“ma l’avresti mai detto due anni fa, quando è nato Bernardo, che avresti festeggiato il suo secondo compleanno col pancione?”
(Simona, stamani, quando ho scritto che pensavo ai due anni del mio nipotino)
no, non avrei osato sperarlo.
Prima che mi scrivesse Simona, stavo sfogliando ricordi…
Il 29 Ottobre 2010, quando è nato Bernardo, stavo per partire per Parigi. Al ritorno, con gli occhi e l’anima tutta ricolmi di bellezza, inondata di tenerezza per la sua nascita, mi ero trovata a un bivio. E scelsi di non forzare la mano al destino. Non era troppo tardi, per diventare mamma di pancia, ma non lo sapevo e non osavo sperarlo. Non era troppo presto. Non è che non fossi pronta a fare un figlio, non ero disposta a cercarlo “a tutti i costi”.
Con questo, nessun giudizio da parte mia per chi si avventura in quella delicata ricerca, ma non era la mia strada.
Mal sopporto i facili moralismi e l’irrisione nei confronti di chi affronta di tutto per esser mamma oltre i limiti della propria condizione “naturale” (non solo l’età), personale e di coppia. Conosco sin troppo bene il dolore di aver perso un bimbo prima di vederlo nascere, la tristezza di non riuscire a restare incinta, le difficoltà (non vissute direttamente, ma attraverso le testimonianze di amici) per adottare … e comunque ciascuno sa la propria storia e nessuno deve permettersi di giudicare senza sapere. Ma, ripeto, non era la mia strada.
Buttate vie le pasticche che avrebbero dovuto dare una mano all’ovulazione, affrontata la ricaduta nella depressione (tornata, credo, anche per altri motivi o forse senza nuove ragioni precise, chi può dirlo?), mi ero alla fine quasi rassegnata. Allietata comunque dalla gioia di essere zia. E sposa. E mamma di cuore. E viva, tornata alla luce ancora una volta. La ricaduta forse era un richiamo a quel che già scordavo: ero venuta fuori da una specie di inferno.
Ogni giorno era comunque un dono.
E poi l’attesa inattesa … e non ci sono ancora parole per dire tutta la felicità e le paure nuove.
Bernardo, poi, è un bimbo così buono… ora parla e un suo “Ciao zia” mi cambia l’umore per tutta una giornata.
Bernardo capisce tutto. Gli avevano detto di fare piano, non tirarmi le cose come prima, quando si giocava scatenati… “perché la zia ha la bua” e lui era triste. Mi sono permessa di spiegargli che no, la zia non è malata, non si è fatta male, non ha la “bua”, ma che dentro la mia pancia che cresce c’è una bambina piccola piccola, così piccola che non può ancora uscire a giocare con lui e bisogna proteggerla e farla stare al sicuro perché diventi abbastanza grande da poter vivere fuori da questo pancione. Sono certa abbia capito. Ai bambini bisogna dire sempre la verità.
P.S. nella prima foto mi si vede indosso la campanella “Chiama angeli” dono della Bruja
Sono sempre stato fiducioso, CATE ma certo festeggiare i due anni di Bernardo col “pancino” è una felicità immensa! 🙂 Ancora di più se nel frattempo si sono superati momenti difficili. E tanto auguri a Bernardo ovviamente!! 🙂
sì, tu eri fiducioso e ci credevi sempre… più di me
Grazie 🙂
vedrai quando guardando la cuginetta verranno fuori espressioni tipo: ‘zia perchè non cammina? o zia perchè non parla?, avvisami quando inizia a parlare’ 🙂
mio nipote quando ha visto per la prima volta la sua cuginetta francesca aveva 3 anni e lei dieci giorni….la guardò e poi con la serietà che lo contraddistingue, alla mia risposta ‘francesca non cammina perchè è piccola’ disse: ‘zia francesca non cammina perchè non le hai messole scarpe!’…..:)
… le scarpe sono fondamentali 🙂
poi per tutto il resto lo sai bene quanto sono felice della tua panzotta 🙂 e quando fu della mia sei stata la prima a sapere il risultato delle beta….
:’*
…che bello…la tua gioia è anche la mia!
dolce Eli :*
uff… riesci sempre a farmi inumidire gli occhi… :*
sarà perché sono sempre con gli occhi bagnati di pianto o di risate io per prima…
Ti voglio bene, fatina!
che lo sia tu, non può che essere un aspetto positivo della faccenda 😉 ridi ridi. il riso fa buon sangue 🙂
se prima ero quasi “senza pelle”, attraversata da tutto… ora sono più forte, ma sono tanto più forti anche le emozioni che mi attraversano e.. chi ci pensa a trattenerle?
:*
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