Khaled al Asaad aveva quasi 82 anni. Da mezzo secolo si prendeva cura del patrimonio artistico di Palmira.
Era il custode della culla della nostra cultura.
Un archeologo esperto, un uomo anziano, saggio, dignitoso, ospitale e gentile come sono i veri figli del deserto.
Chi l’ha sequestrato, torturato, ucciso, esposto con la testa mozzata perché non voleva tradire il suo compito sia maledetto.
Chi lo ha ucciso ha ferito tutta l’umanità.
Khaled al Asaad era un musulmano, è stato barbaramente ucciso dai terroristi dell’Isis.
Come tantissimi altri musulmani. Ucciso da chi non ha il diritto di tirare in ballo alcun dio per certi orrori. Terroristi, mercenari, pedine sfuggite al controllo di chi li ha armati… di certo non musulmani, non religiosi.
Khaled è stato ucciso perché ha deciso di difendere l’arte, la storia, la cultura, la bellezza.
Storia, cultura, bellezza nate da incontri tra popoli, da scambi, relazioni, commerci, contaminazioni.
Non dimentichiamolo.
Ieri a Firenze un drappo nero di lutto da Palazzo Vecchio e il Nettuno oscurato…
Gesto simbolico, forse inutile, ma necessario.
❤
Uccidono anche senza armi, basta affittare un furgone e la strage è servita