In ebraico occhio si dice ‘ajin,
termine che significa anche sorgente.
Se apri gli occhi si aprono sorgenti,
negli altri e in te.
Uno sguardo giudicante
paralizza e separa,
mentre uno sguardo non giudicante,
ma includente,
disseppellisce sorgenti negli altri,
spighe, luce, talenti, futuro.
(Ermes Ronchi)

Arginare il caos è una scelta. Se inizio dieci libri insieme, in un periodo di pensieri non lievi e di smarrimento per tutti, rischio di non gustarne a fondo uno che sia uno. E allora, visto che oggi sono arrivati i libri nuovi, ordinati per amicizia, fiducia e stima nei confronti di chi li ha scritti, oggi mi sono congedata da uno dei tanti avviati e mai finiti: “Lo sguardo dell’altro. Per un’etica della cura e della compassione” di Simone Olianti e Alfredo Jacopozzi che dichiaravano nell’introduzione:
Non si può vivere pienamente senza relazioni umane nutrienti.
Scriviamo questo libro per riaffermare e condividere il valore delle relazioni umane, della cura dell’altro, dei comportamenti gratuiti di generosità e di dono, della bellezza e dell’importanza di sviluppare la compassione per l’altro
Nella prefazione, il cardinale Gualtiero Bassetti scriveva:
“Angosce, preoccupazioni, rabbia, dolore, frustrazioni, paure, disorientamento stanno segnando il quotidiano di molti. Come pure il peso di gestire molte domande senza risposta. C’è, inoltre, la tenuta economica del nostro paese da tenere presente. Più l’emergenza durerà, più è probabile che dovremmo confrontarci con una crisi davvero drammatica. Quale prospettiva abbiamo di fronte a tutto ciò? (…) Dobbiamo ritrovare la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino, famigliari, amici. Capire che nelle piccole cose c’è il nostro tesoro”
Mi unisco alla preghiera per chi scriveva ancora “quanta più passione si nutre nel prendersi cura dell’uomo, tanto più è possibile trovarsi sulla strada di Dio” e per tutti i malati e per chi se ne prende cura.
Prima di chiudere il libro che mi ha accompagnata in mezzo al caos, salvo qualche frase e condivido pochi passaggi qui. Dalla prima parte, testi di Simone Olianti, almeno il brano per me più liberante:

“L’uomo non obbedisce a logiche deterministiche e rigidamente predeterminate.
L’uomo è di più. È più dei suoi condizionamenti, è più delle sue ferite, è più di quello che i suoi geni e le sue esperienze pregresse lo porterebbero ad essere. L’uomo non è una formula matematica. L’uomo è soprattutto quello che sceglie di essere. Ed essere egoisti sempre e comunque non è una condanna a priori della natura”
Mentre dalla parte dedicata al paradigma del dono, a cura di Alfredo Jacopozzi, mi salvo l’inno all’improduttività (mia profonda convinzione che solo l’inutile sia indispensabile per vivere e non meramente sopravvivere):
E l’etimologia di comunità, cum-munus con quel che segue per le dinamiche della gratuità e reciprocità.
Grazie!
GRAZIE. per questo post.
Grazie per gli spunti riflessivi… cerco di arginare il caos ogni giorno, ogni istante, cercando in un ordine buono e sano (non imposto) anche il tenere a bada la compulsione che un ordine meccanico vorrebbe trascinarmi.
Mi piacerebbe, davanti ad un the, o una tisana, poter discutere dei passi di questo libro, da qui, è difficile, coi gorgheggi di Matteo e la vita allo sport che chiama… nutrimento del corpo certo per ragionar meglio MA, avrei gran bi.sogno (alla toscana:-))) di nutrimento per la mente, con discussioni a capire meglio e bene, che sai che la zia è alquanto fulminata.
:-)))
a presto risentirci col mezzo che sai (rido da sola)
il tuo sguardo ” non giudicante, ma includente ” davvero ha portato alla luce tesori nascosti anche nelle mie zone d’ombra. Tu lo vivi quel che in questo libro è teorizzato
Grazie
(e sì, ci sentiamo col mezzo nuovo, a sfare proprio)
PS
appena letto, sembra il seguito del nostro discorso di stamattina tra un vocale e l’altro: https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-signoreci-invitaa-entrarenella-gioia
sono in ritardo, perdonami…
ma dopo la corsa (una fatica che non ti dico!!! ed ero una maratoneta), … insomma non perdo kg ma almeno non ne accumulo, poi il pranzo, e poi un poco di riposo… il tempo corre, ma i vocali ‘a sfare’ ormai saranno d’uopo!!!
incredibile… con il nostro ponte seminiamo bene, sempre in risposta a quel male…
🙂
avrei continuato tutta la mattina… e ne ho mandato un altro di vocale, e poi uno l’ho perso, ho recuperato stasera!! spero tu lo abbia ascoltato.
Ho letto, ed è proprio vero, che nel vangelo c’è la bussola… anche per chi non la vuole vedere.
Serena notte 🙂