scrivo per non batter la testa nel muro

unico sfogo non autodistruttivo che conosca… fermare i pensieri e i momenti che si accavallano, cercando di mettere in parole l’ansia prima che diventi angoscia. Archiviato, sospeso almeno, l’episodio notturno che mi aveva fatta scoppiare in lacrime e in accesso di rabbia… (essere accusata di “ABBANDONO DI MINORE” per aver chiesto di uscire a telefonare – e fumare un cicchino – tornando non esattamente cinque minuti dopo, da un’infermiera del turno di notte che già mi aveva riso in faccia alla mia richiesta di risposte).
Ora devo concentrare le scarse energie residue per stare vicina a Viola nel modo migliore possibile.


Al Meyer con lei ora c’è il suo babbo. Non sarei di aiuto in questo stato, dopo dovrò tirar fuori tutta la forza e la pazienza del mondo. Accetto malvolentieri, ma sapendo che ha ragione, l’ordine di Sandro di stare buona e calma … pronta a correre subito al pediatrico se dovesse succedere qualcosa, preparata a nuove nottate in ospedale. La notte con Viola è mia. E l’alba e le prime ore del mattino.

 

Stamattina ero più serena. Viola aveva dormito. Qualche risposta, finalmente. E scrivevo:

Esami tutti negativi. E in ospedale NEGATIVO suona come un alleluja. Niente mononucleosi, niente streptococco, niente celiachia, qualunque cosa abbia fatto gonfiare la tonsilla di Viola fino a impedirle di deglutire non è tra i bacilli ricercati. Viola ancora non mangia, ma piano piano ha ripreso a parlare e a non esprimersi solo piangendo. Dice che ha paura e che il filo della flebo le procura fastidio “non male mamma solo fastidio, ma se me lo levano mi fanno male ” vuole tornare a casa e all’asilo..

Le avevano staccato le flebo per farla uscire un momento con noi, nel momento del saluto con lo sposo (Sandro arrivato a darmi il cambio, io pronta per andare a lavorare). L’avevo lasciata a disegnare e giocare in ludoteca…

Tornata quasi come prima, meno scavata… però così debole ancora che mi spaventa l’anestesia totale che le stanno per fare (o forse già in corso)

Nei giorni scorsi si parlava di dimissioni per giovedì (oggi), invece… non mangia e neanche beve, troppo dolore…
Visitata dall’otorino, Viola dovrà fare risonanza magnetica con mezzo di contrasto e gastroscopia, in anestesia totale. Tra poco la famosa TAC che poi era stata annullata e ora tornata in pole position … vorrei correre subito da Viola, ma il babbo ha deciso che ci va lui, visto che la notte lei ha bisogno di me e  lui non vuole che mi sfinisca… ma sto in negozio senza testa per lavorare, pronta a partire di corsa per il Meyer e … preparata (sieee) a passare diverse altre notti in ospedale.
Che almeno venga fuori una risposta!
E che Viola guarisca presto.

 

8 pensieri su “scrivo per non batter la testa nel muro

  1. Comprendo il tuo stato, CATE 😦 😦 Pensa se fosse in qualche altro ospedale… Certo l’ideale sarebbe non andarci mai però è sicuro che si trovi in buone mani. Nella certezza di non poter trovare parole per alleviare la tua angoscia vi mando un abbraccio forte ❤

    • il pediatrico Meyer è un’eccellenza nazionale, ma siamo pur sempre in italia (minuscola intenzionale) e in ogni caso ci lavorano persone umane e … “da un legno storto come quello di cui è fatto l’uomo non si ricaverà mai niente di perfettamente diritto”

  2. avevo già letto, ma risposto al telefono, circa la nave da crociera e noi che navighiamo in tempesta.

    Sei Bella Caterina, e non solo nelle spoglie… come mi dice anche sempre Monica.

    Lo stai dimostrando ora. E sono molto felice, – per la via “giusta”, che hai saputo trovare dentro te.

    mi dispiace non poterti essere più vicina.

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