…no, non smetterò di pensarci, non riesco a smettere di piangere per come è morto a Firenze un amico, un fratello, un figlio, un babbo.
In tasca aveva bustine di miele… perquisito DOPO la morte, ormai all’ospedale…
Come, dopo la morte, gli hanno perquisito la macchina (e non si capisce il motivo, dato che non aveva fatto un incidente, anzi, poiché si sentiva male, aveva lasciato l’auto e aveva chiamato un taxi, chiedeva aiuto, CHIEDEVA AIUTO) e… copio dal verbale dei carabinieri divulgato dalla famiglia di Riky:
“L’interno si presentava decisamente sporco e disordinato con vestiti buttati alla rinfusa all’interno di una busta, giocattoli per bambini, lattine aperte e parzialmente consumate, resti di cibarie ed uno spazzolino da denti con tubo di dentifricio“.
(strano, molto strano per il babbo di un bambino di due anni!)
Non smetteremo di chiedere per il Maghero la giustizia che merita, siamo ormai tanti, una famiglia di cuore in cui si ritrovano amicizie perse di vista.
Non posso smettere di piangere quando sento Andrea nell’intervista per il sito di Firenze:
Non trattengo i sorrisi per le belle persone che il nostro “angelo “(un angelo disordinato, esuberante, con le sue debolezze, non un santo né un santino, eh!) mi ha fatto incontrare o ritrovare.
Ieri mattina Chiara mi ha portato Riky sul cuore. Siamo cresciute insieme (lei più piccina di me, figlia di un’amica e collega del mi’ babbo), ci siamo ritrovate nella richiesta di verità e giustizia per Riccardo Magherini.
Mi tengo Riky sul cuore e stringo la mia bimba di neanche due anni che saprà da me tutta la storia, spero con un finale di giustizia