… sola beatitudo
potrebbe suonare come una bestemmia, ma non essere più sola, mai, dalla mattina alla sera, dalla sera alla mattina… sempre al servizio della principessa scalza (si leva le scarpine di continuo),
dover chiedere aiuto (qualcuno che mi guardi l’adorata neonata tanto desiderata) per fare due passi o una doccia, a volte mi pesa. Anche se Viola è bellissima e quando dorme beata dopo una poppata starei le ore a contemplarla
e rischio di svegliarla perché non resisto… stamani sembrava dicesse “mi arrendo, mamma, per un po’ le terrò, le scarpine di lana”
e raramente riesco a dormire quando lei dorme, perché voglio sempre sentire come respira, se ha freddo o caldo, se i suoi versini nel sonno sono segno di un brutto sogno. E se si sveglia e piange quando non è il caso di darle il conforto che cerca di continuo (allattamento a richiesta sì, ma se non poppa sul serio, perché non ha davvero fame, ma gioca e basta con le tette dolenti e mi si addormenta sul seno dopo una ciucciatina di consolazione e subito dopo, appena staccata, riattacca a piangere furibonda … ci si sfinisce entrambe), ballo con lei tra le braccia o me la tengo stretta nella fascia.
Ottima la fascia, davvero: libera le braccia,

con Viola nella fascia e le mani libere
avvolge e consola la creatura, permette di muoversi meglio in casa (per uscire con Viola nella fascia aspetto un clima meno piovoso e freddo), sostiene la piccina che inizia a pesare aiutando la sua mamma un tempo abbastanza sportiva, ma ultimamente indebolita…
Arrivare a sera senza sapere nulla del mondo, non poter rispondere alla telefonata di un’amica, non poter più dormire quando arriva il sonno a me, ma non a lei, non poter mangiare quando mi viene fame (e non solo quando non ha fame lei), aspettare con ansia e salutare con sollievo il ritorno a casa dello sposo, non solo per la gioia di riabbracciarlo, ma perché mi può dare il cambio per un po’ (poppe escluse)… soprattutto resistere al suo pianto quando accontentarla si rivela poco saggio, tutto questo e la folla di dubbi e paure che cambiano di nome, ma non si placano mai, mi porta a volte a invocare un’ora d’aria, per poi sentirmi in colpa se scappo via soltanto un quarto d’ora.
“Ricorderai tutto questo come l’esperienza più bella della tua vita” (sms di Ilike stasera)
“Lo so… lo è
però a volte, da nuvola, mi manca il vento… mi manca la libertà (in cui soffrivo la mancanza di un amore così)”
Ostaggio di un desiderio diventato amore vero e grande, dolcemente prigioniera di un angelo…
la mia bambina-medicina mi cura tanto e mi assorbe moltissimo…
inizio a fidarmi, però, di me e di lei abbastanza da fare le prime timide prove di momentaneo distacco.
Amore e libertà non si dovrebbero opporre, si abbracciano
(anche se all’inizio è difficile)
bellissimo post. Io vivo questa esperienza con voi e so quanto siano forti e contrastanti le emozioni che proviamo. Non c’è solo l’incontro difficile fra amore e libertà, ma anche quelli fra gioia e stanchezza, felicità e disperazione, entusiasmo e depressione. E’ difficile. E poi c’è il tormento di metter d’accordo la voglia di fermare il tempo, consapevoli che si sta vivendo il periodo più bello e indimenticabile della nostra vita, e quella di arrivare presto a situazioni più facilmente gestibili. Certo, è la vita. Sicuramente meglio così, che non provare dolori né però gioie
e dopo l’ultima nottata la stanchezza è tanta per tutti e tre…
Viola è una nuvolina, ti tocca rispolverare il tuo talento di domatore di nuvole
Si può fare indigestione anche di amore. Insegnare a te stessa prima che a Viola la necessità di non vivere in simbiosi è salutare. Piano piano. 🙂
è difficile, ma bisogna… sì
(è nata così piccina… il suo pianto mi strappa il cuore)
Strappano il cuore anche quando sono nati di 4 kg. Te lo assicuro!:)
ci credo. E il peso poi conta i’ giusto… Viola non è stata neanche un’ora in incubatrice, mentre neonati più grossi si son fatti giorni e notti in TIN
è un misto di tutto…l’impegno di ora si tramuterà nel tempo, ma ti assorbirà lo stesso, io invoco ancora ora un attimo di tregua e di respiro, a volte posso farlo a volte no ed egoisticamente mi spiace, ma poi dico che lo farò in un altro momento…cambiamo e cresciamo con loro, l’importante è esserci sempre per loro e non dimenticarci, troppo spesso, di noi…tutto ha un tempo…:*
l’unico argomento che mi convince a cercare di prendermi cura anche di me è che trascurare me significa trascurare lei: Viola ha bisogno di una mamma in salute e possibilmente serena (anche se una nuvola serena… è una sfida)
E’ davvero un post molto bello CATE. Cosa aggiungere alle sensazioni di una mamma? Nulla 🙂 Hai scritto tutto tu! Però mi chiedo ( non ti chiedo!) come questa fascia possa tenerti libera le braccia…a me sembra di no.
Presto uscirai, anzi uscirete!! 😉
aggiunta una foto in cui si vede che la fascia mi libera le mani almeno, non proprio le braccia intere, ma insomma… nelle altre foto la tenevo comunque, perché ancora non mi fido del sostegno in più, ma se mi rilassassi potrei goderne meglio 😉
Si, ho visto CATE 🙂
si vede anche un piede di Viola che era riuscita a levarsi di nuovo la scarpina… e a sbucare dall’imbracatura 😀
come ti ho già scritto, tra poco, con la primavera, la boccata d’aria la prenderete insieme. la porterai a passeggio e sarete libere e legate entrambe. vedrai, l’inizio di questa nuova fase della vita è dura per tutti, ma la forza di una mamma riesce a gestire anche situazioni ben più difficili, te lo garantisco (perdonami l’autocitazione ;))… è una forza che scaturisce da sola. tu non te lo aspetti, credi di non farcela, ma lei emerge dalla tua disperazione e vince su tutto. è la forza dell’amore :*
le raccontavo proprio di te, prima… così stasera quando vi vedrete per la prima volta saprà già, un po’ almeno, chi è la GAC 😉
emozione…. :*
… e come ci stava tra le tue braccia! 🙂
siiiiiiiiiiii sensazione bellissima stringere le ranocchiette al seno!!! 😉
🙂