…visto che la mamma è rimasta senza lavoro fuori casa, niente asilo nido.
E a volte, nel pieno dei famosi (famigerati?) terrible twos – dai 18 mesi ai tre anni circa, poi pare sia tutto in discesa fino all’adolescenza –
è dura. Facile perdere la pazienza,
impossibile non emozionarsi di continuo.
Mai stata così stanca, mai sentita così felice. Sono anche “i favolosi due” questi mesi vorticosi che portano la creatura neonata a diventare una persona con gusti precisi e desideri, voglia di indipendenza, bisogno di amore incondizionato come prima e forse anche di più…
Viola impara a contare sulle dita anche partendo dal mignolo, come le insegna l’amico che viene dalle Filippine: non in tutto il mondo il pollice indica l’uno!
Sempre spettinata, rifiutava le mollette per levare dagli occhi il ciuffo di capelli altrimenti da tagliare, ma giocando a far la principessa bella…
A volte basta ricordarsi che un NO significa “No perché me lo chiedi tu, ma in fondo sì perché sono io che lo voglio”,
i rapporti con gli altri sono sempre un’avventura, bisogna conquistare tutto, specie se al giardino ci sono più bambini che altalene.
E tutto è incantevole per occhi puliti e cuore libero,
anche una grandinata devastante è uno spettacolo: “che bello!” cinguettava venerdì dopo che il cielo si era fatto nero a mezzogiorno per dare sfogo a una specie di tornado di vento e ghiaccio a pallottole…
La mattina prima, una bambina dondolava “Minnie” sull’altalena
e volevo regalare a Viola lo stesso pupazzo, ma costava troppo per le mie tasche e le ho comprato “Topolino”. Solo che lei lo chiama “Minnie” e allora con un fiocco rosa si è quasi risolto (resta il problema che premendo sul pancino di “Minnie” viene fuori << Ciao, sono Topolino, voglio essere tuo amico>> … ma non ci formalizziamo. Abbiamo il primo giocattolo transgender)
…e alla fine basta una palla per farla felice
FORZA VIOLA!
Il suo tifo è determinante!!! ❤ Speriamo che la Fiorentina non giochi più la sera quando dorme… E comunque non è che gioca…è davvero la principessa bella! ❤ E grazie alla sua mamma anche molto sveglia: sa pure contare!! Se continui così non ci sarà bisogno di mandarla nemmeno a scuola…. 😉
infatti oggi è stata con noi al primo piano a vedere TUTTA la partita con gli amici. E la prima vittoria in campionato è arrivata 🙂
A scuola dovrà andare invece, ma non dopo i 6 anni compiuti, penso che la manderò in prima a 5 anni e mezzo (è nata a febbraio) al massimo
(e all’asilo a 2 e mezzo)
i teribili two…e poi i terribili three e poi four…scalare una montagna forse sarebbe più semplice, ma meno emozionante sicuramente :*
eh… lo so che non bisogna illudersi né perdersi il bello pregustando un poi che non è mai tanto più facile (appena nata mi dicevano “aspetta dopo i tre mesi e poi respiri”… sì, sì… potessi tornare indietro e godermeli di più quei primi mesi fatti di latte e bacini)
Quand’erano piccoli i miei figli mi dicevano: bambini piccoli, pensieri piccoli, figli grandi pensieri grandi. Non illuderti, non si respira mai
…però finora niente mi ha dato altrettanta gioia