
dona loro e un giorno anche a noi, per ora viventi nella vita che passa, dove la gioia è bella, ma breve e la vita non è mai completa, per forza, perché siamo di passaggio e in divenire, in cammino.

Non vado spesso a ‘trovare il babbo’ al cimitero, so che lui ora è ben più vivo di me (non so se ‘ora’ sia un termine esatto, sarà? Il tempo conta per noi nel tempo) e non penso proprio sia rinchiuso nella bara sotto la terra e la pietra con i suoi resti corruttibili, ma i sensi hanno bisogno di un posto dove appoggiare una lacrima e un fiore, l’amore ancora imperfetto chiede un luogo per l’incontro, la memoria è fatta anche di omaggi materiali.


Non c’erano rose bianche fresche neanche stavolta, babbo, ti ho messo un bel girasole nella terra dell’olivo, bello verde, non secco come in estate. Erano belle anche le foglie scese in danza dai rami, ma il vento le ha portate via…


Oggi era aperta la Pieve di San Martino a Brozzi, mi ha fatto bene entrarci e sostare a lungo anche lì. Mattinata di pace e preghiera. GRAZIE



