eri nella mia pancia … mi hai lasciata ballare fino al travaglio, iniziato a metà ora di danza del ventre!

7 febbraio rotte acque
E la prima cosa che abbiamo notato in te, oltre vivacità e magrezza, la forza dei tuoi piedi.

8 febbraio 2013 piedi di Viola

E le tue mani con le dita lunghe, agili, sottili… che mi stringono un dito dilatando il mio cuore all’infinito

19.2 nanna con dito mamma… verso sera, quando ti prende la crisi di pianto del tramonto, ti calmi se ballo con te tra le mie braccia. Ora che la ferita inizia a guarire, posso.
Ieri sera si ballava sulle note di I love you Marianna (Rino Gaetano)

19.2 ballando con Viola

e The Passenger (Iggy Pop)

19.2 dopo ballo con ViolaOggi è venuta a vederti Laurina, dottoressa dei bimbi, sì, ma soprattuto ballerina …e  tu l’hai capito, non ti sei innervosita come quando “annusi” medici et similia… stavi buona buona, sentivi che di chi ama ballare ci si può fidare 🙂

20.2 Viola in culla con Laura che osserva

Le premier jour de l’hiver

“La vedi nel cielo quell’alta pressione, la senti una strana stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice di un fiato che il dio dell’inverno è arrivato”

(Francesco Guccini, Quello che non)

Firenze dalla finestra

Inizia l’inverno astronomico, anche se freddo e nebbia e spruzzate di neve già ci facevano sentire in inverno..
Inizia oggi l’ottavo mese aspettando Viola.

22.12 nebbia e candela

Non so l’angoscia di una pianura infinita, ma conosco il colore delle nuvole basse…

21.12 nuvole e Luna

Sono stata prossima a farmi polvere di angoli tetri… ora non trovo uno spigolo a pagarlo tra le curve che cancellano anni di fuga.
Mi sono fatta mare per un pesciolino che si sta facendo bambina e mi sento ormai anche nave per portarla al mondo là fuori, fuori da questo pancione.

Sei già a testa in giù, sai già la strada per venire al mondo, bimba mia, ti sento ancora muoverti vivace, ma non c’è più spazio per ariose evoluzioni e capriole, inizi a crescere più di quanto possa crescere il tuo mare… ti giri, ti stiri, oscilli e ti fai sentire…
Ora sei tutta mia, poi sarai al mondo.
Inizio a volerti riconoscere fuori da me, ma so che mi mancherà tanto questa pancia animata…

21.12 allo specchio

E inizio a prepararmi all’incontro. Come posso…
E ricevo con gioia i doni… oggi mamma mi ha regalato la camicia per il parto

21.12 camicia e camicina

e cosine tenere tenere per il primo giorno di Viola

21.12 cappellino camicino calzini

omaggio a Doisneau

« Quello che cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. »
(Robert Doisneau)

Grazie al doodle di mezzanotte mi sono ricordata uno dei colpevoli del mio amore per Parigi.

Robert Doisneau ((Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1 aprile 1994)

Merci bien

al “passante paziente” dedico non Les passantes di Brassens  né l’interpretazione di De André, ma Les passants di Zaz… credo gli sarebbe piaciuta ‘sta ragazza