3 pensieri su “… babbo, non mi lasciare

  1. ho paura .. di scrivere, per sciupare qualcosa che è solo tua…. ma la sorellanza, e la vicinanza, non sono solo biologici e quindi di sangue, quando a muovere certi fili, c’è qualcosa che non ha spiegazione… di questo, io , sai, volevo parlare con un vero intellettuale, quale è il tuo babbo. … Bellissima persona, che ho avuto l’onore (si si proprio l’onore), di poter conoscere, in uno dei momenti peggiori della mia vita… e vedere tutti quei libri, mi hanno fatto sentire e capire, che gran maestro di vita è stato. La bontà del suo cuore, dai suoi occhi quando abbiamo fumato assieme, ed io mi sono sentita a casa, anche se non era la mia famiglia biologica, anche se, sapevo, che lo studio e la cultura, danno una forma di rango e bontà, che m’ha insegnato tuo padre, che si è alzato in piedi davanti a me, e mi ha fatto sentire bellissima, di una bellezza che va oltre.
    Io questo mi sento di scriverti. E questo sento nel profondo di mè…
    buon viaggio Professore di Vita e di bontà.
    Roberta

  2. Lodovico Grassi era mio suocero, un uomo che ha vissuto una vita intensa e che ci ha lasciato tre giorni fa.
    E’ stato ricordato anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella, essenzialmente per il suo passati di politico locale in area di sinistra.
    Io l’ho conosciuto nel 2004, ma l’uomo che mi è stato raccontato non c’era già più, vittima di problemi di salute, a cominciare da una forte depressione che lo ha accompagnato per larghi tratti del suo percorso terrestre.
    Certo, nei primi di questi 14 anni ho intravisto la sua brillantezza, la sua ironia, la sua cultura, la sua intelligenza, la sua comicità, la sua voglia di vivere – troppa, la sua umanità – inimmaginabile.
    Mi sarebbe piaciuto conoscerlo prima, poter scambiare pareri, molti di più di quanto fatto: pur consapevole del dislivello culturale fra me e lui, distanze siderali e incolmabili, sono assolutamente convinto che ci saremmo divertiti a litigare e a contrapporre le nostre idee, che non coincidevano quasi mai in partenza, ma che poi trovavano inaspettate identità alla fine.
    Perché è il nostro percorso che è diverso, lui ex prete dilaniato dai sensi di colpa per essersi concesso una vita familiare con moglie e figli, alla ricerca di una “liberatoria” che il Vaticano a tutt’oggi, nemmeno con Papa Francesco (a parer mio molto deludente rispetto alle speranze iniziali), gli ha mai concesso (sarebbe bastato togliere ufficialmente, come avviene altrove senza problemi, il divieto di essere sacerdote ed avere una famiglia laica), io da sempre anticlericale, “mangiapreti” e totalmente insofferente ai precetti di qualunque religione.
    In realtà lui, pur essendo un animo “ribelle” (con Testimonianze si è inimicato la Chiesa, come Professore si è perfino fatto arrestare per solidarietà alle cause dei suoi studenti) e anzi proprio per quello, amava quelle cose che tutti noi dovremmo amare e che per lui erano veri e propri ideali: la Pace, valore assoluto che, negli anni della guerra fredda, aveva un valore ancora più sentito; la Giustizia; la Libertà; l’Amore, per la vita, per le persone, tutte…, per il cibo, per la bellezza in senso lato.
    E quindi alla fine non riesco a trovare molte cose che ci dividessero realmente, forse nessuna, oltre al legame più forte che è stato l’Amore, in modo diverso, che entrambi abbiamo dato a sua figlia Caterina.
    Sono triste perché se n’è andato un Grande e ho sofferto e soffro non solo perché le persone a me più vicine stanno ovviamente malissimo, ma perché sto male anch’io.
    Il Lodo mi mancherà e mi mancheranno quelle occasioni perse che stupidamente speravo potessero magicamente arrivare in futuro.

    Sandro Nutini

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