Primo giorno di autunno (sì, quest’anno l’equinozio di autunno era stamattina),
prima corsa sotto il temporale per me
Ero uscita quando non pioveva, tregua dopo una domenica di pioggia fitta e un’altra notte d’acqua e un altro risveglio bagnato…
I primi tuoni mi sembravano lontani, la pioggia mi piace e non volevo fermarmi e tornare indietro, stavo correndo felice, avevo trovato un buon ritmo…
Poi, però, la pioggia si è fatta più intensa, tuoni forti, fulmini vicini… anche un po’ di paura. Cielo sempre più scuro, scrosci violenti, sorrisi tremanti scambiati con gli altri due ‘pazzi’ a correre come me in tutto il parco delle Cascine sotto il temporale.
Sapevo che forse era meglio finirla e andare a casa, ma solo arrivata all’Indiano ho iniziato a pensare di rincasare e a quel punto c’era qualche chilometro da macinare nelle pozze.
Mentre tornavo indietro, a volte dovevo rallentare perché correvo dentro l’acqua, enormi pozzanghere… a volte invece acceleravo per paura dei lampi. Ma mi è piaciuto un sacco, un’esperienza nuova, un contatto speciale con le mie sorelle nuvole e le loro lacrime, una conversazione senza risposte a parole con Chi vive al di là delle nuvole…
Nel pomeriggio il cielo si è riaperto, sono andata a prendere Viola a scuola e da oggi le prime classi della primaria escono dal cortile dove passavo l’intervallo da piccina (la mia bimba va a scuola dove ho fatto anch’io le elementari). Lei gioca felice dove ho lasciato brutti ricordi…
prima di tornare a casa mi voleva far vedere dove gioca a campana.
Brava, bimba, salta e corri e ridi dove…
sopra…
non importa più.
Passato.
Ora c’è la dolcezza di un nuovo autunno
La prossima volta meglio vedere le previsioni prima di andare a correre ( ogni tanto si avverano…). Pensavo che l’autunno fosse cominciato ieri ma tanto sembra ancora estate 🙂 C’è comunque sempre un Poi; quel che conta è che sia positivo
ehm ehm… le sapevo, a casa le sapevo le previsioni del tempo. Starò più attenta.