22 mesi di te, piccola Viola scalciante.
Ventidue mesi da quella notte di ghiaccio fuori e fuoco dentro… eri così piccina e avevi tanta fretta di nascere, ti sei arrampicata fino al mio cuore e non mi hai più lasciata, niente incubatrice o biberon, ti sei fatta bastare il mio seno per zittire chi ci voleva tenere più a lungo in ospedale per via del tuo peso scarsino…
e oggi ti devo rincorrere, curiosa di tutto,
tenera con chi vuoi, solo quando vuoi,
sempre con il tuo Doudou,
buffa, attrice, compagna di giochi inventati…
(è stato bello giocare all’estate nei giorni di pioggia senza tregua, ci bastavano gli occhiali da sole e le scarpe estive in corridoio)
pensosa, innamorata dei gufi,
colorata come le foglie d’autunno
luce della mia vita, conforto del tuo babbo,
monella scatenata e affettuosa, raggio di sole per il centenario al giardino con il suo assistente filippino (il tuo grande amico, che ora chiami “John”, prima “palla” – perché ti faceva sempre giocare a pallone – si chiama Jonathan),
amica degli alberi, come la tua pazza mamma,
e del telefono, a differenza della tua mamma.
Tanti auguri, amore mio, continua a crescere come sai e vuoi. Per te ci sarò sempre, fino a che avrò respiro. Respiravo anche per te, quando eri nella mia pancia, ora respiro per te, per esserci quando mi cerchi, per sentirti vivere, ridere, piangere, rispondere “Porto” (invece che “pronto?”) a un telefono finto, forse sognando il mare, la nave, un viaggio…
Auguri, Viola, vita nuova ancora
che amore di piccola: come cresce!
❤
(e speriamo di vederci presto)