sorelline sparse

« Qui aimes-tu le mieux, hommes énigmatique, dis ? Ton père, ta mère, ta sœur ou ton frère? »
« Je n’ai ni père, ni mère, ni sœur, ni frère »
« Tes amis?»
« Vous vous servez là d’une parole dont le sens m’est resté jusqu’à ce jour inconnu»
« Ta patrie?»
« J’ignore sous quelle latitude elle est située »
« La beauté?»
« Je l’aimerais volontiers, déesse et immortelle»
« L’or?»
« Je le hais comme vous haïssez Dieu»
« Eh! qu’aimes-tu donc, extraordinaire étranger?»
« J’aime les nuages… les nuages qui passent… là-bas… les merveilleux nuages!»

«Chi ami sopra ogni cosa? Dimmi, uomo enigmatico, tuo padre, tua madre, tua sorella o tuo fratello?»
«Non ho né padre, né madre, né sorella, né fratello»
«Gli amici?»
«Usate una parola il cui senso, fino ad oggi, mi è rimasto ignoto.»
«La patria?»
«Non so a quale latitudine si trovi.»
«La bellezza?»
«Vorrei amarla, la dea, l’immortale.»
«L’oro?»
«Lo odio come voi odiate Dio.»
«Eh! Ma allora chi ami, straordinario straniero?»
«Amo le nuvole… le nuvole che passano… laggiù…  le meravigliose nuvole»
Charles Baudelaire, Lo spleen di Parigi

giorni e sere senza perdere una nuvola…


a spiare forme di animali e schizzi di panna tra le sorelline in cielo

 e voli di rondini tra gli sbuffi al tramonto

libere in volo nel viola e rosa del cielo quando il sole si prepara a lasciare spazio alle stelle

8 pensieri su “sorelline sparse

  1. erano i miei vent’anni e avevo solo il vento e le nuvole, quante ore passate a vederle correre creando opere d’arte nel cielo, in pochi posti ho visto le nuvole correre così veloci, un abbraccio nuvoletta!!!

    • il vento e le nuvole… e la voglia di andare
      c’è bisogno di altro per amare il viaggio?
      Un abbraccio grande, Angela, per ora mi contento delle nuvole nel cielo sopra Firenze, ma non vedo l’ora di tornare a Parigi
      e resta il sogno di perdermi sotto le stelle di Mamma Africa

  2. Meno male che l’hai tradotta….altrimenti avrei capito solo “nuage”… 🙂 Qui nuvole se ne sono viste poche. Ora sono proprio scomparse. Non avrebbe potuto scrivere nulla Baudelaire…

    • conosco i miei cinque lettori… la traduzione era d’obbligo 😉
      Neanche una nuvola ieri, forse una sabato… oggi sono tornate e le saluto con amore. E ripescate le foto di martedì scorso

      Ehm… deve aver segnato di nuovo l’Italia, qui urlano tutti e lo sposo si è dimenticato il dolore in bocca… altro che nuvole, qui si vive di pallone 🙂

  3. Speriamo di vederla qualche nuvola in questi giorni! Che il tuo post sia di buon auspicio!
    Al liceo ho studiato francese e mi sembra che Baudelaire lo studiai, ma la parola “spleen” non la ricordavo proprio né mi c’ero imbattuto di recente. Così ho dovuto acculturarmi un po’. E se probabilmente in futuro confonderò “spleen” e “saudade”, per ora mi pongo una domanda. Se ci fossero stati gli psicofarmaci Baudelaire sarebbe stato Baudelaire? –
    «Ce que je sens, c’est un immense découragement, une sensation d’isolement insupportable, une peur perpétuelle d’un malheur vague, une défiance complète de mes forces, une absence totale de désirs, une impossibilité de trouver un amusement quelconque.»

    • forse, con qualche compressa di zoloft o di altro antidepressivo ci avrebbero privato delle poesie di Baudelaire… o forse no. Se fosse stato davvero depresso, clinicamente depresso, probabilmente non avrebbe trovato la voglia di scrivere. I sintomi c’erano, ma si curava con i versi e con il vino…
      Forza nuvole! E vento. Ché se si copre il cielo in modo stabile e senza pioggia, la cappa d’afa nella nostra conca…

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...