Anche il diavolo si pente

…o si arrende?

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Era tanto che non mi divertivo così a uno spettacolo teatrale!
Sabato sera, lasciati a casa Viola addormentata e lo sposo a letto con la febbre, sono andata a vedere Anche il diavolo si pente, commedia in due atti scritta da Luciano Batazzi, marito della mia carissima amica Elisabetta e nuovo diacono in parrocchia. 

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I sette vizi capitali diventano, dal punto di vista dell’angelo caduto, le sue sette magie per strappare gli uomini a Dio e portarli a sé.
La sua prima magia è la magnifica SUPERBIA, il peccato preferito di Lucifero. A ruota l’AVARIZIA.

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Lucifero tenta di rovinare gli uomini (e le donne) con le sue magie, ma si accorge presto che i suoi oggetti di seduzione… ne sanno una più del diavolo! Con la LUSSURIA lo superano a mani basse. La dolce e casta Cristiana (interpretata da una spumeggiante Annalisa Marraccini), dopo essersi confidata col prelato (interpretato da Romano Dolfi), 

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riceve appena un suggerimento dal diavolo (davvero bravo anche come attore il nostro diacono autore teatrale, per me almeno una vera sorpresa, lo conoscevo solo come il colto, riservato, gentile consorte della mia compagna di yoga) e si scatena…via i vestiti da suorina, sciolti i capelli,  miniabito aderente, rossetto fiammante, tacchi alti e voglia di far la stella in uno show, a tutti i costi.

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Troppo anche per il diavolo! INVIDIA, GOLA, IRA, ACCIDIA… com’è facile traviare gli uomini…
E come superano il “maestro”… alla fine, il povero diavolo si rivolge all’Altissimo pregandolo di liberare il mondo dagli esseri umani.

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Si è pentito? O solo arreso? 

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Applausi per tutti

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e foto ricordo per me

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una merenda speciale

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e tra un mese è Natale. Che non c’entra o forse sì… e se non si fanno per i bambini i dolci a volte fanno male, ma se si preparano per loro e se si mangiano con loro non fanno neanche ingrassare. 

Che poi si gioca e ci si emoziona (Oreste e Viola incantati dalle lucine) 
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e una fetta tira l’altra e il pomeriggio è volato (che gioia conoscere i genitori del primo amico di Viola che viene a casa dopo l’asilo*) e mi stavo dimenticando che oggi è il mio onomastico, quello che festeggiava la bisnonna Caterina (in Piemonte) e per cui mi faceva gli auguri nonna Gabriella. 

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Gli altri, quasi tutti, mi fanno gli auguri per Santa Caterina da Siena, nonna me li faceva per Santa Caterina d’Alessandria.

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Santa patrona di sarte e studenti, filosofi e  mugnai, ceramisti e cartai…

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Auguri anche a me


*che Oreste abbia il sostegno sembrava un problema per qualche mamma prima ancora che iniziasse l’anno scolastico (“C’è un bambino col sostegno, disturberà? Rallenterà il programma?” di grazia, quale sarebbe il programma alla materna? Non è forse soprattutto imparare a stare con gli altri?). Possibile che ancora non sia chiaro come un bambino disabile porti doni e ricchezza in una classe? Un’insegnante in più, intanto, quella del sostegno. Un esempio di difficoltà da accogliere e conoscere senza paura… e tanto affetto

Avvento

peanuts

Odiavo il Natale… no, odiavo la frenesia, il consumismo, le troppe luminarie, l’ipocrisia degli auguri forzati tra persone che durante l’anno manco si considerano… ora voglio il Natale, l’Avvento, l’attesa… un biglietto colorato, una preghiera  e un fiocco oggi, un pensiero e una pallina domani, il presepe piano piano… voglia di pace, vita rinnovata, tenerezza e magia… per Viola per me per i miei sogni di bambina spezzati …e non mi importa se sono in anticipo. Iniziato l’albero per l’Avvento ambrosiano, anche se non siamo a Milano, non aspetto l’otto dicembre per il presepe. 
Per anni niente, né albero né presepe. Voglia di fuga dal 23 dicembre al 6 gennaio. Fuga o ibernazione.
L’albero, per la prima volta da quando ero bambina e ci pensavano i miei, l’ho fatto quando è nato Bernardo. Solo l’albero e solo quell’anno. E pure piccino. 

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Il presepe l’anno in cui è nata Viola. Solo il presepe e solo quell’anno.

mi si era sdraiato un pastore per una scossa di terremoto

E mi si era sdraiato un pastore per una scossa di terremoto.

Poi, l’anno scorso, ricaduta in depressione e nessun addobbo. 
Stavolta anticipo il tempo dell’attesa forte. E coloro, provo, cambio… tra doveri e fatiche, mettiamoci anche qualcosa di bello e luminoso!

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La gioia di Viola è il senso.

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E la mia non si vede, ma forse si sente… intanto cielo stellato, capanna e muschi… prove di lucine e Giuseppe e Maria e un angelo.
Non ho più Gesù bambino di terracotta, non mi voglio arrendere a quelli di plastica, ma dove lo trovo piccino come il mio presepe?
Cercherò il Bambino…

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Super Luna, la sera dopo

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Sì, era ieri sera la straordinaria coincidenza di plenilunio e perigeo lunare, ma non è meno bella stasera la nostra magnetica sorella in cielo.

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Ier sera poi la fotografavano tutti, più o meno, con belle e potenti macchine reflex o con il cellulare, mentre la mia piccola compatta digitale aveva la batteria scarica come me. Freddo, sonno, digestione del lutto… ier sera non mi ero preparata in tempo per l’evento.
Le immagini catturate dai veri fotografi sono inarrivabili, ma con i consigli giusti anche una dilettante senza grandi mezzi qualcosa può combinare…

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La mia nuova amica, portata da Anna al matrimonio per farci qualche foto come si deve (e presto mi farà avere la chiavetta o il disco con le immagini delle nozze…), oggi pomeriggio mi ha chiamata e le ho chiesto qualche dritta per beccare Sorella Luna senza effetto pallina da ping pong sotto lampadina. Abbassare ISO ecc…

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Grazie, Viola! Sì, anche la fotografa che non è gelosa dei trucchi del mestiere si chiama Viola, come la mi’ bimba, per questo la chiamiamo “Viola grande” (non solo perché è una grande, davvero, una forza della natura!), 

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forse per questo è scattato subito un bel feeling con Viola piccola?
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E se le foto della cerimonia mi fanno ancora commuovere, alcune foto scattate da Viola P. al Fuoco Matto mi regalano sorrisi


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(Anna, con chi l’avevi?)


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sms dell’angelo briaho durante il pranzo al Fuoco Matto:  “…ti adoro per il coraggio (salto qualcosa di troppo personale)…e con te c’è un uomo fantastico
Sandro: “Oh, o chi è quest’uomo fantastico?”
Il Norfo: “O Sandrino, Simone parla di me, ovvio”

un ultimo saluto

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sono riuscita a venirtelo a dare. Un ultimo saluto e un po’ del mio bouquet nuziale, con qualche foglia colorata di autunno. 
Erano diversi anni che non tornavo alla Badia.
Mi ha fatto male al cuore vederne la facciata coperta da teli e impalcature, l’ingresso sbarrato (si entra in chiesa passando dai locali dell’Università Europea). 

Bella, sempre incredibilmente bella la vista da quello spiazzo …
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Una sigaretta in solitudine, sopraffatta dall’ondata di emozioni e ricordi.
Seduta su quelle pietre, da piccina, interrogavo sui massimi sistemi il povero Padre Balducci… poco più in là, nella via dei Roccettini, l’incidente d’auto che per un soffio non mi ha fatto scoprire se di là c’è qualcosa o meno (me la cavai con una notte di coma per la botta in testa, una clavicola rotta e qualche cicatrice ormai quasi invisibile), volti del passato appena cambiati dal tempo (amici dei tempi dell’università, vecchi compagni di catechismo, un caro amico scampato a un brutto colpo, un amore passato un tempo negato e ormai svanito…), presenze nuove, continuità di affetti con pochissimi, folla di vite e visi e mani e lacrime e sorrisi tirati…

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Guardare avanti, indietro non si torna, il passato è una terra straniera…
Ma senza dimenticare, senza scordare, senza lasciar cadere dal cuore e dalla mente chi ci ha dato tanto. Il sorriso di Padre Sergio quando mi ha vista e riconosciuta nella folla durante il funerale di Padre Buonsanti… mi faceva catechismo, mi preparò lui alla Prima Comunione. Grazie, Sergio, grazie Padre Sereni… mi tornano in mente tante tue parole sulla paura e il mistero, sull’anima che nessuno ci può strappare pur torturandoci il corpo, sulla speranza e l’amore, sul conflitto tra ragione e ragione (quasi mai tra ragione e torto).
E poi Tommaso, Simone, Marinella, Giuseppe, Stefano… riabbracciare in un pomeriggio persone che volevo rivedere da tanto tempo senza mai trovare un momento è stato un regalo commovente di Peppe. Ci voleva la tua morte per farci ritrovare insieme finché siamo vivi!

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Dopo il funerale, prima di tornare a casa a stringere sposo e bimba, la vita che continua, ancora un momento di respiro in solitudine. Tutti andati via, chi resterà con Padre Sereni alla Badia? 
Voglia di luce, calore, vita nuova.
Stasera preparo lo spazio per il presepe e inizio a decorare l’albero… quest’anno lo voglio il Natale

Addio Peppino, ciao Buonsa…

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ormai è qualche anno che non frequento la Badia Fiesolana, dove sono cresciuta…tanti ricordi di me bambina, del babbo impegnato in convegni e conferenze, di Padre Balducci (di cui da ragazzina ascoltavo le omelie per poi uscire dalla chiesa con un atteggiamento un po’ odioso, piccola snob giustificata soltanto dall’età della ribellione: in chiesa solo per le parole di un intellettuale, snobbando la messa, snobbando il suo essere ministro della Parola… mi dispiace, ma ci siamo passati in tanti, credo) e delle mie domande assurde e delle risposte enigmatiche di quel grande uomo di Dio.
Quante volte mi sono fermata a parlare con padre Sergio o padre Giuseppe nel chiostro…

Di I, Sailko, CC BY 2.5, Collegamento

(foto di  sailko)

Non ho foto di Padre Buonsanti giovane, ma come era bello! Oltre che coltissimo, intelligente, spiritoso e buono. Ieri trovata una sua foto abbastanza recente, accanto all’amico di mio padre, Andrea… 

Leggere della sua morte dal giornale è stato un colpo. Sapevo che stava molto male, era in coma da giorni… però babbo Lodovico non ha avuto cuore di darmi subito la notizia. E ho passato il sabato pomeriggio a ricordare e piangere, appena sola… tra un gioco con Viola e le faccende di casa. La sera, con Viola addormentata, lo sposo rassegnato a giocare da solo per indisposizione mensile della consorte, solo lacrime e ricordi.

badia-fiesolana211 novembre   2016,
a Firenze è deceduto

P.  Giuseppe    Buonsanti

persona mite e umile
pur nella sua profonda cultura classica.
Benvoluto e ricercato dai
numerosi ex alunni.

Ci stringiamo, nel dolore e nella preghiera,
ai suoi familiari
e a tutti coloro che lo hanno frequentato

Aveva 75 anni di età e
59 di dedizione all’Ordine delle Scuole Pie.

Il Signore lo accolga fra i giusti del Suo Regno.

Riposi in pace e protegga le Scuole Pie.

Le esequie si celebreranno
domenica 13 novembre, alle ore 15.30,
nella Chiesa della Badia Fiesolana.

Era professore anche al liceo Michelangelo, ma in una sezione diversa dalla mia.
I miei anni di liceo sono stati nella sezione A, con la famigerata Signorina Asselle, mentre il Buonsa insegnava nella F.
E tutte le ragazze di quella sezione del Miche se ne innamoravano (era proprio bello!).

Per me era un amico (amico del babbo, ma presto anche mio), un padre spirituale, una presenza buona. Mi dispiace essermi allontanata per tanti anni… e ormai non potrò più tornare a salutarlo e a ringraziarlo. Merito suo se, in piena crisi mistica prima dell’allontanamento dalla chiesa (mi sono riavvicinata da poco tempo e mi sono rivolta alla parrocchia assegnata dal destino e dall’indirizzo di casa), non iniziai neanche il percorso per diventare suora. Volevo prendere i voti e Padre Buonsanti: “Caterì, ma stai scherzando? Questa dicesi fuga dal mondo, tu di vocazione manco uno straccio”.

Avevi ragione, Peppe

…to the end of love

Sono passati due anni. E il ricordo di quella mattina di novembre è un lampo feroce.
Era martedì 11.11 …

11 novembre 2014

rosa bianca per nonna

Stamattina è morta la mia nonna.
Non ho fiato che per piangerla, distratta solo dalla monella amorosa … ora che Viola dorme, nessun riparo alla piena del dolore.
Non era giusto che soffrisse ancora, ormai ridotta a pelle e ossa e dolori e smarrimenti… stava perdendo anche la memoria, lei, la donna più intelligente che abbia conosciuto. Non potevo chiederle di resistere ancora, ma già mi manca.
E il vuoto che ci lascia non si può raccontare, il pieno di amore che ci ha dato ci dovrà bastare per trovare almeno una briciola del coraggio che sempre ha dimostrato nei suoi 104 anni di vita senza risparmio di sé.

Due guerre, tre figli, tanti alunni, tanti nipoti e … anche bisnipoti. Sei riuscita a veder nascere Viola, la prima bimba della tua prima nipotina.

2.3.2013 con Gabriella e Viola a casa di nonna

E l’hai vista imparare a camminare, contare, ridere, cantare… anche se non ho foto recenti con te e lei insieme. Stavi male.
Ti ricordo con la luce strana che ci abbracciava  l’anno scorso tutte e tre, tre generazioni di donne innamorate della musica e dei colori…

14.7.2013 con Viola da nonna Gabriella luce strana

Stamattina la notizia della morte di Leonard Cohen… non faccio che ascoltarne le canzoni tra un dovere e l’altro. La mia preferita è quella amata da tanti, ma la prima canzone che me lo fece amare era Nancy. Me la fece scoprire il soldatodelregno che mi insegnò a riconoscere le fonti di tante canzoni del mio adorato Faber. Come Suzanne  (cantata da De André).

Ma il pensiero viaggia ancora a Gabriella… e a quanto desiderava che mi sposassi in chiesa.
Ecco, nonna, sono sposata anche davanti alla Chiesa con Sandro.

Indossavo qualcosa di regalato,

il vestito di Roberta

il vestito di Roberta

 

qualcosa di prestato,

le perle dell'acconciatura

le perle dell’acconciatura

qualcosa di nuovo,

la "stola" rosso fuoco

la “stola” rosso fuoco

qualcosa di vecchio, qualcosa di blu…

la sottoveste di Nonna Gabriella e una giarrettiera col fiocco blu

la sottoveste di Nonna Gabriella e una giarrettiera col fiocco blu

Nonna Gabriella, al mio matrimonio religioso c’eri davvero anche tu

 

oggi sposi…

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ancora.

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E sempre

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e per sempre.

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Con una nuova vita già presente a darci gioia e fatica,

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impegno e felicità… 

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Con gli amici più cari, amici nuovi, amici presenti col cuore e amici vicini anche fisicamente.
Con la famiglia che già siamo …


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con la gioia di vedere fuori di casa e sorridente il mio babbo (che regalo! Grazie)
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Con un pranzo solo noi sposi, figli e testimoni…

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Con il sorriso di Manu che era così piccolo dodici anni fa, quando ci siamo sposati in Comune.

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Con qualche ruga in più intorno agli occhi, ma la voglia di gustare ogni sorso di vita

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P.S. c’è anche un video  del brindisi in sala parrocchiale e un video dell’accoglienza

 

fedi rinnovate

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6 Novembre 2004, Sala rossa di Palazzo Vecchio, fedi di oro bianco col giglio su cuscino viola per le nozze civili.
Dopo 12 anni, festeggiamo l’anniversario con il matrimonio religioso. Emozione, tanta.
In Comune ero vestita di viola chiaro, fuori, dopo il rito civile, sciarpa viola della Fiorentina.
In chiesa sarò vestita con l’abito nuziale di Roberta… che regalo commovente e unico! (per questo era venuta a Firenze… per portarmi l’abito da Roma, il suo vestito non bianco, ma chiaro e bellissimo, semplice, elegante, speciale…GRAZIE).
Di viola ci sarà Viola, il nostro amore diventato persona nuova (mi farà da damigella la treenne convinta di sposare la sua mamma)

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E una signora della parrocchia brava a cucire mi ha regalato l’orlo al vestito (“quanto ti devo?” “sii felice”), la ragazza che lavora in un centro estetico vicino casa mi ha regalato la french manicure (“quanto spendo?” “Auguri!”), un’amica finora virtuale verrà da Livorno per pettinarmi e adornare Viola… insomma, per ora ho pagato solo bouquet (non di fiori) e scarpe nuove.
Commossa da tanti doni, felice da sentirmi scoppiare il cuore per il regalo più grande… grazie, Amore

Succisa virescit

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La storia dell’Abbazia di Montecassino insegna. Si può ricostruire e rinascere, sempre.
montecassinoE questo è l’augurio per la Basilica di San Benedetto e tutta la terra devastata dalle scosse che non smettono. Rinascere.

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Cripta della Basilica di San Benedetto di Norcia, prima del sisma del 30 ottobre 2016 (foto di Silvio Sorcini)

Certo, il terremoto inquieta e squassa, la scossa del 30 Ottobre è stata la più violenta dal 1980,

Cartina con epicentro della scossa di questa mattina di magnitudo 6.5 e localizzazione dei Comuni più vicini (88mm x 90mm)

vedere la Basilica di San Benedetto in questo stato è triste e terribile… 

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però, mentre il terremoto in Irpinia fece quasi 3000 morti, stavolta non è morto nessuno.
E questo qualcosa deve significare.

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Nel giorno in cui si ricordano i cari defunti, voglio onorare la vita che sempre, anche recisa alla base, trova il modo di mettere nuove gemme e rinverdire.

E gioco con Viola, ballo, rinnovo la casa (senza scordare chi la casa l’ha persa, proprio per chi non l’ha più voglio amare la mia e trattarla meglio… con gratitudine), tengo in cuore le cose belle e cerco di nutrire la speranza.
E mi sciolgo dal silenzio su quel che faremo il 6 novembre… per l’anniversario di nozze, ci sposiamo!
Dopo dodici anni dal matrimonio civile in Palazzo Vecchio, domenica lo faremo in chiesa. Meglio tardi che mai.
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Testimoni amici cari e Manu, damigella la piccola Viola, fiore d’inverno, miracolo insperato.

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Grazie