Sabato di luglio rovente e anniversario bruciante. Domenica di olivo e rosa bianca

QUESTA FU PER QUATTRO SECOLI
FINO AL 1875
LA RUOTA DEGLI INNOCENTI
SEGRETO RIFUGIO DI MISERIE E DI COLPE
ALLE QUALI PERPETUA SOCCORRE
QUELLA CARITÀ CHE NON SERRA PORTE

Ieri, sabato 23 luglio, otto anni dalla morte di mia suocera, Ida, la mamma di Sandro. Oggi, 24 luglio, quattro anni dalla morte di mio padre… due persone così diverse! Eppure in comune la sofferenza degli ultimi anni e la gioia per Viola, nipotina bellissima e inattesa… se ne sono andati a distanza di un giorno e quattro anni e davvero ormai mi colpisce di più il numero del giorno che l’anno, quest’anniversario incollato, che forse non significa nulla, ma che per me è un segno… spero che in cielo, tra le braccia della Sua grazia, Ida guarita dai suoi mali, sia a chiacchierare con babbo Lodovico liberato dalle sue crisi… che siate felici per le vite che avete contribuito a far venire al mondo.



Pomeriggio con le lacrime in tasca e allora via, fuori di casa nonostante il caldo e i dolori… vivo nella città più bella del mondo, posso forse seppellirmi viva in periferia? A passi svelti quando potevo, a passi lenti e con soste all’ombra quando mi girava la testa, visti da vicino i lavori in piazza della Libertà, i cambiamenti in piazza San Marco, i turisti tornati a frotte, tavolini e sedie per spettacoli… come non ci fosse stata la pandemia. Caldo rovente, ma ogni tanto un po’ d’aria o forse era la gioia di essere in centro? Mi ha fatto bene all’umore uscire, sì


Volevo andare al cimitero a portare un fiore al babbo, ma in estate è chiuso il pomeriggio e ieri mattina non ce la facevo… stamattina sì, ma ieri temevo di perdere la messa, che invece c’era, alle 11, nella chiesa accanto al cimitero… nel dubbio, anche ieri sono stata alla messa, quella delle 18 alla Santissima Annunziata…

era da tanto che volevo rivedere l’affresco acheropita

e il dipinto, ben più recente, di cui mi aveva parlato la signora Dolores: il Cristo della Divina Misericordia dipinto da Don Silvio Zannelli.

dipinto di Don Silvio

Per la messa, ieri, all’inizio pensavo al Duomo, invece mi sono fermata all’Annunziata.

Era presto, ho fatto la turista nella mia città, foto in piazza, agli Innocenti, foto in chiesa… confessionali invitanti…

una chiacchierata con Padre Gabriele, un pochino sordo e molto anziano, tanto affettuoso, che mi ha benedetta, assolta… e poi mi ha chiesto di aspettare un momento che andava in sacrestia… è tornato con un libriccino (novena e coroncina alla Divina Misericordia) e un pacchetto regalo, aperto a casa: il Diario di Suor Faustina Kowalska. GRAZIE


Belli i canti, accompagnamento solenne offerto da un coro di studenti stranieri, splendidi gli addobbi, importanti le opere d’arte, anche se a tanto sfarzo preferisco la bellezza sobria della chiesa di San Jack (San Jacopo in Polverosa, per tutti San Jacopino, per gli amici San Jack)… e la piccola Pieve di San Martino a Brozzi

Pieve che ospita anche un bel dipinto di Lorenzo Lippi, non sarà Filppo, ma sempre di un artista fiorentino si tratta…

L’olivo era ancora verde, ma gli ho dato un po’ d’acqua con un annaffiatoio in prestito, anche per infilare nella terra prima tutta secca la rosa bianca che ho portato dove riposa quel che resta in terra del mio babbo, nato al cielo ormai da quattro anni.

Quattro anni senza babbo Lodovico qui, presente e visibile, con cui poter scambiare qualche parola ancora (dal primo infarto erano finite le nostre mitiche discussioni da perderci la voce) e a volte solo sguardi in silenzio… ma vivo, ben più vivo di me, se non è un’illusione la nostra fede. E se i dubbi sfiorano il cuore, il cuore del cuore grida che no, non è illusione!

date in tempo sospeso

20 Aprile 2020
Tre anni dal danno… e non importa scrivere, per chi sa, chi non sa non importa capisca, ormai. Non posso dimenticare, ma non voglio restarne prigioniera. Mi è stata amica la pioggia, a non lasciarmi piangere da sola.

Pioggia sul Mugnone e un ‘amico’ nuovo… un airone pescatore. 

In volo maestoso, ma sono riuscita a fargli foto solo quando si ferma per mangiare.

21 Aprile 2020
Dopo più di due anni senza fumare, qualche tiro di sigaro…
L’Antico Toscano è… profumo di babbo Lodovico. Non è un bene che abbia ripreso a fumare, lo so, anche se non ricompro le sigarette e ho buttato la e-cig (lo svapo è soltanto un inganno, se fumo fumo) … non fumo come quando ero schiava delle ‘bionde’, sto tante ore senza sentirne la voglia, in casa non lo accendo (solo sul terrazzino o fuori lontano da tutti, quando posso levare la mascherina), se sto con Viola non prendo neanche in mano i sigari, ma il piacere del fumo me lo concedo. Smetterò di nuovo, magari quando potrò tornare a correre alle Cascine o almeno a portare un fiore sulla tomba del babbo.

22 Aprile 2020 


Compleanno senza fratelli e amici… ma il mio regalo più grande mi ha aiutata a soffiare sulle candeline.

23 Aprile 2020
Sono splendide le rose nel giardino accanto alla chiesa di San Jacopino. 

Profumo di bene. Luce dove ogni mia caduta è stata accolta e curata.

Direzione… 

24 Aprile 2020
Io non resto a casa. Rispetto le distanze di sicurezza, indosso la mascherina, non mi tappo tra quattro mura, mai più

Un anno senza Giacomo

Giacomo Alpini foto di foglie novembre 2009

 

Un anniversario doloroso.


Giacomo Alpini (7 novembre 1977 – 26 settembre 2013)

L’anno scorso la notizia della morte di un caro amico ancora tanto giovane ci sconvolse.
Per me non era un buon momento, sfinita dall’allattamento e in bilico sull’orlo di una ricaduta…
Passato un anno e cambiate tante cose.
Sto molto meglio e sono tornata a vivere con gli altri (non solo mamma, insomma). Tornano alla mente tanti modi di dire, battute, discussioni, gusti personali… e Giacomo mi manca più che mai.
Ascolto Mozart e mi manca.
Bevo un tè e mi manca. Spesso veniva a casa nostra a berne una tazza e a parlare di musica, politica, letteratura, film e … fagioli. O di film con i fagioli (tutta la saga di Bud Spencer)

Giacomo Alpini 23 agosto 2009E stamani ho parlato con la sua mamma…
Oggi, da mamma, non oso immaginare una vita dopo la morte di un figlio.

Giacomo Alpini 27 aprile 2011

Domani sarà il compleanno della mia nonna, ridotta a pelle e ossa, ma sempre terribilmente lucida… 104 anni, roba da non credersi. Dopo aver vissuto due guerre, messo al mondo tre figli, cresciuto nipoti e visto nascere bisnipoti…

Domani andrò a dare un ultimo saluto a un altro ragazzo morto troppo presto. Dopo mesi di sequestro in cella frigo, domattina finalmente il corpo di Riccardo Magherini sarà salutato per l’ultima volta dalla famiglia e dagli amici. Il funerale si era già svolto subito dopo la morte, ma senza salma. Domattina ci sarà una messa per dargli un abbraccio tutti insieme.

Cuore gonfio di emozioni. Non ci sono parole…
Ci vorrebbe la musica di Giacomo