
Il giardino di Via Maragliano, spesso chiamato ancora semplicemente così dalla via in cui si trova l’ingresso principale, vicino alla Libreria Marabuk, da qualche anno è finalmente intitolato a Mor Diop e Samb Modou, vittime della strage fascista in piazza Dalmazia del 13 dicembre 2011. Prima della dedica ufficiale con tanto di epigrafe scolpita su marmo, per tanti di noi valeva la scritta all’ingresso, coi colori che richiamano quelli dei murales a tema giungla, vicino al campo da calcio e ai giochini per i bambini (altalene, scivoli, cavallini e conigli a molla…).


Il giardino era nato dal bisogno di spazi per i bambini e di un’area verde un po’ per tutti in un rione cresciuto a dismisura negli anni Sessanta e Settanta. L’area che oggi ospita il giardino era l’ultimo spazio rimasto libero dall’edificazione senza freni e quindi venne occupata, nel 1975, dai residenti in zona riuniti in varie associazioni che avevano in comune la voglia e il bisogno di difendere il verde pubblico e che hanno avuto il coraggio di occupare a più riprese l’area dismessa e, con l’aiuto di architetti e volontari, collaborarono all’elaborazione di un articolato progetto di giardino, scuola e spazi pubblici. Infatti vi è stata costruita la Scuola Media Verdi, per tutti la “Scuola Gialla” e la sua palestra che si affaccia sul giardino. Nell’area dismessa, dove sarebbe sorto il giardino, erano stati piantati tre pini, uno dei quali, sopravvissuto, adesso domina il cuore del giardino che intanto si è arricchito di altre piante, alberi più adatti alla città, nuovi rami fioriti…

Nel 2012, dopo un periodo di abbandono da parte dell’amministrazione pubblica si forma l’Associazione Giardino San Jacopino che ha garantito sinora l’apertura e la chiusura del giardino e lo ha dotato di abbellimenti e strutture, fra cui una piccola biblioteca pubblica all’aperto (ideale per il book crossing), murales, tronchi di albero avvolti da tessuti colorati, richiedendo anche interventi all’amministrazione per i due piccoli campi da calcio e da basket, un fontanello pubblico d’acqua potabile liscia e anche gassata, fresca, per tutti… e il bagno sempre fuori servizio, da anni, ma non siamo mica a Parigi. Qui se vuoi far pipì in modo decoroso devi andare in un bar e consumare (=pagare) almeno un caffè…

Come la panchina rossa: monito visivo contro la violenza sulle donne o contentino per le vittime, omaggio in buona fede, messaggio di solidarietà… intepretazioni a piacere in mancanza di interventi seri, ma non è certo colpa dei volontari che curano il giardino…
In compenso sono stati aggiunti anche un tavolo da ping pong e una scacchiera fissa:

