Scoperta stamattina l’ultima pagina dei calendari di questo 2020 che tanti – non senza motivi – maledicono, ma che almeno a me ha portato anche verità e luce, doni di consapevolezza, salutari umiliazioni, schiaffi e ricadute da cui imparare, consolazioni e conferme di scelte buone… vita. Ho vissuto (o non vissuto, anzi, subìto o solo lasciato passare) anni peggiori. Tanti sbagli, troppi, e tante prove, in questo anno di cui iniziamo a vivere l’ultimo mese, dicembre carico di attesa e tentazione di bilanci, molto vero dolore per troppe persone, in questo “anno bisesto anno funesto”, diversi sacrifici per tutti, addii congelati, abbracci negati, ceffoni che a me servivano, sofferenze di cui avrei fatto volentieri a meno, ma vita vera, autentica gioia, voglia di ripartire e pochi, intensi, importanti incontri belli. GRAZIE
Condivido con Viola e i suoi sette anni e mezzo di meraviglia la gioiosa puntura di fremere di entusiasmo e curiosità sempre, in ogni circostanza, anche in tempo di sorrisi mascherati, relazioni interrotte, scuola in bilico (mesi senza scuola in presenza, ora almeno per lei che è alla primaria in presenza, sì, ma senza compagni di banco, ciascuno al suo banco monoposto con mascherina, gel disinfettante e distanziamento… le piattaforme per la DAD* già pronte per il primo caso in classe che porti tutti in quarantena). Da settimane mi chiedeva di farle il calendario dell’Avvento come l’anno scorso; da quando l’ho finito e appeso non vedeva l’ora che arrivasse dicembre e stamattina prima dell’alba era in piedi per aprire la prima casellina… desiderio e impazienza che non si capisce da chi abbia preso.
Le passeggiate alle Cascine regalano ancora meraviglia, respiri più larghi e pensieri accordati al ritmo dei passi. Ultime magie dell’autunno.
Oro in foglia su cielo grigio chiaro
Nel mese passato ho smesso di nuovo di fumare (spero sia la volta buona, non prometto nulla… dopo la ricaduta dopo due anni puliti non mi credo più) e ricominciato a dipingere.
Volevo fare una sorpresa a Don Fulvio, per l’otto dicembre, perché nella solennità dell’Immacolata, 31 anni fa, Don Fulvio Capitani è diventato sacerdote. Il Don però non è soltanto il parroco di San Jacopino e un buon sacerdote, è anche il mio confessore e padre spirituale quindi sa bene quali combattimenti siano in corso dentro me.
Per evitare che la furia (auto) distruttiva mi portasse a fare a pezzi un’altra tela, ieri finito e già consegnato il dono al destinatario. Per gli auguri aspetto il giorno giusto.
Perché ho anche ricominciato a mangiarmi il tempo…



*DAD didattica a distanza per chi non avesse figli in età scolare in tempo di pandemia
condivido ogni parola ogni lettera dell’intro di questo post!! Grazie a te, Caterina!
Anche per me, questo anno, non è stato davvero ‘male’. Anzi… tutt’altro, ragion per cui, mi ritrovo totalmente nelle tue parole, e ti ringrazio per avere scritto in maniera così ‘ordinata’ e sintetica 🙂
che meraviglia questa coda di autunno nei suoi colori, stamattina al maneggio, prima che cominciasse a piovere così tanto!
grazie, di cuore, per questo tuo scritto.
Ti abbraccio.
Ciao Viola! Ciao Sandro.
Roby e Matty
forse perché noi siamo abituate alla vita in salita o perché non ci possiamo permettere il lusso di idealizzare il passato e dimenticarne le storture, anche se poi di ogni tempo abbiamo imparato a cogliere il buono e le lezioni, non per bravura nostra, per necessità.
Un abbraccio lungo lungo
e una carezza a Matteo
ricordiamocela sempre questa necessità.. mentre lo scrivo lo consolido insieme a te, in nome della nostra Amici.zia :-)))
abbraccio stretto. Bacino a Viola
consolidiamo ❤
GRAZIE (di tutto e oggi in particolar modo del messaggio vocale di Matteo)