Addio babbo, aspettami …altrove

ieri sera studiavi, leggevi, sembravi davvero guarito… oggi è stato così angosciante vederti peggiorare di minuto in minuto, sentire la fatica del tuo respiro, vederti le labbra blu … eppure mi sento di ringraziare per il privilegio di aver tenuto la tua mano fino alla fine di questo passaggio. Siamo di passaggio tutti. Vai avanti tu, come prima di me hai imparato a leggere, baciare, fumare, smettere di fumare, nominare le stelle per lo stupore di una figlia, chiedere aiuto, dare conforto, ridere, piangere, pregare, sognare, dare la vita…

Grazie per le tue ultime parole di amore puro.

Buon viaggio, babbo Lodovico, porta un po’ del mio cuore in cielo

8 pensieri su “Addio babbo, aspettami …altrove

  1. Che notizia terribile. E’ vero che siamo tutti di passaggio però il dolore di perdere un proprio caro ci segna per tutta la vita. Buon viaggio anche da parte mia al tuo babbo ed un abbraccio forte a tutti voi, CATE ❤

    • grazie, carissimo. So che parli per esperienza e …non passa, dolore che non passa… però passiamo noi, passiamo tutti… bisogna andare avanti.

      (so anche che la botta di dolore forte forte è ancora da venire… finché dobbiamo occuparci di incombenze burocratiche, legali ecc… si regge meglio, quando finiranno visite di amici e doveri… che Dio mi aiuti)

  2. Dio ti aiuterà, e lo sai.
    Aiuta, proprio quando siamo ad un passo dai burroni, e tu lo sai bene quanto mè.
    Arriverà lo sconforto e la mancanza, arriveranno e scenderanno le lacrime, ma la dipartita, serve per fortificare anche chi resta, perchè ci hanno trasmesso tanto e tanto, le persone che più ci vogliono bene, nella nostra vita in assoluto… il papà e la mamma. Tu sai, che il mio non me lo ricordo quasi più.. ho solo qualche foto, e il ricordo sbiadisce, ma non la sua forza, trasmessa ad una bambina problematica sul letto di morte… eppure restano i frammenti che mi fanno restare ancora in piedi, e più di tutto il mio Matteo che molto gli somiglia, pur essendo diverso.

    Ma parlo di mè, invece che di te, perdonami! Volevo dire, che sì, leggendo anche questo tuo scritto, sì…. proprio vero, io ho percepito la purezza di un’anima bella… e mi è capitato raramente, così come ti ho detto oggi … ho sentito ho visto una trasparenza, che ben poche volte mi è capitato di vedere, e, il fatto di averla vista, nella città che vide i miei genitori felici in viaggio di nozze, e in una casa come la vostra, mi ha curata e lenita per i giorni a venire che sono stati molto duri (ancora lo sono). Mi porto dentro il ricordo, e sono certa che in un’altra dimensione, tra gli alberi e il cielo ed altro che non ci è concesso di poter dire e scrivere, c’è il mistero dove un giorno saremo tutti quanti noi, che ci riconosciamo — ti voglio molto bene, non dimenticarlo, e vorrei potere fare tanto di più… ma i km a volte sono solo una prova.


    ciao sorella.
    abbiate cura di voi, mi raccomando ok?
    e ricorda che si cresce e ci si fortifica, e si cambia… pur rimanendo noi…
    non avere paura, vedrai che sarai diversa e molto più forte. Oggi hai fatto qualcosa di immenso… io non sono nessuno per dirtelo MA, te lo dirà … qualcuno più preparato di mè…
    E ricorda.. che il greco, ti servirà…

    ti abbraccio forte.

    Roberta

  3. Lodovico Grassi era mio suocero, un uomo che ha vissuto una vita intensa e che ci ha lasciato tre giorni fa.
    E’ stato ricordato anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella, essenzialmente per il suo passati di politico locale in area di sinistra.
    Io l’ho conosciuto nel 2004, ma l’uomo che mi è stato raccontato non c’era già più, vittima di problemi di salute, a cominciare da una forte depressione che lo ha accompagnato per larghi tratti del suo percorso terrestre.
    Certo, nei primi di questi 14 anni ho intravisto la sua brillantezza, la sua ironia, la sua cultura, la sua intelligenza, la sua comicità, la sua voglia di vivere – troppa, la sua umanità – inimmaginabile.
    Mi sarebbe piaciuto conoscerlo prima, poter scambiare pareri, molti di più di quanto fatto: pur consapevole del dislivello culturale fra me e lui, distanze siderali e incolmabili, sono assolutamente convinto che ci saremmo divertiti a litigare e a contrapporre le nostre idee, che non coincidevano quasi mai in partenza, ma che poi trovavano inaspettate identità alla fine.
    Perché è il nostro percorso che è diverso, lui ex prete dilaniato dai sensi di colpa per essersi concesso una vita familiare con moglie e figli, alla ricerca di una “liberatoria” che il Vaticano a tutt’oggi, nemmeno con Papa Francesco (a parer mio molto deludente rispetto alle speranze iniziali), gli ha mai concesso (sarebbe bastato togliere ufficialmente, come avviene altrove senza problemi, il divieto di essere sacerdote ed avere una famiglia laica), io da sempre anticlericale, “mangiapreti” e totalmente insofferente ai precetti di qualunque religione.
    In realtà lui, pur essendo un animo “ribelle” (con Testimonianze si è inimicato la Chiesa, come Professore si è perfino fatto arrestare per solidarietà alle cause dei suoi studenti) e anzi proprio per quello, amava quelle cose che tutti noi dovremmo amare e che per lui erano veri e propri ideali: la Pace, valore assoluto che, negli anni della guerra fredda, aveva un valore ancora più sentito; la Giustizia; la Libertà; l’Amore, per la vita, per le persone, tutte…, per il cibo, per la bellezza in senso lato.
    E quindi alla fine non riesco a trovare molte cose che ci dividessero realmente, forse nessuna, oltre al legame più forte che è stato l’Amore, in modo diverso, che entrambi abbiamo dato a sua figlia Caterina.
    Sono triste perché se n’è andato un Grande e ho sofferto e soffro non solo perché le persone a me più vicine stanno ovviamente malissimo, ma perché sto male anch’io.
    Il Lodo mi mancherà e mi mancheranno quelle occasioni perse che stupidamente speravo potessero magicamente arrivare in futuro.

    Sandro Nutini

  4. Pingback: Grazie per il 2020 | briciole di nuvola

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