Arte murale a San Jacopino

Inaugurato finalmente, dopo qualche rinvio per pioggia e circostanze esterne, il dipinto murale di Lorenzo Tonda e Federico Niccolai sulla parete lunga e bassa che delimita a ovest il giardino di San Jacopino, chiamato “giardini di via Maragliano” per l’ingresso da via Maragliano (c’è un ingresso anche in Largo Spontini), intitolato “Giardino Samb e Diop” in memoria di Samb Modou e Diop Mor, uccisi da un fanatico neofascista il 13 dicembre 2011.

Con Viola, come tanti altri frequentatori del giardino, abbiamo visto crescere nel corso dei mesi questa meravigliosa opera d’arte contemporanea, ricca di particolari e storia. C’è infatti anche la storia del giardino in questa scena animata, un banchetto all’aria aperta che ricorda i giorni di “Mangia come parli”, con la condivisione di piatti tipici di ogni paese d’origine di chi vive nel quartiere, mentre ai lati si slanciano figure pronte a difendere lo spazio pubblico gettando statuette particolari… sassi rielaborati dai bambini della vicina scuola!


La storia del nostro giardino è intessuta di piccole e grandi lotte e conquiste, a partire da quella dell’area verde strappata alla cementificazione degli anni settanta…


Oggi pomeriggio emozioni belle, incontri, luce, colori, pace GRAZIE

Viola si è divertita moltissimo con il visore 3D per la realtà virtuale (provato anch’io, sembrava di muoversi dentro la scena dipinta, faceva impressione!) e i contenuti multimediali connessi con il dipinto

Luce amica

Perché temi, Erode,
il Signore che viene?
Non toglie i regni umani,
chi dà il regno dei cieli.

I Magi vanno a Betlem
e la stella li guida:
nella sua luce amica
cercan la vera luce.

Il Figlio dell’Altissimo
s’immerge nel Giordano,
l’Agnello senza macchia
lava le nostre colpe.

Nuovo prodigio, a Cana:
versan vino le anfore,
s’arrossano le acque,
mutando la natura…

Secondi vespri della solennità dell’Epifania del Signore. Dopo aver ammirato le nuvole rose specchiarsi nel fiume, tornata a casa dalla passeggiata tra gli alberi amici e Dostoevskij con un (suo) libro di carta tra le mani (qualcuno gli ha portato una copia di Delitto e castigo),

ripercorro con le immagini la giornata di festa, mentre affido nel silenzio quel che non può essere motivo di gioia…

Dopo gli anni della pandemia, sono tornati i ‘Magi’ in piazza San Jacopino.

Viola voleva correre a vedere chi avrebbe interpretato i Magi in piazza e intanto mi chiedeva “ma quelli veri come facevano a sapere che Gesù bambino era Dio, Re e Salvatore del mondo…?” “è difficile da spiegare correndo, amore, comunque … lo cercavano da tempo, per questo seguivano la stella, quindi lo hanno riconosciuto, erano saggi, aperti, lo volevano conoscere….” Penso che poi sia stata più attenta del solito all’omelia, perché dopo la messa non mi ha fatto altre domande, stella e profezie e il fatto che già da tempo erano in ricerca… sì, le torna che abbiano riconosciuto in quel bambino la luce che aspettavano.

“vuoi vedere la mirra?”


Bello vedere Don Fulvio in piedi, in piazza, bello riabbracciare Silvia e Cinzia, rivedere Paola e Carmen, Giovanni e Daniela e poi, dopo la benedizione, prendere due bimbi per mano e andare insieme verso la chiesa, accompagnando i Magi a portare i doni al Bambino…


Dopo la messa, nel teatrino parrocchiale, alcune bellissime ‘befane’ hanno distribuito le calze con i dolci ai bambini. Viola ha deciso di regalare la sua ‘calza della Befana’ al nostro amico mendicante, Adush, perché “lui ne ha più bisogno di me, a me non mancano cose buone da mangiare”.

Non è la prima volta che gli dona qualcosa, ma oggi era contenta davvero. Per strada mi ha detto “ora sì che mi sento felice, non era festa se non facevo un regalo a un povero” … e che le vuoi dire? GRAZIE