passaggi di tempo, passi di corsa sui sentieri del parco, passi verso la vita che non passa…
Corpus Domini a San Jacopo in Polverosa. Amo la chiesa di San Jacopino e ci vado volentieri anche quando il parroco, il carissimo don Fulvio, è altrove. Il viceparroco, don Daniele, è molto bravo.
Ma soprattutto c’è Gesù, come in ogni chiesa, ma lì, dove gli ho portato le mie cadute e i miei dubbi, lo sento più vicino, più luminoso dopo avergli consegnato tutto il mio buio
“Te, Cate, ti affezioneresti anche ai sassi” diceva il Puccio. E in effetti mi sono affezionata anche ai sassi e a ogni angolo di questo posto.
Ma non è solo nella chiesa che mi lascio abbracciare dal mistero.
I misteri non si possono capire, si può solo farsene capire, comprendere, prendere, abbracciare. Entrarci dentro un po’ alla volta.
Tutto parla di Te.
Stanotte in terrazza, esposta alla luce lunare in attesa della rugiada del primo mattino, l’acqua di San Giovanni.
Rito di inizio estate che insegna a ringraziare la natura e la sua generosità di forme e colori, profumi e varietà.
Nella raccolta cura e riconoscenza, attenzione nel distinguere erbe benefiche da foglie velenose, rispetto nel cogliere solo quel che si userà, con misura e delicatezza… alla fine già solo preparando la misticanza che non si mangia ci si nutre di bellezza. Raccolti fiori nel giardino vicino alla chiesa, dal muro vicino a casa (i tre fiori belli di passiflora) e qualche fiorellino più colorato alle Cascine, dopo la corsa pomeridiana al parco… dove mi aspetta il volo delle farfalle bianche a parlarmi del babbo. Nelle braccia del Padre. GRAZIE