






Via le scarpe, voglia di libertà e leggerezza dopo la salita tra sassi e fiori, appena arrivati in terza punta, a Poggio all’Aia in cima a Monte Morello,
dal rifugio Gualdo, con Alberto e Wallander, canina favolosa!
Gambe dolenti, il giorno dopo, ma il cuore ancora colmo di bellezza e gratitudine per la scarpinata nella natura, l’aria buona pulita e fresca, l’amicizia vera, la gioia di vivere, i dispiaceri affidati al di là delle nuvole
nel parco non lontano da casa, verso sera…
scalza, battiti del cuore accordati col respiro e con la musica. Le prime foglie ingiallite che cadono a terra sull’erba verde e profumata e fresca.
In tutto ci sono stata solo tre volte, scoperta tardi questa meravigliosa iniziativa. La prima volta c’era Ashtanga, poi ci sono andata a fine agosto (dopo la gita a Collodi) a godere del vento tra le foglie e dell’energia condivisa in una lezione più vicina al tipo di yoga che praticavo un tempo (Hatha…con finale esilarante e liberatorio)
e stasera, con la voglia di ritrovare la gioia del movimento in libertà dopo una giornata faticosa. Bella, ma faticosa. Parecchio faticosa.
Dal 26 agosto non ero più tornata a fare yoga alle Cascine, ma oggi c’era “yoga dance” e dovevo davvero provare. Più dello yoga, prima dello yoga, amo la danza … ero davvero curiosa e sentivo il bisogno di stare fuori in libertà, senza correre, senza tener la guardia alta, senza la responsabilità della monella adorabile che comunque deve iniziare a staccarsi un pochino da me (o il 15 quando inizia l’asilo saranno dolori).
Scenografia da sogno (poveri scatti col cellulare, non mi ero portata dietro la macchina fotografica),
aria più fresca e pulita anche senza uscire dalla città, grazie agli alberi e …
la magia di tornare leggera leggera, rilassata e felice come quando ballavo e come quando facevo yoga spesso.
Ringrazio la dolcissima, giovane e bella insegnante che ci ha regalato la lezione di oggi, Fab de Florentia (Fabiana Finizio) e la sua storia.
Ultime giornate sempre insieme, con bolle di sapone e corse all’aria aperta…
la felicità nel vento che scompiglia i capelli e soffia al tuo posto e fa ballare le nuvole al tramonto,
increspa la carta colorata di viola e Luna di una rificolona quasi più grande della sua “padrona”…
vestita come una principessa, monella dentro (da grande farà anche lei parte della banda dei pirulini, lo sento)
con la passione del palco… salita senza partecipare alla sfilata delle rificolone in piazzetta, si divertiva più a ballare che a tenere il suo lampioncino.
E alla fine a nanna senza aver capito di chi fosse la festa “ma di chi era il compleanno, mamma?”
Festa di fine estate, saluto ai giorni senza orari… la prossima settimana ricominciano le lezioni e anche per Viola inizierà l’asilo (chiamo all’antica la scuola dell’infanzia).
Vigilia di cambiamenti per tanti bambini.
E vigilia della natività di Maria per la tradizione.
Ecco, era quasi il compleanno della mamma di Gesù
e fuga nel Paese dei Balocchi. Dove le bugie hanno il naso lungo e si vedono subito.
E s’impara presto che non pagano.
Mentre l’incanto negli occhi innocenti resta la magia più bella.
Ieri, per tornare bambini con la scusa di portare a divertirsi all’aria aperta la nostra piccola (era da settembre dell’anno scorso che Viola sognava di tornare al Parco di Pinocchio), ci siamo regalati un’ultima giornata di vacanza vera.
Che non sia l’ultimo giro di giostra, ma solo una tappa…
e si tornerà a far girare la ruota del gioco dell’oca, saltando un giro, tornando indietro o saltando avanti. Si cade, ci si graffia, ci si rialza e si riprova. Finché ci sarà respiro