Il Papavero è un bambino che gioca spensierato.
È un’anima libera al vento. È il sogno, la perdizione, l’oblio…
adesso mi affaccio sui prati e non ci sono più.
Il Papavero era la mia stagione preferita.
Un regalo per i miei pensieri…
tutti i giorni perché semplicemente, ebbene sì!
SEMPLICEMENTE ovunque.
Sui bordi della strada e negli angoli incolti.
Dolci carezze di una fata volata via… baci… melodie.
Mi mancano.
…anche sui mucchi di calcinacci abbandonati. I papaveri.
Una piccola speranza di colore quando tutto è nero.
Alcuni giorni fa sono arrivato a paragonare questi fiori come mano di Dio
Adriano Locci
Papaveri in dono dal Mago della luce, Adriano… grazie!
Amo i fiori in foto, vivi e belli come nessun fiore reciso.
Come la rosa bianca che mi ha inviato un altro amico, lontano solo nello spazio, sabato scorso prima della Cresima.
Come gli alberi nei giardini troppo assolati dove gioca la mia Viola nata d’inverno,
pelle chiara troppo presto arrossata dal fuoco della nostra stella, pelle chiara come quella del suo babbo
ma così felice tra scivolo e altalena…
Gratitudini in silenzio alla fine di una lunga domenica d’estate piena
E così felice Viola con i suoi genitori ❤ ❤
è una bambina gioiosa, spero sia sempre innamorata della vita e felice quanto possibile in questo mondo. Amata, amata come ora da noi