fragile splendore

perché le foglie d’autunno quando stanno per cadere si colorano di giallo, oro, rosso stupendo e ti strappano il cuore per tanta bellezza? Forse perché sanno salutare con un inchino di splendore il palco della loro durata, felici di volare via nel vento e anche di scendere dai rami a terra a far tappeti croccanti per i nostri passi, forse perché il passaggio all’oltre va festeggiato quando giunge al culmine della maturità, un attimo prima di marcire. E forse perché solo così fanno posto ai germogli della prossima primavera e intanto lasciano vedere il cielo tra i rami spogliati, come dita a indicarci la meta. Il fine oltre la fine.

Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza: nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza. Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze, lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse…

Alla fragile preziosa bellezza di Firenze non hanno pensato gli ideatori della guerriglia nel cuore del centro storico, ieri sera… sempre difese le manifestazioni non violente (e spesso oggetto di violenze da parte di chi si sente coperto e di strumentalizzazioni da parte di chi ci si infila e provoca devastazione), ma questa era stata annunciata con volantino anonimo e senza richiesta di autorizzazione.

Chi ci è andato sapeva di aiutare i vigliacchi, sporcando anche le proteste e le più che legittime richieste di chi annaspa nella confusione, nello sconcerto per provvedimenti scriteriati e nella disperazione. Non sarà il vandalismo a dar voce ai bisogni e diritti calpestati… nel momento in cui, non tanto lontano, alla tristezza e alle paure derivanti dalla pandemia si sono tornate a sommare le lacrime per il terrorismo su base di fanatismo religioso… stanchezza infinita


PS le foto dei vandali non le ho fatte io, ovviamente, sono prese dal web. Ero a casa ieri sera. Mie sono le foto di foglie, rami, nuvole…

e finalmente…

Sabato di arrivi. Dalla stazione dei treni, accanto ai binari della tramvia, è arrivata a trovarmi a Firenze, per la seconda volta, Roberta, per la prima volta con suo figlio Matteo. Con Roberta ci siamo scritte e sentite sempre, da più di dieci anni ci confidiamo ogni cosa, ma occhi negli occhi e a voce nuda, senza telefono in mezzo, l’ultima volta ci siamo viste in ottobre nel 2016, prima delle mie nozze in chiesa con il mio sposo, il secondo matrimonio con lo stesso marito… quando venne a portarmi il suo abito da sposa. Matteo è diventato un giovane uomo, fisicamente, alto, bello come il sole… psicologicamente in qualche modo resta un bambino speciale ipersensibile a voci, suoni, rumori… il primo che apprezza davvero la mia voce bassa come un sussurro “Cate non alza mai la voce”… GRAZIE

La ‘gita’ a Firenze di Roberta e Matteo era un sogno da tempo, il progetto per farla accadere sul serio è roba di prima dell’impennata di contagi che porterà a nuove restrizioni e chiusure a breve… l’ultima occasione, probabilmente, fino alla fine della pandemia.

Con le mascherine, ma insieme!
Davanti al Biancone… tolte le mascherine per il tempo di una foto.

Oggi mi sono improvvisata ‘guida turistica’ per un’amica che sento sorella e per il suo figliolo difficile, ma speciale anche nel bene, perché dona amore almeno quanto chiede attenzione… e, tra un cenno di storia e un racconto di vita vissuta, quanti passi tra insperate ore di sole e la pioggia più gentile del previsto, tra piazza del Duomo e Palazzo Vecchio e poi dal Ponte Vecchio lungo l’Arno fin verso le Cascine… anche a Matteo piace camminare!

E poi in pizzeria (forse l’ultima volta che si mangia fuori per chissà quanto tempo) con Sandro e Viola. Viola che quattro anni fa proprio grazie a ‘zia Roby’ assaggiò per la prima volta la pizza (perché Viola era molto selettiva nel mangiare).

E finalmente, dopo giorni di attesa, dopo una notte di ansia, dopo altre ore di attesa rinnovata… la notizia felice che resterà legata nella data del 24 ottobre 2020 al ponte di amore tra Firenze e Roma (Roberta ha trovato l’immagine del ponte per la nostra amicizia e di ponti ne abbiamo visti oggi e costruiti negli anni!), la nascita del mio secondo nipotino, la nascita del primo bimbo del mio fratellino Paolo… benvenuto al mondo, Dario, amore della zia!

Benvenuto, benedizione di vita nuova in un tempo di paure e chiusure…
È nato oggi. Arrivato a dare amore e gioia.
È la vita che ci cambia e chiede sempre amore
, sempre inizi, sempre oltre

en attendant…

e mentre aspetto, mi godo i colori nel parco, le foglie che insegnano a cambiare prima di passare oltre…

Rose in boccio sotto la pioggia,

sanno sbocciare anche nella stagione in cui tante piante vanno a dormire

…e vedo cuori ovunque.

Nelle tregue di pioggia, luci che incantano… lo spicchio di Luna me per via, le luci della cucina la farfalla notturna volata a portarmi una carezza dall’oltre

pozze di cielo

Il cielo in una pozza, in una tregua della pioggia.

Una passeggiata tra gli alberi amati (ormai gli unici amici non conviventi che posso abbracciare… maledetto Covid)

E le rive del fiume, sotto un cielo carico di nubi scure… promessa di nuova pioggia.

Incornicio con gratitudine due ‘incontri’: una strana foglia che mi ha incuriosita e un fiore bellissimo che mi incantava, ma di cui non sapevo il nome.

Un’amica, vista la foto, mi ha detto che si tratta dell’Orchidea ballerina!

L’autunno a Firenze, nel parco vicino a casa, non smette di farmi regali.