Un caso letterario

In questi giorni sono stata in Turchia e in India, ma soprattutto nelle strade di Ancona e in particolare a San Ciriaco, a vedere l’alba e il tramonto nello stesso giorno sullo stesso mare, “con le nuvole basse che confluivano fino al confine tra l’aria e l’Adriatico”, un incanto dipinto con colori che amo, mentre sull’Ararat sentivo la potenza di un silenzio temibile e amico insieme, un soffio di infinito, con l’eco di profumi e note capaci di far camminare il cuore e i pensieri.

Come si viaggia tanto in tempi di lockdown? E senza fare uso dell’erba della verità (“Peccato che quest’erba che unisce, da noi è sempre stata proibita, invece si approvano alcool e slot machine…”). Stamattina avevo quasi finito il noir scritto da Marina Malgioglio e Riccardo G. Palmieri… centellinavo le ultime pagine, perché mi dispiace sempre congedarmi da un libro che mi piace. Era tanto che non mi appassionavo a leggere per viaggiare con la mente, riconoscermi, evadere e tornare a me, non per dovere, insomma.
Non posso togliere a chi deve ancora leggerlo il gusto del giallo, anche se psicologico più che investigativo in senso classico, quindi nessun appunto su trama e personaggi. Stavo per scrivere “persone”, perché mi sembra di averci parlato e bevuto il tè insieme. E questo dice tutto sulla bravura degli autori. Notevoli le scene di sesso, mai banale o volgare, non è facile trovarne scritte senza banalità ridicole o volgarità che disturbano. Quel che mi disturbava, quel che non riuscivo a comprendere, non tanto con la testa, quanto per un istintivo senso di difesa (istinto di sopravvivenza psichica?), mi ha trattenuta dal cercar di pensare alla soluzione del giallo e ne era la chiave. Bel viaggio. Grazie!

4 pensieri su “Un caso letterario

  1. Bella recensione!!!! Se stavo là me lo prestavi :-((

    sorriso sull’erba della verità :-)) e sulla corretta osservazione… laddove le cose funzionassero bene, non ci troveremmo come ci troviamo ora, e quell’erba si potrebbe usare con le corrette regolamentazioni… Ma tornando al libro, ti ho già detto che scrivi meglio di un giornalista.. mi hai fatto venire voglia di leggerlo!!! io poi AMO i gialli. Da sempre. E dovrei leggerne di più…

    • Se ti ho fatto venire voglia di leggerlo sono contenta, vuol dire che mi è riuscito trasmettere il piacere di questa lettura

      Un libro alla volta, da quanto non mi concedevo questo lusso di ordine! Ora scelgo il prossimo, incerta tra la guerriera che ride e il saggio sul potere…

      • mi sembrano belli entrambi 🙂

        volevo aggiungere una cosa che mi ero dimenticata di fare prima… un libro, è sempre anche un’esperienza ‘psichica’, ecco perchè molte volte ci può essere anche un rifiuto a leggere…

        serena notte.

        Roby

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