Sentivo nostalgia ancora prima di ripartire …non mi è facile lasciare l’isola, non lo è mai stato per me.
Ultime onde elbane assaporate con un velo di lacrime tra occhi gola e cuore, gonfio di vento, rosso di amore.

…e adesso aspetterò domani per avere nostalgia
La mia piccola teppista vestita da principessa non smetteva di cercare “mae” e “coi” (scogli)
E gli amici del Pino solitario ci hanno fatto godere l’ultimo pranzo a Fetovaia con gentilezze squisite: Adriano ci ha offerto il vino bianco per accompagnare il pesce e il cuoco mi ha portato via la tagliata di tonno per rifarmela alla griglia dopo che avevo ballato con Viola per lasciar mangiare in pace Sandro (turni a tavola con lo sposo, per via dello sciopero della bimba).
Ieri, sulla nave, Viola rideva e godeva del movimento (nessun mal di mare per la figlia di nuvola), ballava sul tavolo mentre si ballava un po’ sulle onde

Viola sulla nave del ritorno 20 agosto 2014
A casa è tornata a mangiare … mi sorrideva già ier sera mentre preparavo la pappa e cinguettava dolce “mamma pappa gnam mamma pappa lollo (con l’olio) mamma uhm”, stamani il suo latte e biccotti, pappa con verdure e pesce a pranzo, yogurt a merenda, pappa col brodo di carne a cena e diversi spuntini con il Kamut che al mare era il suo solo alimento (oltre al vento e ai baci, l’acqua e qualche volta i biscotti del nonno… gli Oro Saiwa che le dava mio padre a Firenze, all’Elba erano semplicemente “nonno”).
A Firenze manca il mare, mancano gli scogli, manca il Pino solitario e i venti e le onde sotto le stelle…ma non mancano amore e giochi, basta un pallone o un po’ di spazio anche sul cemento e le mani del babbo ancora in ferie fino a domenica.
Stasera si è scatenata in piazzetta… e ora ride nel sonno, chi sa che sogna… a me sembra un sogno il suo sonno beato.
Valigia vuota, cuore pieno di nuovi ricordi.
E non vedo l’ora di riempire di nuovo quella valigia e tornare alla mia isola che c’è…