
Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo creata da medici e giornalisti in Francia nel 1971. 
Oggi MSF fornisce soccorso umanitario in più di 60 paesi a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da violenze o catastrofi dovute principalmente a guerre, epidemie, malnutrizione, esclusione dall’assistenza sanitaria o catastrofi naturali. MSF fornisce assistenza indipendente e imparziale a coloro che si trovano in condizioni di maggiore bisogno. MSF si riserva il diritto di denunciare all’opinione pubblica le crisi dimenticate, di contrastare inadeguatezze o abusi nel sistema degli aiuti e di sostenere pubblicamente una migliore qualità delle cure e dei protocolli medici.
Nel 1999 MSF ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.

Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

Ieri pomeriggio è stato molto bello assistere al dibattito ospitato dalla SMS di Rifredi a Firenze, con le testimonianze dei logisti Francesco Azzarà (Emergency) e Annalisa Bertusi (MSF). Perché un conto è leggere, informarsi, firmare appelli e dare quel che si può… altro conto è rendersi conto che le persone sono anche meglio di come si presentano. Voglio dire, on line mi è persino capitato di leggere battute ironiche e velate accuse reciproche tra i “tifosi” dell’una contro l’altra organizzazione, poi ascolti come collaborano spesso sul campo e li vedi insieme, gentili, umili, timidi, scambiarsi sorrisi e cortesie…
Ero andata soprattutto per vedere e ascoltare Francesco Azzarà

dopo aver tanto tremato e sperato che fosse liberato, dopo aver fatto tanto “rumore” perché non fosse abbandonato, finalmente veniva a parlare a Firenze… potevo permettere a una crisi allergica di tenermi a casa e perdermi l’incontro? Non credo dimenticherò facilmente l’emozione di fumare una sigaretta con lui nel giardino della SMS (Società di Mutuo Soccorso) di Rifredi… come fosse appena uscito dai manifesti esposti nei quattro lunghi mesi della sua prigionia. Un sorriso, un accendino, due occhi luminosi come stelle nel cielo d’Africa… concentrato di energia, lì, nel cortile… poi, serio e timido nella sala per il dibattito.

Con un gesto carino, ha lasciato la parola alla logista di MSF. Per prima ha parlato Annalisa Bertusi, spiegando esigenze e modalità di intervento nelle crisi…

Quando è toccato a lui, un giovane straordinario, allenato a prove di ogni tipo, sopravvissuto a più di 120 giorni di prigionia (ma neanche un accenno alla sua vicenda personale, nell’incontro di ieri), quasi tremava per l’emozione (dondolava una gamba sotto il tavolo) parlando del suo lavoro di supporto ai medici di Emergency, umile e timido come quasi tutti i grandi che ho avuto la fortuna di incontrare

e non poteva non emozionarsi davanti alle immagini del Centro Pediatrico di Nyala (dove non è più tornato, dal sequestro), commosso al ricordo delle mamme in attesa di far visitare i loro piccini, ancora dispiaciuto per tutte quelle che erano costretti a invitare a tornare il giorno dopo

Per motivi di spazio, evito di mettere tutte le foto scattate ieri pomeriggio, i ricordi non svaniranno comunque in fretta… e alla SMS sono ancora esposte le foto più belle (scatti professionali, non mie)

non solo di Emergency e di MSF, anche di Fonun

stasera spettacolo di danza egiziana, quasi quasi…