Viola e Suwapat

Pochi giorni prima del compleanno di Viola,

festeggiato due volte, a casa della nonna, con noi, la sera di sabato 8 

e il giorno dopo con i compagni di classe,

a scuola è arrivata una nuova bambina, Suwapat, nome italiano Anna,

che non parla ancora italiano, anche se il padre è fiorentino, ma si era trasferito per lavoro in Thailandia e solo da un paio di settimane è tornato con la moglie, Wilai, e la figlia…

accolta con il truccabimbi alla festa, dove mi sono divertita a far più colorate le amiche della mia bimba

e lei

fatina un po’ monella e dolcissima ballerina.

La tenerezza delle due bimbe insieme e la psicosi da coronavirus che ha portato troppi a isolare, evitare, addirittura insultare e aggredire gli asiatici, mi hanno spinta a un invito a merenda per Suwapat e i suoi genitori

e così Viola ha imparato a dipingere anche la bandiera della Thailandia. Il sorriso di Suwapat appena ha visto il festone di benvenuta…

la bellezza dell’amicizia

Dentro la notte stellata

Dentro la notte stellata

7 marzo Van Gogh notte stellata e bambineSabato pomeriggio in centro con un’amica sempre in viaggio, Dani, che dopo mesi in Colombia è tornata a Firenze per pochi giorni, passi svelti nel vento freddo e lunga sosta nella chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte Vecchio per “Van Gogh Alive”… non una mostra, ma un’esperienza emozionante.

Mi dispiace solo non aver portato con me Viola, ma era un sabato tra amiche, un pomeriggio da non solo mamma, necessario per recuperare entusiasmo, oltre che piacevole per la compagnia di chi va presa quando c’è.

7 marzo con Dani a Van Gogh alive

solo cadendo posso rialzarmi

7 marzo Van Gogh alive solo cadendo

Cullata dalla musica (ottime scelte), beata come una bimba dentro i miei quadri preferiti, incantata dalle bambine che ballavano e giocavano liberamente tra i colori di Van Gogh proiettati su pareti e pavimento…

7 marzo Van Gogh alive97 marzo Van Gogh Japan37 marzo Van Goghseminatore7 marzo Van Gogh Dani7 marzo Van Gogh abbraccio di bambine

7 davanti Palazzo Vecchio

Passeggiata per le vie del centro storico, poi una corsa a casa per dare la pappa a Viola, le creme “Coccole di nuvola” a Daniela, un bacio allo sposo e poi di nuovo fuori, con Dani. Lasciando la bambina con il babbo.

crema per Dani
E cena fuori, coccolate da Nicola al Ristorante da Lino

7 marzo da Linoe in una terrazza con vista spettacolare (le foto non rendono), ospiti di un amico portiere di notte…

7 sera Firenze2sembrava di toccare la Cupola del Brunelleschi o la Torre di Arnolfo, sotto la Luna non più piena, ma sempre magnifica, nella notte spazzata dalla tramontana

 

7 sera Firenze1

al volo… ancora auguri, Ody

23 Viola con Alfonso e il fiocco

Viola intenta a giocare con il nastro viola del pacchetto portato per lei…

23 Viola con Alfonso

il dono lì per lì non la interessava altrettanto

23 regalo per Violaanche se più tardi ci ha giocato un pochino…

23 con ViolaNel giorno del suo compleanno, la Signora dell’arte, tra un volo e l’altro ci è venuta a trovare e ha fatto lei il regalo a noi, 23 Cecilia Viola e meil morbido pupazzo per la piccina e per me la gioia di riabbracciare un’amica e distrarmi dal pensiero di domani.

23 autoscatto in gruppo1Una visita a sorpresa, dopo tanta lontananza, prima della partita vista con altri amici, e la domenica prima del vaccino è volata in compagnia

Catch Me if You Can

16.5.2013 con Viola in cucina

come faceva la canzone cantata da Patty Pravo? “La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me …”

Mi sa che invece ce la stia facendo, a cambiare me, la vita. Per tanti aspetti, probabilmente in meglio: diversi spigoli smussati (non tutti), spesso più lenta all’ira (non sempre), spero almeno un pochino più indulgente con le debolezze mie e altrui… per il resto, meno voglia di sdarmi, scottata dall’inutilità di tanti sforzi, dalla vanità dell’impegno… e un senso di stanchezza che va oltre la naturale fatica. A volte l’entusiasmo si riaffaccia, ma il tempo non segna soltanto la pelle del viso, non acciacca solo il corpo.

Il tempo, si dice, cura tutte le ferite, anche. Non lo so, non ci credo più… le cicatrizza, forse, ma a volte basta poco per riaprirle. Oppure s’impara a conviverci, nel tempo, o se ne dimentica qualcosa, col tempo, se nel tempo la vita mette altro che meriti più attenzione. Come una vita tutta nuova, una persona nuova, indifesa, innocente che ha bisogno di amore, coraggio, gioia, fiducia, tenerezza e non solo di cibo (per ora le basta il mio latte, che non è solo cibo…appunto) e accudimento materiale (cambiarla, pulirla, curarne i primi malanni, compresi quelli procurati… e sia chiaro che non volevo, ma di fatto era un obbligo, ‘diciamo‘).

con Viola in cucina

Il giorno prima della prima vaccinazione, per fortuna, è venuta a trovarci Daniela tornata da Londra, a Firenze di passaggio. E mi ha distratta per un po’ dai pensieri e dai timori…

16.5.2013 con Viola e Daniela in sala

Apprezzo molto che un’amica non precisamente amante dei bébé sia stata volentieri con me e Viola, senza far pesare il cambiamento: passare da serate di cinema e sushi o manifestazioni e flash mob (e fisicamente ero tornata a parteciparvi grazie a lei, che mi aveva tirata fuori dall’isolamento depressivo e dall’impegno solo a parole, via web) a  un pomeriggio con la neomamma sfinita e la piccina, compresi cambio di pannolino e poppata… un regalo grande.

E tanti regali per i prossimi mesi di Viola:

da Londra per Viola regali di Dani

“acchiappami se ti riesce”… spero Viola lo possa dire con un sorriso e a testa alta, sempre

amiche

L’amica Luna, sempre, con il suo corteo di stelle e pianeti…

e le amiche lunatiche con cui ci si ritrova lassù, appuntamento di pensieri se la distanza a terra si misura in diversi chilometri.
E le nuvole verso occidente, quando il sole si prepara a lasciare il cielo alle altre stelle

e le sorelle nuvole si colorano

come le colline che abbracciano Firenze.


Con la campanella “chiama angeli” dono della Strega lontana e con il poncho di lana viola in prestito dall’amica tifosa vicina,

Alessandra, aleviola75, compagna di Curva Fiesole e ora fata madrina per Viola,

che ci sta procurando, tra doni e prestiti, tutto quel che occorre per la gravidanza e per i primi mesi di vita della nuova viola,

come l’ovetto per portarla a casa dalla Maternità e poi in giro…
E nella foto mi son venuti anche i panni stesi… e la maglietta della Bruja, quella che  lei indossava mentre aspettava Rebecca e poi Nicolò. Come Ale portava il poncho viola mentre aspettava la sua dolcissima Irene. E ora scalda me e la mia pancia.

Che bell’abbraccio lasciarmi avvolgere da quel che accarezzava la maternità delle amiche…

senza fiato

appena tornati a casa, corsa alla finestra per vedere lo spicchio di Luna tra i tetti e le colline… era bellissima nell’ora blu dalla finestra dello studio medico, ma il contesto non consentiva foto e … c’era qualcosa di più emozionante del tramonto e della splendida consolatrice …

Consolarmi di che? Dovrei solo essere felice, aspettando te…

e sono piena di gioia, mentre tu mi cresci dentro. E le amiche mi riempiono di regali: Alessandra mi ha passato anche un bel vestito nero premaman,

oltre alla culla e al cuscinone per l’allattamento (già prezioso per cercare posizioni comode nella notte)

Ma ieri sono uscita stravolta dalla visita. Divisa a metà: felice per Viola che vive e cresce (solo un po’ piccina per l’epoca gestazionale, ma la ginecologa dice di non preoccuparsi per quello, se cresce in modo regolare… al limite nascerà meno grossa della media) e scalcia, si mostra contenta di vivere, si porta la mano alla bocca (una piccola manina perfetta con tutte le dita ben visibili), sbadiglia e tira fuori la lingua… 

leggermente avvilita per la parte della visita che riguarda me. L’anemia c’è, non basta l’integratore di ferro, c’è poco da fare, ma è un’anemia quasi fisiologica in gravidanza, viene quasi a tutte… la pressione è molto bassa ( e questo spiega perché mi sento spesso stanca e giù), il peso non va. In poco tempo ho preso troppo peso e la ginecologa mi mette a dieta: mi ha chiesto il peso all’inizio della visita, ha consultato la sua rotellina con la tabella tedesca e ha visto che ho già sforato di quasi due chili l’aumento permesso. Così mi ha dato il foglio con la dieta stretta: niente biscotti, niente dolci, levare pizza, patate, tagliare anche pasta e pane… poi, però, a un certo punto (quando le ho raccontato da quanto tempo sento i calcetti della piccina) mi ha detto “i movimenti non si sentono così presto, in genere, ma tu sei magra… “.
Dieta a parte (che secondo lo sposo è da ignorare, per chi come me è venuta fuori dall’anoressia non è il caso di tornare a contare grammi e calorie) mi ha detto che devo stare più a riposo (per il gonfiore alle gambe e per le contrazione uterine, di cui non mi accorgevo …e questo secondo lei è grave).
La contrazione che l’ha così preoccupata da farmi anche un’eco transvaginale non l’avevo sentita, in effetti… mi ero irrigidita inconsapevolmente, quando, prima dell’ecografia normale, quella col gel sulla pancia, mi ha fatto la visita ginecologica manuale e … non è una visita piacevole, penso, per nessuna donna, per me … è stato il viatico a una notte insonne: bella l’ecografia, bellissimo vedere Viola che sta bene, ma … quella visita ginecologica … con stanchezza e debolezza i fantasmi ballano e non volevo raccontare tutta la mia storia alla dottoressa, invece ho dovuto almeno accennarle qualcosa e dopo mi veniva da piangere e basta.

Oggi mi sento meglio, mi basta sentire Viola che scalcia e rivederla nel filmato dell’ecografia (portata a casa grazie alla chiavetta bianca e viola che mi hanno procurato Manu e un suo amico… la nuvola salvata dai ragazzini)

Lara e Dani

Se sei in un tunnel e non riesci ad uscirne….
ARREDALO

Che sabato, ieri! Emozionata come una ragazzina, mentre alla mia non più tenera età aspetto una bambina, all’idea di conoscere di persona un’amica dal web,  Lara di Rimini, la gnocca che guarda i girasoli… mi sono scordata gambe gonfie e raffreddore e mi sono divertita a preparare un pranzo toscano prima di andare a prenderla con lo sposo: avviata la pappa col pomodoro, i fagioli all’uccelletto (volato via), la zucca gialla per la pasta (quella dopo, all’ultimo momento, mai mettere l’acqua sul fuoco finché non siamo tutti in casa… poche cose sono imperdonabili quanto la pasta scotta), la schiaccia con l’uva ecc…

Conoscerla? Riconoscerla! Appena scesa alla stazione è apparsa quella che è da qualche tempo ormai: una vera amica, una spumeggiante dolcissima presenza che la giornata fiorentina ha confermato e reso ricordo dei sensi, impronta nell’anima di abbracci, risate, calore di mani, luce degli occhi. Come una sorella.

“i colori di Firenze e della Fiorentina!”

“veramente… è la bandiera del Rimini”


Il pensiero di stoffa della tifosa romagnola unisce nell’affetto due squadre che si scontrarono duramente all’inizio della storia d’amore tra me e il babbo di Viola: il giorno di Rimini-Florentia Viola (sì, l’anno in cui ci si chiamava come uno stabilimento balneare, quando ci tolsero nome e colore) mi ero iscritta a fiorentina.it e … di lì in avanti la storia è nota ai più, mentre il giorno di Florentia Viola-Rimini, Lara era Firenze nel formaggino ospiti… e ieri, a Firenze, era a tavola con noi,

intorno al tavolo di Daniela, la mia amica ritrovata dopo vent’anni, riabbracciata nel pomeriggio. Sì, perché, dopo la pappata,

siamo andati in centro

e, girando e scherzando per le vie strette della piccola povera città..

ci siamo trovati con Daniela

tornata dall’Africa con doni per la piccina che arriverà nel cuore dell’inverno,

e poi insieme a cena diladdarno, mentre Lara già tornava via in treno (ma ci rifaremo), a levarci la voglia di sashimi e sushi

e ancora insieme fino a notte a casa nostra, a finire il Morellino di Scansano e la schiaccia con l’uva e confidenze sparse…  prima di lasciarla ripartire, alla volta di Londra, presente

tra le parole e gli inviti al viaggio col suo pensiero di stoffa

per la vita che verrà

aspettando Viola

et chaque meuble se souvient,
dans cette chambre sans berceau,
des éclats des vieilles tempêtes…

non la potrò più cantare con le lacrime in punta di ciglia…

ora la culla c’è

e metterla accanto al nostro lettone ci ha resi consapevoli di come cambieranno le nostre notti e i nostri prossimi mesi più che la pancia crescente.

Viola è piccina e timida, giovedì mattina non siamo riusciti a vedere il profilo della sua testolina, si è girata di spalle, si metteva le mani davanti al viso… in compenso ci ha regalato uno sbadiglio in diretta (“oh, a quest’ora mamma mi lascia dormire, in genere… che casino c’è stamattina?”). Cuore, cervello, reni, vescica, gambe, piedini scalcianti… tutto perfetto, a cominciare dalla colonna in bella mostra

Ancora una volta avevo affidato timori e speranze alla Luna… dal momento che avevo rifiutato ogni altro test diagnostico prenatale, l’ecografia morfologica era delicata e importante. E a veder la sua sorellina in anteprima è venuto anche Manu, che si è emozionato tanto e non ha trattenuto un grido di gioia e desiderio: “Non vedo l’ora che nasca!”

è troppo piccola, ancora, dovrà stare qui dentro almeno qualche mese, intanto ringrazio la Luna, che in queste sere si alza tardi e si lascia corteggiare da Giove sopra i tetti di Firenze.

A Viola piace stare a gambe incrociate, come per me è stato bello ricominciare yoga… e riabbracciare la maestra e le amiche.
A Viola piace fare capriole e muoversi quando ascolto musica, credo abbia gradito anche il mio ritorno al corso di danza del ventre: meravigliosa la danza della panza con la panza… prima della lezione la maestra mi ha donato il suo pezzo di stoffa per la copertina,

una stoffa danzante e un augurio magico…


Il mattino dopo è arrivata la scatola “pasticciona” della cara Nella

con il suo capolavoro di fantasia

e un biglietto commovente, con parole troppo buone nei miei confronti… parole che tengo per me, come la lettera di Corina che ha spedito la sua stoffa da Taranto

e ci ha mandato anche la prima bambola per la nostra piccolina.

Giorni senza un attimo di calma, overdose di emozioni, felicità e paure (meno che nei primi mesi, nuove, diverse, colorate di speranza, insieme).

Ci si meritava una serata fiorentina da coppietta innamorata… nella nostra splendida città

Tre donne intorno al cor…

no, non è un post dantesco.

Oggi, in altre circostanze, mi sarei sfinita sulla sentenza di terzo grado per la “macelleria messicana” (e qualcuno è ancora sottosegretario… ), ma non devo, non posso. Non è bene neanche che mi arrenda all’impunità e alla vergogna infinita, ma ora le mie energie vanno tutte alla piccina che domani vedrò meglio e cui dovrò pur trasmettere fiducia nella vita… come faccio a mettere al mondo un essere umano in un mondo così disumano? Come si è fatto per secoli e secoli, credo. Concentrandomi sulle luci e non sull’orrore, almeno adesso.

Oggi sono arrivati pensieri di stoffa e auguri colorati da tre donne speciali:

da Milano,

Marcella mi ha mandato una stoffa speciale…

Da Ferrara,

Angela…

che è sempre la splendida Donna delle mille e una strada …

E da Viviana

che è poesia fatta tifosa

… che Viola, da vera fiorentina, abbia cucito sul cuore quel Giglio di chi ama la nostra Viola, nel senso della Fiorentina

Grazie a tutte!

di dieci lune la quinta

Non so se tutti hanno capito, Ottobre la tua grande bellezza:
nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza,
prepari mosto e ebbrezza…

Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze,
lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse…
(Francesco Guccini, Canzone dei dodici mesi)


è iniziata la ventesima settimana, ormai siamo nel quinto mese lunare, a metà strada, credo, del nostro respirare insieme. I primi tre mesi (nonostante abbia scoperto la bella novità soltanto al secondo mese) sembravano infiniti, tra paure, perdite e insonnia. Ora, invece, il tempo ha ripreso a correre e non voglio perdermi e disperdermi troppo. Giovedì mattina ti rivedremo, piccina, con l’ecografia morfologica che pare sia molto impressionante, anche se dubito possa emozionarmi più che la prima volta che ho sentito battere il tuo cuore, il giorno che temevo di averti persa.
Mentre i giorni volano… cambiano anche i mesi del calendario e forse la stagione. Finalmente autunno?
Il tramonto è sempre un passaggio che mi strega, non so se incanterà anche Viola… me l’auguro 

A Viola piace Mozart: quando ascolto i concerti per violino sfarfalla beata…
A Viola piace quando mangio il gelato al cioccolato: colpetti di soddisfazione e piccole capriole.
A Viola sto passando la passione per la Viola: scalciava proprio, ieri sera, durante la partita!
Anche a Viola piacciono i temporali, la pioggia ci culla. Le potrebbero piacere anche le nuvole al tramonto, sì.

A Viola arrivano altri pensieri colorati, da Donna Virgì

un delicato sangallo rosa e auguri di forza (e se una donna è generosa, decisa e altruista, non deve temere di sembrare melensa in rosa).

Dagli amici vicini di casa, prima della partita, ancora rosa, un rosa più deciso, per il biglietto:

 e il dono ricamato a mano dalla sposa del mio primo compagno di avventure in Curva (lascio a Nicola la Fiesole e guardiamo lo stadio dal divano spesso affollato di ragazzi, figli e amici … proprio una curva domestica)

Grazie!