Bai Jia Bei

Un’amica dei tempi dell’altro altrove mi proponeva ieri di adottare un’idea bellissima: il Bai Jia Bei. In poche ore su facebook si sono unite già tante persone, un’ondata di affetto e gioia che mi ha travolta, commossa e confusa. Ora, ci sono amiche che non hanno più il profilo su quel social network, allora rilancio la proposta di Miti anche tra queste briciole.

Che cos’è il Bai Jia Bei? Una tradizione nata in Cina, amata soprattutto dalle mamme adottive, ma che va benissimo anche per i figli di pancia. E visto che, prima di restare incinta alla mia età, sono stata (e sono) mamma di cuore, la scelta di questa particolare usanza mi suona proprio bene. Non la conoscevo, ma me ne sono subito innamorata, mi è bastato leggere un po’ in rete:

“Dietro il Bai Jia Bei c’è una bellissima storia, eco di tempi lontani…   Si narra che l’imperatrice cinese Tzu Shi, sapendo di doversi separare dal suo bambino erede al trono, volesse fare di tutto per proteggerlo dalle insidie del mondo. Chiese quindi al capo di ognuna delle cento più grandi famiglie dell’Impero un rotolo di seta e ordinò ai sarti di tagliare cento piccoli pezzi di queste stoffe e fare con questi un abito per il neonato. In questo modo il bambino avrebbe avuto la simbolica protezione delle cento nobili famiglie e sarebbe stato difeso dal male.  
Il Bai Jia Bei è diffuso ancora oggi nelle campagne cinesi, ma è diventato un modo per dare il benvenuto ai bambini nelle famiglie di tutto il mondo, soprattutto a quelli adottati, senza limiti di spazio e tempo.   Per accogliere un bimbo che arriva, non importa come, si prepara una coperta che lo riscaldi e lo protegga e che possa tenere con sé per tutta la sua vita e lasciare a sua volta ai propri figli. Per fare questa coperta, si devono avere da cento diverse persone cento riquadri di stoffa, di 25 centimetri per 25 centimetri. Ogni quadrato deve essere accompagnato da un pezzetto di stoffa più piccolo, un micro campioncino, allegato a un biglietto di auguri per il nuovo arrivo, così che si conoscano i mittenti dei vari pezzi di stoffa, i loro pensieri affettuosi e magari le motivazioni che hanno spinto alla scelta di una stoffa piuttosto che di un’altra.”  

In questo modo quando il bimbo arriva a casa è già abbracciato da tanto amore, avvolto nella copertina fatta grazie a chi lo ha voluto salutare regalandogli un pezzetto di stoffa magari intrisa di ricordi e con una raccolta di cento biglietti , pensieri e frasi più dolci di mille fiabe. E le persone che vogliono testimoniare il loro affetto, possono essere davvero tante: parenti, amici, sconosciuti che hanno vissuto storie simili di attesa in pancia e accoglienza nel cuore, di gravidanze ormai insperate o di adozione, famiglie a cui fare lo stesso regalo…   

Istruzioni:

Cento pezzetti di stoffa, ognuno abbinato a un bigliettino con un augurio personale per il bambino che arriva.
Cento pezzetti di stoffa per una coperta che si potrà tramandare di generazione in generazione.

Bai = 100 – Jia = Famiglie – Bei = da Bai Jia Bei = Da cento famiglie.

1) Scegliere e ritagliare un riquadro di stoffa di 25 centimetri per 25, che in qualche modo vi rappresenti e rappresenti l’augurio che volete fare al nuovo arrivo (potrebbe essere anche dipinto o ricamato a mano da chi lo regala);

2) ritagliare un altro pezzetto della stessa stoffa delle dimensioni di 5 centimetri per 5 da allegare al biglietto di auguri, in modo che il quadrato di ciascuno si possa riconoscere anche dopo, nella coperta cucita;

3) Inviare tutto a chi dovrà cucire (nel nostro caso si è offerta la nonna, la mia mamma)

foto dal web per farsi un’idea

27 pensieri su “Bai Jia Bei

    • A piacere, perché faremo una base uniforme (un velo di cotone, un lenzuolo fine o una base all’uncinetto, sottile sottile) per poterci cucire sopra pezzetti di stoffa di qualsiasi tipo, colore, consistenza: cotone, seta, raso, lana… voglio lasciare completa libertà alle fate madrine e agli angeli briachi o sobri 🙂

    • Grazie, Andrea
      (ma che cambi sempre nome? Se usi uno di quelli già usati, non c’è bisogno che approvi ogni volta il commento… la moderazione vale solo i “nuovi utenti” e così non ti riconosce 😉 )

      • così va bene, visto? Apparso subito (basta che non cambi ulteriormente, se usi uno dei tre nomi con cui hai già commentato altri post, il commento nuovo appare senza che io debba approvarlo 😉 )

  1. Bellissima idea quanto complicata….diciamo che non mi vedo bene mentre ricamo un pezzo di stoffa… 🙂 Da non esperto penso però che tutti debbano mandare una stoffa dello stesso tipo. O si può cucire insieme lana e cotone?.. 🙂

    • 🙂 non devi ricamare, basta che (solo se ti va, se ti viene il pensiero mentre giri per la Scozia…) prendi un pezzo di stoffa (lo ritaglio io 25×25 se quello scelto da te è più grande). Per le stoffe diverse, pensavo con Simona (un’altra amica che ne ha parlato con la sua vicina cinese) di fare (o farmi fare dalla nonna) una base uniforme su cui cucire i pezzi diversi, però ci studierò… ora filo a nanna, giornate arrocchettate tra visite, esami… spero di potermela anche godere un po’ in pace sistemate le prime faccende burocratiche e mediche

  2. 🙂 la creaturina sarà abbracciata da tutte noi….. si questa è un idea bellissima
    sono molto orgogliosa di te e ora mi informo dai ciaina come si cuce 🙂

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