Odiavo il Natale… no, odiavo la frenesia, il consumismo, le troppe luminarie, l’ipocrisia degli auguri forzati tra persone che durante l’anno manco si considerano… ora voglio il Natale, l’Avvento, l’attesa… un biglietto colorato, una preghiera e un fiocco oggi, un pensiero e una pallina domani, il presepe piano piano… voglia di pace, vita rinnovata, tenerezza e magia… per Viola per me per i miei sogni di bambina spezzati …e non mi importa se sono in anticipo. Iniziato l’albero per l’Avvento ambrosiano, anche se non siamo a Milano, non aspetto l’otto dicembre per il presepe.
Per anni niente, né albero né presepe. Voglia di fuga dal 23 dicembre al 6 gennaio. Fuga o ibernazione.
L’albero, per la prima volta da quando ero bambina e ci pensavano i miei, l’ho fatto quando è nato Bernardo. Solo l’albero e solo quell’anno. E pure piccino.
Il presepe l’anno in cui è nata Viola. Solo il presepe e solo quell’anno.
Poi, l’anno scorso, ricaduta in depressione e nessun addobbo.
Stavolta anticipo il tempo dell’attesa forte. E coloro, provo, cambio… tra doveri e fatiche, mettiamoci anche qualcosa di bello e luminoso!
La gioia di Viola è il senso.
E la mia non si vede, ma forse si sente… intanto cielo stellato, capanna e muschi… prove di lucine e Giuseppe e Maria e un angelo.
Non ho più Gesù bambino di terracotta, non mi voglio arrendere a quelli di plastica, ma dove lo trovo piccino come il mio presepe?
Cercherò il Bambino…
Dolce Viola 🙂
grazie per avermi fatto rivedere Fausto
Si sente 🙂 E per il Bambino c’è ancora tempo, tranquilla! 🙂 ( Però senza consumismo si perdono posti di lavoro)
… forse mi arriverà da Napoli 🙂
Un’amica mi cerca un piccolo Gesù Bambino di terracotta a San Gregorio Armeno…
Cara CATE, quanti ricordi questo brano, quanti inverni, col mio FABRIZIO DE ANDRE’…. quanto quanto tempo è passato, quando mi rifugiavo in un Natale crudele per me, che tentavo sempre – di tingere di tutti i colori. Il mio presepe naif non c’è più.. forse è rimasto il cielo stellato… – tutti gli alberelli made in china, giacciono ammuffiti nella cantina, troppo umida e non sono riutilizzabili…
però, qualcosa mi inventerò in questo nuovo NATALE… sarà un modo (nuovo, forse) di reinventarmi, di procedere, una sorta di nuovo rodaggio… qualche alberello piccino ce l’ho, statuine pure..
vedrò cosa fare.
Per intanto, TU BRAVA.
e VIOLA, il tuo premio.
Ti abbraccio forte forte.
Roberta
…nel bosco incantato di ogni tua idea… c’è il Natale che aspettiamo, anche.
Ti abbraccio forte e incarto d’argento e di lana il sogno di venire a Roma
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