…impermanenza

Kathmandu prima del sismaKathmandu prima del terrificante terremoto del 25 aprile…

katmandu_05-738x355dopo tre giorni l’immane catastrofe non consente neanche una conta delle vittime, si temono altre migliaia di morti, senza contare i feriti, i dispersi, gli sfollati, chi ha perso famiglia, amici, casa, tutto.
Dispersa e spazzata via tanta bellezza.

Come un tragico ripasso del senso dei mandala.

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“Il mandala è, nel contesto della cultura buddista, qualcosa di più di una potente metafora dell’impermanenza di tutte le cose. Esso è, prima di tutto, una pratica, un esercizio spirituale attraverso il quale il monaco impara a guardare la realtà per quello che essa è in realtà: un fenomeno passeggero, impalpabile e non racchiudibile all’interno di una forma data una volta per tutte. Quello che colpisce della pratica devozionale del mandala non è tanto il tempo che si impiega per la realizzazione dell’opera (spesso anni), quanto, piuttosto, il fatto che una volta che questa è ultimata il monaco, con un gesto perentorio della mano, lo distrugge.
Abbiamo utilizzato il termine “distruggere”, ma tale termine è quanto di più lontano da ciò che il monaco compie. E’ vero, infatti, che il mandala viene cancellato, ma questa cancellazione è piuttosto il risultato di un atto creativo che non di un atto di distruzione. Con il suo gesto, infatti, il monaco si rende consapevole della fugacità di tutte le cose e di se stesso. Tanto più grande sarà stata la pazienza e l’amore profusi nella creazione del mandala, tanto più forte sarà il gesto, tanto più significato il lascito nella vita spirituale del monaco che l’ha compiuto e, in conseguenza, a tutto il mondo di cui il monaco fa parte.
La distruzione del mandala è, allora, un atto costruttivo, la creazione artistica viene, sì, cancellata, ma ciò porta ad una produzione di senso per il monaco che lo compie.
Nella cultura occidentale, che nell’opera d’arte, ha sempre visto la produzione di un qualcosa in grado di sopravvivere all’autore che l’ha prodotta, il gesto votivo della distruzione del mandala, che, non dimentichiamolo ha forti valenze devozionali, solletica molto la sua curiosità. Se è vero, come afferma Bazin, che il cinema è la messa in scena della morte, allora, non esiste media più idoneo per rendere il senso ultimo della stessa pratica buddhista (a parte, forse, la musica che esiste nel solo spazio dell’esecuzione, cioè nel momento stesso in cui, esistendo, cessa di esistere). Non è un caso, allora, che il mandala sia centrale in due film che, in modi e tempi diversi si sono interessati alla cultura buddhista: Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci e Kundun di Martin Scorsese. (…)” (da Il mandala infranto)

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Quando il mandala è completato, il rituale prevede che venga distrutto a simboleggiare la natura transitoria della vita materiale. Per questo motivo, i materiali non sono mai utilizzati due volte. Anche questa operazione viene eseguita secondo un cerimoniale che prevede un ordine specifico per la rimozione dei vari simboli.
La sabbia viene raccolta e custodita in un apposito contenitore, poi avvolto nella seta
La sabbia dipinta del mandala viene utilizzata per riconsacrare la terra e i suoi abitanti.
Alla fine la sabbia viene affidata alle acque di un fiume o a qualsiasi altro tipo di acque mosse, per ricongiungersi alla natura.

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Pur consapevoli della transitorietà del tutto, non essendo cultori dell’impermanenza, si resta difficilmente impassibili davanti a tanta devastazione…

Nepal dopo il terremoto

il Nepal farà fatica a rialzarsi, milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuto.

preghiere per il Nepal

Fino al 10 maggio con un SMS o una chiamata da fisso al 45596 è possibile sostenere gli aiuti che UNICEF e WFP (Programma Alimentare Mondiale) stanno fornendo alle popolazioni del Nepal. L’importo viene interamente devoluto alla popolazione.

 

Da Internazionale:

Il terremoto che ha colpito il Nepal tra il 25 a il 26 aprile, con due scosse di 7,9 e 6,7 gradi, ha distrutto villaggi, causato il crollo di numerose case e monumenti nella capitale Kathmandu. Secondo l’ultimo bilancio i morti sarebbero almeno 3.800, i feriti più di seimila. Migliaia di persone sono ancora sotto le macerie e ai superstiti non è garantito l’accesso ai servizi essenziali.

Le organizzazioni umanitarie sono già sul posto per aiutare la popolazione. Una lista delle ong che si possono sostenere con una donazione:

Agire, l’agenzia italiana di risposta all’emergenza, ha attivato un appello di emergenza per la raccolta fondi, attraverso cui quattro organizzazioni della rete, Action Aid, Cesvi, Oxfam, Sos Villaggi dei Bambini, possono fornire i soccorsi nelle aree dove l’impatto del terremoto è stato peggiore.

La Croce rossa ha attivato una pagina dedicata al ricongiungimento dei familiari delle vittime del terremoto. I familiari hanno la possibilità di inserire i dati dei propri cari in maniera tale da essere allertati in caso di ritrovamento. Si può anche sostenere l’intervento in loco con una donazione.

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) fornisce servizi di prima assistenza per le persone rimaste senza casa dopo il sisma, come tende, lampade solari, acqua potabile.

L’Unicef ha mobilitato i suoi operatori per garantire protezione ai bambini colpiti dal terremoto, con l’invio di tavolette per la potabilizzazione dell’acqua, kit per l’igiene, teloni e scorte alimentari.

L’organizzazione Save the children ha lanciato l’allarme per il rischio ipotermia per decine di migliaia di bambini. L’ong sta intervenendo con distribuzione di ripari, kit igienici, di prima necessità e kit per neonati, per sostenere le donne che hanno appena partorito.

Medici senza frontiere (Msf) sta inviando otto squadre di personale medico e non medico con materiali chirurgici, cliniche mobili, acqua, servizi igienico sanitari e generi di prima necessità.

Amici dei bambini (Aibi) lavora in Nepal dal 2006 con progetti nella valle di Kathmandu, dove il numero dei bambini a rischio di abbandono e abbandonati è altissimo. Per il terremoto ha aperto un centro di prima accoglienza per la distribuzione di acqua e generi alimentari.

La Caritas ha avviato una raccolta di fondi per sostenere le famiglie più vulnerabili, con minori, anziani e disabili.

L’ong italiana WeWorld opera in Nepal, da dove arrivano i racconti dei cooperanti sulla situazione del paese: servono acqua, cibo e cure mediche.

Quarantaquattro anni, in fila per sei col resto di due

Anche se per le candeline sulla torta me ne sono stati addebitati solo quattro.

22 Aprile 2015 CateViolaSandroLodo

Grazie a babbo Lodovico e a mamma Maria Grazia che hanno scelto di mettermi al mondo. Grazie a chi mi ha fatta crescere, gioire, soffrire, imparare a camminare, ballare, cantare, parlare, piangere, lottare…
Grazie a chi mi ha salvato la vita quando l’ho fuggita maldestramente… forse chiedevo solo “aiuto”.
Grazie a chi ha fatto un pezzetto di strada con me.

Grazie a chi mi ha sbattuto porte in faccia insegnandomi che il mondo non va come voglio io…
Grazie a chi mi ha fatto assaggiare la violenza e il male, per cercare il bene. E capire un pochino chi subisce violenza e ingiustizie.

Grazie a Chi mi ha chiamata alla vita e continua a darmi fiato, forse devo ancora dare qualcosa a questo mondo…
Grazie a chi mi ama ogni giorno.
Grazie a chi mi chiama “mamma” e mi ruba il cuore. E il sonno. E il computer.

Sono contenta di invecchiare, perché l’alternativa non mi garbava… morire giovani è una cosa che può attrarre da ragazzini, poi passa.
Grazie a tutti per gli auguri che dalla mezzanotte mi stanno facendo emozionare, alcuni fanno il solletico, altri sono come un abbraccio…

22 Aprile 2015 Viola in sms

Grazie per i fiori e i regali e le parole, anche se il regalo più dolce è stato di due parole sole: Viola quando ha visto la torta in tavola, nella cucina dei miei, mi ha guardata e ha cinguettato “Auguri, mamma!” (mentre ancora stamattina sosteneva fosse il suo compleanno, tanto per cambiare… ogni festa è la sua)

Eduard e Viola

A lei, che è il mio regalo più bello, auguro di non perdere mai la sua voglia di giocare, vivere, crescere

Viola in altalena

Beati i bambini, che non guardano al colore della pelle, non chiedono i documenti o dove sei nato e da chi, ma solo se hai voglia di giocare insieme… che tu venga dall’Egitto come Hany

20 aprile 2015 Viola e Hany

o dalla Romania, come Eduard

Viola e Eduard

In tutta questa gioia (messo tra parentesi, almeno per un giorno, il mondo che no, non va come vorrei io), mi manca chi non c’è. Primo compleanno senza gli auguri di nonna Gabriella, ma la sento vicina, anzi… è dentro di me

da piccina tra nonno Giuliano e nonna Gabriella

vite spezzate, non clandestini

barcone immigrati

L’immane dramma che ancora una volta ha riempito di cadaveri il Mediterraneo non è la prima tragedia annunciata nella cronaca dei viaggi per l’Europa, purtroppo non sarà l’ultima.
Sembra sia la peggiore per il numero di vite umane spezzate, per ora.
Possiamo sperare che non si ripeta se non cambiano le condizioni? Se ogni altra via di fuga da guerre, miseria, persecuzioni, fame vera è negata, se è negato l’accesso lecito alla possibilità di una vita migliore o semplicemente alla vita?

Basta con il simulacro di cordoglio di un momento, basta con le accorate dichiarazioni senza seguito…
Basta, soprattutto, basta coi rigurgiti di odio razzista, vi prego!
Non ho soluzioni da proporre, non conto nulla, non conosco tutte le leggi… riconosco la Legge del mare: in mare si soccorre chi è in pericolo di vita, si porta aiuto, non ci si immagina neanche di affondare barconi carichi di umanità in cerca di pane, pace, speranza di vita.

sbarcate a Lampedusa

Chi tenta di sbarcare in Italia, difficilmente sognava l’Italia… Amahr, venuto dal Sénégal, mi racconta spesso che voleva andare in Francia, ma come ci arrivava? Ci scambiamo qualche parola davanti a un caffè (lui, anzi, vuole il cappuccino, così si tira su anche con latte e zucchero nei suoi giri quotidiani a cercar di vendere accendini e fazzoletti, calzini e mollette per i panni. A volte gli compro fazzolettini di carta che al supermercato mi costerebbero un decimo, ma che a lui rendono meno amara la mattinata, a volte gli offro la colazione, almeno quella resta a lui), più di una volta mi ha aiutata con il passeggino, sorride a Viola e pensa alla sua bambina rimasta là… sarà una donna ormai. E pensa ai suoi fratelli che non ce l’hanno fatta.
E pensiamo insieme ai nostri fratelli e sorelle che non ce la fanno.

fiori in mare per i morti

Lettura consigliata tra i tanti articoli visti stasera: Quei ragazzi divorati in mezzo al mare…

Meglio in teatro che ladri…

11 Aprile 2015 ViolaPopViolaPop o, meglio, “Violapoppe” come diceva Borja Valero al telefono dal privé della coppe, non è stato soltanto uno spettacolo divertente, commovente e ironicamente surreale. ViolaPop, lo spettacolo in scena al Teatro Puccini di Firenze venerdì 10 e sabato 11 Aprile 2015 (perché una serata sola non bastava, biglietti subito esauriti per la prima, ma, a dirla tutta, per tutti noi esauriti ci vorrebbe qualche replica ancora, come terapia di mantenimento), rimescolando emozioni e ricordi, paure e speranze di una tifoseria indomabile e pluribastonata da Madama Sfortuna, ci ha fatto da psicoterapia di gruppo, con lacrime agli occhi dal ridere e sorrisi affiorati tra brividi e lacrime, tra “London calling” dei Clash e i cori dello stadio, tra un violino e la memoria vivida del gol di Bati a Wembley , la lista della spesa,  

11 Aprile 2015 Post it Violapop

la sciarpata finale (sì, in teatro ho portato la sciarpa magica indossata tante volte in Curva Fiesole, dalla C2 con Nicodemo e Longo al ritorno in serie A e successivi alterni rovesci di fortuna e delusioni, sogni europei e provinciali soddisfazioni),

22 ottobre 2011 col Norfo in Curva Fiesole

l’occasione di riabbracciare finalmente il Norfini (aveva lasciato i suoi guanti da neve in ospedale, quando è nata Viola e per due anni e passa sono rimasti a casa nostra dal reparto Maternità, anche se ci siamo rivisti al volo in qualche momento poco felice), Scaccomatto (sua la foto del trio ricostituito Lorenzo64, Cateviola e Nuta a cena prima dello spettacolo), tanti amici in sala e incontri per via,

11 Aprile 2015 Norfo Cate Nuta

…come i’ Pelle e Chiara, correndo a piedi verso il Puccini in via Baracca dopo la pizza da Tito. E i’ Pelle mi ha consegnato spilla e adesivo di Radio Tegame, dove da un po’ di tempo canto anch’io (da “Guarda che luna” alla “Vie en rose“, passando per “Geeg Robot d’acciaio”)

11 Aprile 2015 Phavitudine

e la grande Monica Ceccatelli (presidente di Piccino Picciò) e i’ Baratti (Barattistuta, leader vulcanico degli Alterati Viola) e, in sintesi, la Curva Fiesole in trasferta sulle poltroncine di un teatro a godersi la musica dal vivo di Alessandro Nutini e Andrea Orlandini (il Nuto e l’Orla della Bandabardò) e le battute geniali di Ben, ma pure la garbata simpatia del giovane Dovellini e il talento di Leonardo Venturi.

11 Aprile ViolaPop scenografia

Insomma, che confusione… Salah perché ti amo!

 11 aprile 2015 Violapop finale

p.s. il Maestro Borja Valero era davvero presente in sala, non sabato sera, ma venerdì, alla prima.
p.p.s. la partita di domenica a Napoli è andata come diceva Giancarlo (che in noi convive sempre con Gianfranco, quello che sogna e gode anche se un si vince una coppa neanche dal gelataio), ma passare un’altra serata a rammemorare Nicodemo e Longo o a scherzare sulle pagelle di Cois… non ha prezzo

…alla vita

girasole

Pietra rotolata via, sepolcro vuoto, porte chiuse di paura scardinate e spalancate alla vita.
Per crucem ad lucem

Oggi si festeggia la luce.
Oggi, per chi ci crede, la Vita chiede: “morte, dov’è la tua vittoria?”

E si canta e si stringono mani, si allarga il respiro, si alza la testa come un girasole.
Si mangia cioccolato e si aprono uova con sorprese, simboli di vita nuova.
E una nuova vita cresce, ama, ride, piange, strilla, gioca, chiama e reclama ascolto, pazienza, amore, energie…

2 Aprile cavallino a dondolo

Volevo fare un regalo a Viola, a lei che è il regalo più bello che mi abbia fatto la Vita, ma non potevo comprarle il cavallino a dondolo con cui si è divertita tanto nel negozio delle “fate ignoranti”… poi però mi hanno dato un pacchettino per lei, regalo delle “fate”: un gufino cucito a mano (Viola adora i gufi) e un librino di stoffa.

3 aprile regalini fate ignoranti

Grazie

Ecce …ovo 🙂

4 Aprile Vigilianell’attesa e nel silenzio, resistere a quel profumo… (uovo di cioccolato fondente fatto in casa da mia madre).
Poi la mattina della festa

5 April 2015 Pasqua ovo e colombinae lo stupore di Viola davanti ai pulcini…

5 April 2015 Pasqua pulcini nell ovoanzi, “pulzini..pio pio pio”

5 April 2015 Pasqua Viola e i pulciniBuona Pasqua di Resurrezione a tutti

5 April 2015 Pasqua Viola e ovo

 

Light it up Blue

Paris blue

La paura assume le sembianze di mostro e divora giorni, affetti, rapporti umani. Desertifica e attacca. Più siamo soli più attacca. Soprattutto la paura di sapere, di dare un nome a qualcosa che accade. Ma quando la paura ha un nome, ha anche volti di persone con le quali la possiamo condividere. Non ci sono soluzioni definitive, ma strategie, che già qualcuno ha trovato e che mette a nostra disposizione. La stessa strada maestra, anche se percorriamo sentieri diversi. Il momento, il modo e il tempo in cui viene restituita una diagnosi è fondamentale. E’ come cadere, ma per rialzarsi e provare a camminare di nuovo. Certo, con modalità diverse, aggiungendo compagni di viaggio che conoscono bene la strada, ai quali daremo la mano per sentirsi più sicuri.
Il nostro pensiero dedicato al 2 Aprile Giornata Mondiale per la consapevolezza dell’autismo.

(Piccino Picciò Onlus Associazione genitori neonati a rischio)

aspen in blueIn tutto il mondo, oggi, città con edifici e monumenti illuminati di blu per fare luce e dare voce … contro gli “spettri” dello spettro autistico. Non è nel silenzio, nella paura e nella solitudine che si affronta.

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 Anche in Italia.

2 Aprile GM dell autismo

p.s. Viola sta guardando e manda bacini a tutti i bambini e alle stelle blu (sul suo lettino lenzuolo e cuscino con stelle blu)