piccini picciò

Con tre paia di scarpine viola, ma non erano per Viola…

Viola è anche il colore della TIN (Terapia intensiva neonatale) e le scarpine da neonati di colore viola sono il simbolo della Giornata Mondiale della Prematurità. Ne occorrevano tante per prepararsi al 17 novembre.

E Piccino Picciò le raccoglieva

“Il 17 Novembre 2009 è stata ufficialmente celebrata per la prima volta la Giornata della Prematurità. Le iniziative erano molte da ogni parte del Mondo e quindi la  Giornata è diventata Mondiale “World Prematurity Day”. Lo scopo principale è di focalizzare l’attenzione sulla prevenzione del parto prematuro e sulla nascita prematura. I fili di piccole scarpe da neonato, ed il colore viola, sono il simbolo di questa giornata. L’obiettivo è far illuminare un punto di interesse in ogni città, con la luce di colore viola…”

A Firenze, sabato 17 e domenica 18 s’illuminerà di viola la fontana di Nettuno (il Biancone) in Piazza della Signoria. Grazie alla tenacia di Monica Ceccatelli, di cui riporto un testo che mi ha commossa fino alle lacrime:

C’era una volta…..

 

“La storia che vi voglio raccontare è la storia di Camilla, di Anna, di Martina, di Francesco, di Lorenzo, di Niccolò e di tutti quei bambini che per chissà quale ragione sono nati troppo presto.
Dal tiepido mare che li accoglieva nella pancia della loro mamma si sono trovati, nel giro di pochi minuti in….un altro pianeta. Innanzi tutto l’acqua era sparita, faceva freddo e c’erano dei rumori assordanti un sacco di gente che si agitava, insomma non capivano bene cosa fosse successo.
“..Questa voce……ricordo di averla sentita, è della mia mamma, ciao mamma sono io, ricordi quante chiacchierate insieme?…….Sai mamma, mi sento molto debole, ho freddo, quando ero nella tua pancia stavo al calduccio, nuotavo ma ora……ma non ti disperare, sono molto contento di sentire la tua voce, vorrei vedere il tuo volto ma ci sono questi signori che ……..si, si stanno occupando di me e sono un po’ preoccupati, in effetti non sto bene, però……..solo un attimo, fatemi vedere la mia mamma!
Niente da fare, mi hanno lavato, sistemato mi stanno aiutando a respirare, sai mamma da solo non ce la facevo…..vorrei sapere che cos’è questo tubicino che ho nel naso, in effetti quando funziona non ho fame, però che fastidio.
Qui ci sono tanti bambini come me chiusi in questa casetta tutta trasparente, è bella ma è bello anche quando la coprono e io riesco a dormire, ci sono tante tate che si prendono, cura di me, mi accarezzano mi coccolano……ma tu mamma dove sei? Anche il mio babbo è venuto a trovarmi e passa molto tempo con me mi racconta un sacco di cose carine e mi manda sempre tanti baci da parte tua ma io ho voglia di vederti.
Sai mamma, ogni tanto mi fanno le punturine però mi danno il ciuccio, mi coccolano e mi fanno tante carezze, poi c’è una tata che mi fa stare benissimo, mi avvolge tutto con dei telini morbidi morbidi e mi sembra di stare di nuovo nella tua pancia al calduccio.
Ho sentito la tua voce, stai arrivando, mi avranno pettinato oggi? Spero di essere a posto…….Mamma, finalmente, non sai quanto sono contento di vederti…….no mamma, non piangere non preoccuparti. lo so mi immaginavi diverso ma vedrai che migliorerò, sai mi stanco tanto, vorrei dirti tante cose ma………..ora non ce la faccio più. Si, mamma il suono di questo “coso” è noioso, ho sentito che lo chiamano monitor, però non guardare sempre lui, sei venuta per me…..Anche tu mamma lo so sei stanca, non stai molto bene, però vedrai ce la faremo.
Sai mamma, in questi giorni ho fatto tanto preoccupare i dottori e anche te e il mio babbo, facevo tanta fatica a respirare, a mangiare e anche a farmi cambiare. Sai mamma, io ho cercato di dirlo a tutti, forse non mi hanno capito, io…..volevo stare con te, più stavo male e più avevo bisogno di sentirti vicino. Tu non devi impressionarti, sono il tuo bambino e quando ci sei tu, quando c’è il mio babbo, anche quando sto male, mi sento meglio. Mi basta sentire la tua voce sapere che ci sei.
Finalmente è arrivato il gran giorno! Le mie care tate oggi mi hanno detto faremo ….come si chiama? insomma io dovrò fare il piccolo canguro! Chissà cosa vuol dire. Mamma, è bellissimo, tu come stai? io sto molto bene, sento il tuo cuore battere, è quasi come stare di nuovo nella tua pancia… sai mamma, ho deciso, da grande farò il canguro!
Ora mi sono un pò stancato, torno nella mia casina, però mamma tu non andare via, stai ancora un pò con me……..perchè ti dicono che l’orario di visite è finito? Io sono un bambino e voglio stare con la mia mamma e il mio babbo! Lo so, le tate corrono sempre, sono poche per tanti bambini e di dottori…….vedo sempre le stesse facce, mamma e babbo fate qualcosa per aiutarli però anche loro devono farmi stare con i miei genitori.
Uffa, questi rumori non li sopporto più, non c’è un attimo di pace! gli oblò che si aprono e si chiudono sono come tuoni all’improvviso, il monitor suona, le pompe suonano, Voglio dormire! Non vedete che mi agito, allungo le braccia, apro le mani, distendo le gambe in aria, questo è il segno che voglio essere lasciato in pace, il pannolino cambiatemelo fra un pò, coccolatemi, contenetemi, fatemi fare un pisolino e al risveglio vedrete che sarò di ottimo umore.
Oggi ho fatto il cangurino con il babbo, abbiamo parlato di sport, di macchine, insomma mamma roba da uomini! A forza di parlare di sport con il babbo mi sono sentito forte e……mi sono tolto il tubicino dal naso! Ora incomincio a stare meglio ed ho più forza, urlo e strepito quando le cose non vanno come dico io, vedrai a casa mamma, tutti ai miei ordini!
Sai mamma, io vorrei fare come Filippo, lui sta dalla sua mamma a fare il cangurino, poi mi ha detto che mangia anche, come è possibile…, io il tubicino non lo voglio più, ora sono grande abbastanza, mi vergogno i miei amici mi prendono in giro!
Babbino mio, che fatica! Oggi la mamma mi ha fatto mangiare con un coso, ho sentito che si chiama bibe….biberon. Mi sono stancato tantissimo e il monitor ha suonato parecchio, però se mi alleno….io il tubicino non lo voglio più e vedrai che ci riuscirò!
Sono un atleta! ora sgambetto come un grillo, so mangiare al biberon e quel rompi del monitor non suona più, mi aspetto un avanzamento di carriera, voglio andare nel lettino!
So che ancora non potrò venire a casa, comunque nel lettino è un pò più tranquillo, in questa stanza c’è meno confusione ma c’è sempre lo stesso problema, sto troppo poco con te e con il babbo!
Forse i diritti dei bambini vanno a peso, se io fossi un lattante ( eppure il latte lo prendo anch’io)avrei diritto di stare con la mia mamma ma sono nato troppo presto e mi volete punire per questo?
In questo reparto sto molto bene, voglio molto bene a tutti e tutti ne vogliono a me, si dispiacciono se sto male e sono felici quando faccio progressi, però………..voglio la mamma!
Sarà vero davvero? ho sentito una tata dire che oggi vado a casa, io spero tanto che sia così, sono curioso di vedere casa mia, la mamma e il babbo me ne hanno parlato mi hanno detto che hanno dovuto correre tanto in questi giorni per comprarmi tutte le cose, dipingere la mia stanza, insomma non avevano preparato niente, non erano pronti, cosa credevano che volessi stare per sempre qui?
Però un pò mi dispiace, lascio i miei amichetti e le mie amichette, anche se le nostre mamme hanno detto che ci rivedremo presto, sono diventate molto amiche anche loro, il lunedì non arrivano mai dicono che vanno ad alcuni incontri e che chiacchierano di un sacco di cose interessanti. Ci sono loro, i medici, le tate, la tata dei telini e un’altra tata che mi dovrà controllare se cresco bene.
Ci siamo, è arrivato il momento, mi hanno messo in una specie di ovetto, tutto vestito da capo a piedi, ho tanto caldo, se non andiamo via……mamma, babbo, che fate piangete? Vi dispiace andare via da qui? Avete ragione per un bel pò di tempo questa è stata la nostra casa e la nostra famiglia, anche a me dispiace ma…..voglio vedere com’è fatto il mondo, voglio vedere il colore dei prati, del cielo, della neve, voglio vedere le cose delle quali mi parlavate sempre e voglio conoscere il resto della famiglia, magari quello un pò alla volta, non vorrei che qualcuno avesse l’influenza! Ho voglia di stare un pò da solo con voi a ….coccolarci come tutte le famiglie normali!
Allora? siamo pronti? possiamo andare? Eccomi mondo, sto arrivando, oggi nasco di nuovo!
Anche i bambini nati troppo presto hanno il diritto di stare con i loro genitori, in Italia ci sono diversi reparti di Terapia Intensiva Neonatale che hanno l’accesso al reparto 24 opre su 24, altri che vorrebbero aprire ma per questioni di spazio o di personale non possono farlo. Non si può aprire il reparto 24 ore senza che ci siano dei requisiti minimi di spazio e di personale, però non si può negare ai genitori e ai bambini un diritto fondamentale come questo. Sia i genitori che gli operatori dovranno lavorare, in un futuro molto prossimo, per raggiungere questo scopo. Serve l’impegno dei genitori e la tenacia e la volontà che distingue gli operatori che lavorano nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale. Mi auguro che il mio sogno e il sogno di ogni altro genitore che ha avuto il bambini ricoverato in T.I.N si avveri presto”

Per  sabato 17 il programma fiorentino della Giornata Mondiale della Prematurità prevede incontri alle Murate (Sala delle Vetrate, Via Ghibellina),
dalle 15 alle 19:


° P
resentazione della Carta dei Diritti del bambino Prematuro
° I genitori raccontano i bambini attraverso le immagini e le parole 
° Proiezione del Cortometraggio di Francesca Leoni “C’era una volta un bambino Piccino Picciò” 
° Ti dono la mia Fascia 
° Piccola merenda 
° Le fate che truccano.

Domenica 18, alle 18 (quindi c’è tutto il tempo di tifare la Fiorentina, prima e di passare da uno stadio all’altro con la medesima sciarpa… )  una partita da non perdere!

Spero di partecipare agli incontri, anche con la presenza fisica, oltre che con il cuore e le scarpine preparate da mia madre … e spero che Viola non abbia fretta di uscire. Nella peggiore delle ipotesi, nel caso le contrazioni che inizio a sentire meno sporadiche (ma credo siano quelle “finte”, quelle preparatorie, forse quelle dette di Braxton- Hicks? Non ci capisco molto, le avverto più forti se non riposo abbastanza, nulla di preoccupante per ora) e i calci della vispa piccina fossero preludio a una cicogna sprint… almeno so che potremo contare su angeli senza ali e … viva Viola!

9 pensieri su “piccini picciò

  1. Stai tranquilla, Viola nascerà al momento giusto: non c’è assolutamente nessun segnale in questa bella gravidanza che possa far presagire a cose del genere – benché, naturalmente, già oggi sarebbe senz’altro in grado di sopravvivere.
    E’ ancora fresco il ricordo del bellissimo film “Lo spazio bianco”, che racconta molto bene quale sia lo stato d’animo della mamma “in attesa, anche se non più incinta”.
    Spero che questo fine settimana sia un successo e che questa iniziativa contribuisca ad ottenere qualche obiettivo importante: intanto quello di sensibilizzare molta gente, in quanto io stesso superficialmente non mi ero mai posto il problema fino a poco tempo fa

    • un paio di fattori di rischio ci sono anche in questa inattesa attesa… a cominciare dall’età. Ma cerco di stare tranquilla, certo. Anche l’ansia in eccesso è un fattore di rischio.
      “Lo spazio bianco” mi entrò in cuore in un momento in cui ero convinta che non sarei mai più rimasta incinta (non era passato molto tempo dall’aborto spontaneo e si andava a diritto da un po’ … ci voleva solo un po’ di tempo e pazienza in più, è stato importante forse anche smettere di pensarci, ma intanto il tempo mi giocava contro, l’età è andata avanti e … speriamo bene!). Ma non mi è mai riuscito non farmi coinvolgere da sentimenti e problemi di vita vera, mai pensato “non mi riguarda” o “a me non succederà” (in quel caso, un po’ sì, nel senso che allora ci aggiungevo mentalmente un “purtroppo”).
      Difficile “porsi il problema” senza conoscere, quindi sì, speriamo che iniziative come questa facciano conoscere storie, bisogni e risposte possibili!
      E senza aspettare risposte istituzionali, raccogliere qualche soldino per aiutare e sostenere i volontari

  2. Non sei la sola ad esserti commossa CATE… 🙂 Per quel che riguarda Viola vuol far sentire di esserci ma alla fine resterà tutto il tempo necessario 🙂
    Per quei reparti in cui l’accesso non è ancora 24 ore su 24 cosa si può fare? Permettimi di essere pessimista. Questo è un paese ( o meglio un governo) che aveva tagliato i fondi per i malati di SLA……. 😦

    • a Firenze ancora non c’è l’accesso 24 ore sui 24, ma … dal primo novembre “la TIN di Careggi ha iniziato il cammino verso l’apertura H24 ai genitori. Lo ha fatto con il primo incontro di un corso di formazione per gli operatori (…). Sono davvero felice, e credo di poter rappresentare il pensiero di tutti i genitori. Ma voglio anche ringraziare chi ha avuto il cuore, l’intuito, il coraggio di capire in questi anni, ed è andato “oltre” non guardando l’orologio, facendo felici i nonni, facendo conoscere i fratellini e tutto quello che poteva nel rispetto del regolamento….” (è sempre Monica che scrive. Presidente di Piccino Picciò e mamma di un piccino nato prematuro ora diciottenne).
      Aspettarsi ascolto e aiuto dai governi non è saggio, anche se chiedere è lecito, mi pare. Sostenere le associazioni dei genitori, i volontari, far conoscere il lavoro di chi si dedica a queste delicate promesse di futuro… forse è quel che possiamo fare noi

      • Quando non c’è di mezzo lo stato sono sempre o quasi d’accordo. Certo fosse intervenuto il governo avrebbe fatto non dico cosa gradita ma il suo dovere. Aspetto sempre l’occasione di parlar bene dello Stato….evidentemente lo fanno apposta! 🙂

      • non sono brava a difendere lo Stato (che manco mi paga per farlo, non mi paga nessuno in effetti), ma spezzo una lancia a favore della nostra sanità pubblica, con tutti i suoi disastri e disagi (e sta andando sempre peggio e la corruzione e gli sprechi ecc… ecc. son stanca per discutere sempre delle stesse cose, mi pare facciano arrosti anche i privati, anche se mi potresti obiettare che il privato puro in Italia non c’è… son tutti convenzionati ecc. ecc..): gli esami essenziali e i controlli per questa gravidanza sono esenti da ticket, quando ho avuto le perdite a luglio mi hanno visitata gratis (sia pure dopo ore di attesa, c’erano urgenze prima di me). Una mia amica in Francia non trova altrettanta attenzione, nemmeno pagando…
        Quando ho scoperto di essere incinta e prendevo farmaci… mi sono rivolta a un servizio di Careggi: Tossicologia perinatale. Gratis. Come la consulenza di psicoprofilassi ostetrica. Servizi eccellenti anche per chi non può pagare specialisti privati, anzi, le eco in ospedale sono più precise di quelle nello studio della ginecologa che ci segue da un po’ (mamma di un amico di Manu, non ci fa pagare, ma è privata). Nel caos di Careggi difficilmente sarei seguita sempre dalla stessa persona, chi tocca tocca e a volte può capitare qualcosa o qualcuno da evitare (in passato, per altri problemi), per questo potendo si sceglie una persona di fiducia, ma nessuno viene lasciato fuori se privo di assicurazione privata (in certi Stati puoi crepare per la strada se non dimostri di poter pagare le cure, lì davvero non ha senso lo Stato)

      • Però attenzione CATE, da come scrivi sembra che la sanità pubblica in Italia sia gratis….non vorrei ricordarti che abbiamo quasi la più alta tassazione del mondo senza avere i migliori servizi. Tra l’altro negli Stati Uniti anche prima di Obama lo Stato spendeva per la sanità pubblica più di quanto spendiamo noi… Non voglio riprendere qui il discorso sulla sanità ma attenzione alle semplificazioni.

        Personalmente poi non parlo mai per categorie ma considero sempre la persona, anche nel lavoro. Parlare male dello Stato è cosa ben diversa di parlar male di tutti coloro che lavorano per lo stato! Careggi è un centro dieccellenza. Poi qualcuno che sbaglia c’è sempre, sia nel pubblico che nel privato ( o “privato” giusto che siamo in Italia)

      • no, non è gratis del tutto. La paghiamo con le tasse e su tante prestazioni ci vuole la tassa ulteriore del ticket (anche per le medicine in farmacia). Ma se non ho un lavoro e quindi non pago le tasse quando non ho uno stipendio, nessuno mi butta fuori perché non posso pagare la visita…
        Se tutte le tasse che si pagano andassero davvero agli ospedali come Careggi… il casino è che troppi soldi vanno alla “Comunicazione” dell’Azienda Ospedaliera (e dell’assessorato regionale alla sanità) e … ho visto cose …. ma il discorso sarebbe lungo e penoso

  3. Pingback: insieme, in viola « briciole di nuvola

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