chi mi conosce sa che temo la primavera, la stagione che più mi scombina, ma stavolta l’aspettavo e …
sembra che sia arrivata.
Le violette ringraziano il primo giorno senza pioggia e con temperatura mite.
E anche la nostra piccola Viola si è presa un po’ di luce all’aria aperta
con babbo e mamma sempre più stanchi, ma orgogliosi della sua bellezza minuscola e ribelle.
Venerdì, a Firenze, era tornata l’amica soprano, con una ricarica di taralli e la sua ventata di gioia di vivere oltre ogni dramma dell’esistenza.
E di casa ormai è anche il suo collega Giuseppe… un gigante accanto a me e alla bimba,
un artista serio, traviato dal limoncello fatto in casa dal mio sposo!
tanti pensieri e diverse lacrime in queste sere… frammenti di ricordi, accenni di discorsi … lascio perdere tutto, non ho la forza né il tempo per acciuffare il filo perso, so che ancora c’è un mondo là fuori, a volte affido al vento, via facebook o con sempre più rari sms, briciole di riflessioni nel cuore della notte, ma di mettermi a scrivere sulla tastiera o su carta no, non ho il cuore, totalmente preso da quell’esserino che mi adora e mi consuma.
Qui però voglio custodire almeno le immagini dei momenti in cui l’isolamento si apre e ritorno a sentire anche il mio essere al mondo. Non so perché