c’ero una volta

Tra le braccia del babbo

… primo assalto alla libreria del babbo, curiosa sempre

e quindi rinchiusa in gabbia

quando sorridevo senza pensieri.

Con il fratellino sulla nave, golosa di vento

e con le prime perplessità, forse

…però il ricordo preferito degli anni senza quasi ricordi, una foto per anni attaccata in bacheca. Una bacheca vera, di sughero, appesa in cucina, non la bacheca virtuale delle foto digitali. Si vedono anche i buchi delle puntine:

 con Pietro, piccini, quando ero ancora più alta del fratellino
(ora babbo del mio nipotino)

E, tra i ricordi dei nostri anni da fratelli quasi gemelli, con la camera in comune, il poster di Mordillo per Amnesty.

C’è un filo che non si spezza, oltre ogni nodo e groviglio… tra noi e tra quel che si sognava allora e quel che crediamo ancora.
Non si ferma il vento, nessuno è padrone della nuvole

12 pensieri su “c’ero una volta

  1. Una bella libreria quella del babbo! 🙂 E poi una Nuvola in gabbia mentre sorride… 🙂 C’eri una volta e ci sei anche adesso; mi pare che lo spirito, per fortuna, sia ancora lo stesso.
    Nessuno è padrone delle nuvole ma anche le nuvole non sono libere di muoversi come vogliono. Le nuvole però…
    Bacio democratico :*

  2. Molto carine queste foto, ma nella mia esperienza, quel filo di cui parli, se non si è spezzato, si è davvero tanto ma tanto ingarbugliato.

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