ultimo giorno di agosto,

29.8.2015 Luna5

ultimo giorno dell’anno vecchio.
Settembre è il vero inizio dell’anno nuovo, almeno da quando andavo a scuola…

11.8.2015 Salvataggio
Di questo agosto salvo qualche incontro e foto che non riuscirei a stampare, immagini leggere come farfalle, effimere come fiori volati nel vento… sì, puoi farli seccare tra le pagine di un libro, ma non ne ritroverai la dolcezza viva e lieve.
Oppure squadernarle come le cartine delle costa del sole che agli occhi di Viola erano la mappa del tesoro.
9.8.2015 cartine

E gli incontri di Viola al primo posto.

10.8.2015 ViolAlleregalo

 Allegra, che ci deliziava quando era piccina e che accarezzava la mia pancia quando ero in attesa di Viola senza ancora sapere che sarebbe nata Viola (si pensava a Lorenzo), finalmente ha incontrato il pesciolino diventato bambina … e le ha regalato doni viola, sorrisi, 

9 agosto 2015 Viola e Allegra

 giochi a carte,

11.8.2015AlleViola

castelli di sabbia,

12.8.2015 ViolaCateAllegra

partite a tennis senza regole

17agosto 2015 Viola e Allegra

E Paola… bionda zia dell’estate.

19 agosto 2015 Paola e Viola

Il mio angelo briaho con la sua sposa

12.8.2015 CateViolaFraSimoSandro

e noi sposi ancora… tra parentesi di sogno e scelte da fare o rimandare… 

10.8.2015 SandCate e doudou

Ritrovare Adriano e continuare a sognare quella nuotata fino alla Punta che sembra sfuggire sempre non si sa bene perché

18.8.2015 AdriCateViola

E ricevere tanto in un attimo. Offrire una sosta all’ombra e un po’ d’acqua fresca, comprare due bei libriccini per far felice Viola…e sentirsi ringraziare come se avessi fatto qualcosa di grande. Commossa dai racconti del Senegal di un ragazzo in giro con il suo sacco di libri e sorrisi e preghiere…che importa se lo chiamiamo in modo diverso il Signore? Siamo fratelli sotto lo stesso sole e la stessa Luna. 

18.8.2015 Babakar

Luna che consola gli ultimi giorni d’estate ormai a Firenze da più di dieci giorni… e la nostalgia dell’Elba fissa fino alla prossima nave

29.8.2015 Luna su Firenze4

sesto mese lunare

“Non c’è medicina che guarisca quel che non guarisce la felicità”
(Gabriel García Márquez, Dell’amore e di altri demoni)

Scrivo tutto quel che scrivo, ma non dico tutto…
Non dico tutti i dubbi che si accavallano alle ondate di gioia, non descrivo l’angoscia che mi sveglia la notte prima della pipì che scappa sempre più spesso, non dico le fantasie sulla vita futura, non scrivo le
maledizioni e i ricordi che non voglio più cancellare, ma trasformare in energia diversa dalla rabbia che divora…
Non racconto, ma non taccio la felicità della passione.
La domenica mattina è diventata il momento più bello per fare l’amore, quando i fantasmi sono fuggiti con la luce del giorno e la stanchezza ancora
non si è fatta peso. E non c’è che il piacere per sciogliere nodi e contratture, altro che conteggi e robe da tabelle e rotelle

Siamo al sesto mese lunare. E giusto questi dieci mesi lunari vorrei contare, ché già numerar le settimane mette un po’ d’ansia.
E
 Viola cresce dentro me, come la Luna cresce in cielo?

Ier sera magnetica, enorme… poi, via via che saliva si è come ridimensionata e quasi si confondeva tra i lampioni e i fari. 

Lei cresce in fretta e poi cala di nuovo e il suo ciclo di mutevole apparenza somiglia a tanti cicli nostri. Tu cresci piano, ma davvero. E sei sempre più presente e reale anche nei sogni e nei pensieri. E scacci le paure e chiedi amore e gioia, improbabile fiducia e inaspettate nuove forze…

ier sera osati anche i tacchi,  a spasso tra le foglie sparse in una sera di autunno appena fresca, stretta all’uomo che amo e che ti amerà per sempre, non potevo cadere.

.

foto di Adriano Locci

P.S. la stessa Luna colta appoggiando la compatta digitale al tettuccio di un’auto in sosta, fotografata dal mago della luce sembra a un palmo di naso

presenti

io non ho bisogno di denaro
ho bisogno di sentimenti
di parole
di parole scelte sapientemente
di fiori detti pensieri
di rose dette presenze
di sogni che abitino gli alberi
di canzoni
che facciano danzare le statue
di stelle che mormorino
all’orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia
questa magia che brucia
la pesantezza delle parole
che risveglia
le emozioni e dà colori nuovi
Alda Merini

Du’ soldini non mi farebbero schifo, ma solo per stare meno attenta alle spese minute o per allungare vacanze e viaggi… in realtà non manco di nulla. I veri doni, detti a volte “presenti”, sono cari per gli affetti che portano dentro, per le presenze che prolungano nell’assenza temporanea. Ci si rivede, si ritrovano gli amici in oasi di tempo e spazio che scompaginano i registri. E si lasciano andare i nodi antichi per nuove trame. Nulla da rimpiangere, tutti da tenere in cuore.

All’Elba, il Maestro di luce, il fotografo di fiori e Luna e mare, diventato presenza concreta e squisito ospite… impossibile elencare ogni dono di Adriano, ogni gentilezza: ci hai fatti sentire più che benvenuti. Grazie! Qui posso mettere solo frammenti, dopo le figurine della Fiore (da un milanista, poi, davvero gradite), scelgo di ringraziarti per gli occhialini da nuoto subacqueo: era una vita che non godevo della visione ravvicinata, con la testa immersa nel verdeazzurro trasparente, di praterie di posidonia e pesciolini colorati tra gli scogli e i pentagoni dorati che il sole disegna sul fondo sabbioso…

All’Elba, ritrovata Allegra, la gioia di vivere fatta bambina

e tutta la sua famiglia, amici d’estate diventati amici veri grazie alla rete (con facebook ci siamo tenuti in contatto tutto l’anno e accordati per ritrovarci a Fetovaia in agosto)

Sandro, Allegra, me, Serena, Diletta. Foto di Simone

e la sorpresa di ricevere anche da parte loro un dono per chi nascerà in inverno:

il biglietto di auguri, un disegno di Allegra.

Volevo ringraziare qui anche Daniela, per il dono di aria buona e posti belli… ma i tre giorni e quattro notti in Maremma meritano post a parte. Ci ha fatto il dono di allungare la vacanza, prima di tornare a Firenze.

E ci ha portati nel meraviglioso Giardino dei Tarocchi

con Sandro davanti al drago
Foto di Daniela Baresi

E poi arrivano i primi pezzi di stoffa per il Bai Jia Bei (grazie Lucia, Carla e Anna). Ci vorrano altri post su queste briciole…. per ora soltanto il regalo di Lucia (un bavaglino di seta), il suo biglietto e la sua stoffa, poi. Pensare che dopo aver letto “Succo di melagrana” le avevo scritto quanto mi avesse colpita il racconto “La lampada di Castelli” confidandole il dolore per la ferita dell’aborto spontaneo e la rassegnazione a non restare mai più incinta… e invece MAI DIRE MAI

sorelle nuvole, fratelli pini…

Lei è del ’26, ma è da sempre nei sogni miei…

foto presa in rete, non ero allo stadio, purtroppo

Ieri la Fiorentina è tornata a giocare. Da due anni a Firenze mancava un’idea di gioco, un’anima di squadra.
Ieri, vittoria viola a parte, ho rivisto giocare a calcio sul manto erboso del Franchi.

Oggi la Viola compie 86 anni …un regalo ieri, in anticipo. E un regalo oggi per tutta Firenze: la pioggia, finalmente!
Rinfrancata dal temporale, torno a gustare i nuovi ricordi elbani, scorta di gioia per i mesi a venire.

Mi manca già il profumo bianco del giglio, dicevo, ma i fiori del mio nido tra scogli e stelle sono tanti, bianchi e viola

e bianchi e rossi a Porto Azzurro

e poi a Marina di Campo, dove vive Adriano (meraviglioso abbracciare con le braccia chi ho imparato a conoscere on line) con la sua sposa e il figliolo,

(ricordi magnifici, senza parole…)

e fino a che la pancia che cresce me lo consente, ovunque, anche a Marina di Campo, abbraccio i pini

e sempre amo le sorelle nuvole

che portano acqua alla terra che ha sete, danzano nel vento agitando le onde anche nella placida baia di Fetovaia

e donano aria più fresca, persin nella conca afosa che è Firenze, nella coda sfinita di  questa torrida estate

P.S. nel mio stato lo stadio mi è stato vietato (andassi in tribuna… e non il mio stile! Ma saltare in Curva con il pesciolino dentro non è consigliabile, no). Partita vista al cinema parrocchiale, tra vecchini e preti… comunque uno spettacolo.
E visto che non mi riesce non parlar di Fiorentina, anche pensando all’Elba, metto qui le figurine dono di Adriano, trovate sull’asciugamano dopo una bella nuotata… grazie!

acqua, aria, luce

e incanto e sogni e ricordi…


ché il pesciolino che mi nuota dentro si nutre anche della mia gioia, forse più che del cibo che gli passo. O no?
Affido alle sorelle nuvole i dubbi e le paure, che se li porti via il vento

di tanto in tanto volo in anticipo all’Elba con le fotografie di Adriano

foto di Adriano Locci

mi piacciono le foto al porto, al molo… voglia di mare, ricordi di pescatori, barche, aria salata e spruzzi bianchi dal blu.
Bella l’ombra degli anelli sulla pietra…
il porto, che sensazione di libertà!
Un’amica del fotografo: “Strano il fatto che la catena dia un senso di libertà!”
Ma quella è una catena che salva, non una catena che imprigiona. Ancora, non schiavizza… almeno non imprigiona esseri umani, tiene a bada i moti ondosi e salva barca e marinai.
Ci sono legami che ancorano, senza soffocare.

Bello avere un amico che traduce in colori e luce le mie parole

Adri: Sogni d’oro, mammina

Cate: sogni blu, a te… l’oro c’è anche nel mare, quei pentagoni dorati che il sole disegna nel verde e nell’azzurro dell’acqua bassa, sul fondo sabbioso vicino agli scogli..

foto di Adriano Locci

frivolezze e (f)utilità

Foto di Adriano Locci

Voglia di colori, bisogno di leggerezza… ringrazio l’amico Adriano che mi ha dedicato una sua splendida foto. Un fiore viola per una viola fiorentina è sempre un pensiero assai gradito.
Se poi mi porta con la mente all’Elba… non vedo l’ora di rivedere l’agapanto, non solo in foto.
L’Elba me la sono portata a colazione dall’estate scorsa e proprio sulla tovaglietta presa a Fetovaia (la mia nuova meta elbana preferita) mi sono divertita nei giorni scorsi a pasticciare con gli smalti per colorarmi le unghie. In mancanza di “dotter” o altri strumenti per la nail art (ma se ci prendo gusto, prima o poi vedrò di procurarmene), riutilizzata una vaschetta per gli acquarelli e uno spaghetto spezzato.

con il viola scuro e il bianco, una cosa semplice,

ma con effetto carino la sera del compleanno di un amico che non poteva vedermi con il tricolore francese in punta di dita

Non è durato molto, con le faccende … e poi un’altra foto di Adriano, ieri sera mi portava al mare con la mente…

Fotografia di Adriano Locci

e così, con uno smalto blu e uno bianco, mescolati nella solita vaschetta degli acquarelli, tirati fuori diversi toni di azzurro, poi sfumati con un pennellino per ombretto ormai sciupato

… con unghie meno corte, sarebbe un’altra cosa, ma vedermi le mani così mi tira su

quasi quanto, dopo sere senza Luna (il 19 era nuova e spesso il cielo era coperto in queste serate afose) mi ha commossa vederla spuntare tra i palazzi

i fiori del mio nido

Mi piacciono tanto le rose, rosa, bianche, rosse e gialle, adoro l’iris, i papaveri, il girasole, mi commuovono glicine e mughetto, poi c’è un fiore che amo fino alle lacrime e che nessuno potrà regalarmi se non in foto, perché certi fiori meravigliosi e rari sono da guardare, disegnare, ammirare, fotografare, dipingere, ma non cogliere, non toccare.

L’isola d’Elba è da una vita il mio nido preferito, tra fiori e scogli, onde e stelle, curve, picchi, rami, luci e colori cari …  

dove da bambina vivevo lunghe vacanze incantate con babbo, mamma e il primo fratellino (il secondo, Paolo, è nato quando già la stagione magica dell’estate all’Elba era tramontata. Dopo, anni di buio).

Solo nel 2006, con Sandro, ci sono tornata per la prima volta dopo vent’anni dall’ultima avventura con Pietro (il primo fratellino) che tremava ogni volta che mi tuffavo dalla scogliera o scappavo di notte dalla finestra per inseguire le storie affidate alle stelle…

 quante storie ascoltate dai pescatori di Portoferraio, dai marinai e dalle guardie del carcere di Porto Azzurro…
Adesso le ferie durano un soffio, ma il tempo vissuto intensamente vola mentre si vive, si dilata nel ricordo.


Sono stata concepita su quest’isola in una notte di luglio resa più tremante e appassionata da un incendio… così mi hanno raccontato, così mi piace immaginare quel che non posso ricordare.
Per anni, ogni estate, l’Elba è stata il mio paradiso in terra, il grembo di dolci sogni e magiche avventure. Dopo vent’anni di altre storie e disavventure, con Sandro è tornata a far da cornice a una vita viva. Anche se per pochi giorni, solo in agosto.  

La Viola dell’Elba, variante relegata ad alta quota della Viola Corsica, fiorisce in primavera, tra le rocce e i cespugli della ginestra spinosa, in luoghi alti, battuti dal vento, in Corsica, appunto, in Sardegna e all’isola d’Elba sul versante nord del Monte Capanne.

Da qualche tempo altri fiori colorano i miei ricordi elbani, come il Giglio di mare

e un amico appassionato di foto me li ha fatti ricordare con un’insolita immagine a febbraio, dopo la nevicata anche all’Elba

foto di Adriano Locci

dove sbocciano i nivei gigli di mare…
l’oasi del San Pancrazio innevata mi mancava