Ore e colori

Di mattine al parco e tramonti per via.

 

Correre al parco mi piace tanto, non solo per la gioia del movimento all’aria aperta, scoperta abbastanza recente, mare a parte, ma proprio per il contatto ravvicinato con l’aria e i mutamenti di odori e colori nella danza delle stagioni. Se già a luglio avevo notato tante foglie gialle in alcuni spazi delle Cascine, da metà settembre è un crescendo di rossi e marroni… sinfonia d’autunno con qualche nota di verde estivo nell’erba fresca e dissonanze primaverili sparse.

Tra i fiori spesso la presenza lieve della carezza di babbo, nel volo di una farfalla bianca, come nel vento fresco sulla pelle accaldata mi ostino a sentire il respiro di Chi fa vivere l’universo. Respiro che non è solo nel vento.

Né solo nella luce che gioca a nascondino con le foglie tra i rami alti…

le prime castagne in terra e certi funghi grossi…

con un profumo inconfondibile, mescolato a quello della terra ancora umida

dopo la pioggia del giorno avanti, tra le foglie cadute.
L’ultimo giorno di settembre, a metà percorso, una sorpresa mi ha fatta quasi piangere, commossa: due scoiattoli che giocavano, salivano e scendevano dagli alberi vicino alla radura che precede il ponte all’Indiano… che meraviglia!

Mentre intorno alla vasca con la fontana candide rose cantano una stagione andata…

Fiori e foglie, cuori ovunque

briciole di bellezza per terra.

L’ultimo giorno di settembre ho letto che è morto il mio prof di italiano al liceo.
Sono sempre più le briciole di cuore che mi volano via…
sempre meno le radici che mi tengono… 

2 pensieri su “Ore e colori

  1. quando i prof o le prof del Liceo, ma anche delle Medie e ancor di più delle Elementari, vanno avanti, vengono le lacrime e si ha nettissima la percezione del Tempo che scorre e come si dice i ricordi riemergono in modo commovente, e si affollano senza pietà, senza riguardo per il cuore!! Il dolore più acuto è stato per la mia prof di lettere al Ginnasio: persona meravigliosa!! Ma il vertice del rimpianto e del dolore è stato per la mia maestra delle Elementari, dalla terza alla quinta. Penso che ciò che sono ora lo devo a Lei , oltre che ai miei genitori . E continuo a essere in debito. Ora la storia di questi giorni della pagella cucita nella giacca del piccolo migrante, ha riportato tutto a galla, in modo da onda di maremoto!!! I prof. : persone sacre !! Ciao, nuvola!! E’ stato un’emozione leggere il tuo accento sui prof.. Giuseppe

  2. i veri insegnanti sono persone speciali, sì.
    Mi manca tanto mio padre, perché era (è sempre) il mio babbo e perché era un bravo insegnante, prof di storia e filosofia al liceo. La percezione nettissima di esser nella parte del viaggio della vita in cui il tempo corre verso il finale è diventata ineluttabile dalla morte del babbo. Per i prof dispiacere, anche dolore e gratitudine.
    Ciao Giuseppe, di là ero nuvola viola, qui briciola… mi chiamo Caterina. Avevi (hai?) un blog su libero.it?

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